Nel nome della letteratura: Israele, la Fiera del Libro e le polemiche

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Per aderire, è sufficiente lasciare un commento al post Nel nome della letteratura sul blog di Loredana Lipperini. L’appello è presente anche su Nazione indiana e Il Primo Amore.

Israele ospite della Fiera del Libro di Torino 2008

Con queste firme esprimiamo una solidarietà senza riserve nei confronti degli organizzatori della Fiera del Libro di Torino, nel momento in cui questo evento di prima grandezza della vita letteraria nazionale viene attaccato per aver scelto Israele come paese ospite dell’edizione 2008. L’appello a cui aderiamo s’intende apartitico, e politico solo nell’accezione più alta e radicale del termine. Non intende affatto definire uno schieramento, se non alla luce di poche idee semplici e profondamente vissute.

In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale governo israeliano, possono tranquillamente – diremmo perfino banalmente! – coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele. Queste manifestazioni sono da sempre così strettamente intrecciate con la cultura occidentale nel suo insieme, e rappresentano una voce talmente indistinguibile da quella di tutti noi, che qualsiasi aggressione nei loro confronti va considerata un atto di cieco e ottuso autolesionismo.

Raul Montanari

3 thoughts on “Nel nome della letteratura: Israele, la Fiera del Libro e le polemiche

  1. Il tema della XXI edizione della Fiera Internazionale del Libro (Torino 2008) è: Ci salverà la bellezza?
    Mi sono chiesta che nesso ci sia tra la bellezza e l’invito ad Israele a partecipare come ospite d’onore? Forse, come scrivono gli organizzatori della Fiera: “L’opposizione dialettica fra il bello e il brutto contiene dentro sé per estensione quella fra il buono e il cattivo”.
    Le associazioni solidali con il popolo palestinese si stanno già mobilitando per la messa in campo di iniziative di controinformazione e boicottaggio
    Sulla rete, invece, inizia a girare questo appello, insomma si cerca di stabilire chi sia il buono e chi il cattivo. Ma se provassimo a dialogare?
    http://partecipativo.info/?p=7

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