“Cattive Acque. Storie dalla Valle del Sacco”: a nord della Terra dei Fuochi il racconto di un caso che la ricorda da vicino

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Cattive Acque. Storie dalla Valle del Sacco è il trailer di un’inchiesta che esce domani, 28 febbraio, per i tipi di Round Robin Editrice. L’autore è il giornalista e filmaker Carlo Ruggiero e questa la sua presentazione:

Nel cuore del Lazio, un caso che ricorda la Terra dei fuochi e l’Ilva di Taranto. Un territorio avvelenato da tempo. Distese di capannoni e discariche di rifiuti interrati. Un fiume che bagna le ferite della gente che si ammala e muore ogni giorno. Siamo nella Valle del Sacco, a pochi chilometri da Roma. Parte da qui l’inchiesta di Carlo Ruggiero […]. È un viaggio sul fiume Sacco, uno dei corsi d’acqua più inquinati d’Italia. Un tempo dalle decine di ruscelli che graffiano la valle si poteva bere acqua fresca con le mani. Ora no. Ora ci sono le fabbriche, e grossi tubi neri che riversano liquami acidi e schiumosi. Il paesaggio adesso è segnato da lunghe colate di cemento, distese di capannoni e discariche di rifiuti interrati. E la gente, da queste parti, si ammala. E troppo spesso muore.

Ulteriore materiale sul libro è disponibile su Facebook, nella pagina creata per Cattive acque. Della Terra dei fuochi invece si parlava qui anche ieri.

“Non aspettiamo l’apocalisse. La mia battaglia nella terra dei fuochi”: il libro di padre Patriciello e del giornalista dell’osservatorio anticamorra

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Non aspettiamo l'apocalissePadre Maurizio Patriciello è il parroco di San Paolo Apostolo in Caivano, in provincia di Napoli. Il suo coautore, Marco De Marco, invece è un giornalista che nel 2004 ha fondato l’Osservatorio sulla camorra e l’illegalità. Insieme firmano il libro Non aspettiamo l’apocalisse. La mia battaglia nella terra dei fuochi (Rizzoli, 2014):

Dal sacerdote simbolo della battaglia per la bonifica dell’area con il più alto tasso di morti per cancro in Italia, un grido di rabbia e di amore per la sua gente. Caivano, periferia di Napoli, agosto 2010. La notte offre sollievo dal caldo torrido, ma padre Maurizio non riesce a dormire a causa dell’odore nauseante dei rifiuti bruciati. Tonnellate di materiali di origini sconosciute finiscono ogni giorno nei campi destinati all’agricoltura e vengono bruciate sotto gli occhi di tutti, producendo fiamme che arrivano in cielo.

È questo episodio a scatenare la sete di verità di padre Maurizio, che apre un gruppo su Facebook per denunciare gli orrendi misfatti della camorra e per dare voce a chi ha visto ammalarsi e morire di cancro un figlio, un genitore, un amico. Perché dietro la formula ormai tristemente nota di “Terra dei fuochi” c’è il più grande avvelenamento di massa mai avvenuto in un Paese occidentale. In questo libro, scritto in collaborazione con uno dei più autorevoli giornalisti italiani, padre Patriciello ci racconta la battaglia di liberazione della sua terra.