“Cattive Acque. Storie dalla Valle del Sacco”: a nord della Terra dei Fuochi il racconto di un caso che la ricorda da vicino

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Cattive Acque. Storie dalla Valle del Sacco è il trailer di un’inchiesta che esce domani, 28 febbraio, per i tipi di Round Robin Editrice. L’autore è il giornalista e filmaker Carlo Ruggiero e questa la sua presentazione:

Nel cuore del Lazio, un caso che ricorda la Terra dei fuochi e l’Ilva di Taranto. Un territorio avvelenato da tempo. Distese di capannoni e discariche di rifiuti interrati. Un fiume che bagna le ferite della gente che si ammala e muore ogni giorno. Siamo nella Valle del Sacco, a pochi chilometri da Roma. Parte da qui l’inchiesta di Carlo Ruggiero […]. È un viaggio sul fiume Sacco, uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Italia. Un tempo dalle decine di ruscelli che graffiano la valle si poteva bere acqua fresca con le mani. Ora no. Ora ci sono le fabbriche, e grossi tubi neri che riversano liquami acidi e schiumosi. Il paesaggio adesso è segnato da lunghe colate di cemento, distese di capannoni e discariche di rifiuti interrati. E la gente, da queste parti, si ammala. E troppo spesso muore.

Ulteriore materiale sul libro è disponibile su Facebook, nella pagina creata per Cattive acque. Della Terra dei fuochi invece si parlava qui anche ieri.

La Valle del Sacco: un disastro ambientale tra ipotesi di dolo e danni per gli abitanti

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Il luogo è la Valle del Sacco, provincia di Frosinone, Lazio meridionale. E il tema è un disastro ambientale di cui parlava l’estate scorsa Current.tv, provocato dall’inquinamento industriale e dall’interramento di fusti contenenti materiali tossici:

Dagli anni ’60 al ’90 sono stati seppelliti a ridosso delle falde del Fiume Sacco, centinaia e centinaia di barili con beta-esaclorocicloesano, ftalica, amianto e altro. Oggi questi sono percolati nel fiume […]. Per il rapporto di Legambiente – Ambiente Italia, la provincia laziale è all’ultimo posto per qualità della vita tra le 103 province italiane. Implicazioni gravissime per la salute, indifferenza della politica, pericolose ipotesi di occultamento di prove e mancata bonifica dell’area.

Ulteriore materiale si può trovare qui, qui e qui.

(Grazie all’attenzionato per le segnalazioni)