“Le reliquie di Hitler”: alla ricerca dei tesori trafugati dal nazismo e dei gioielli del Sacro Romano Impero

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Le reliquie di HitlerPer i tipi di Odoya è uscito un po’ di tempo fa il libro Le reliquie di Hitler scritto da Sidney D. Kirkpatrick:

Alla vigilia dell’invasione della Germania da parte degli Alleati, Heinrich Himmler ordinò la costruzione di un bunker top secret al di sotto del castello di Norimberga. All’interno di una sala sorvegliata venne messa una cassaforte costruita allo scopo di contenere i tesori depredati che Hitler considerava più preziosi: la Lancia di Longino (forse usata per trafiggere il costato di Cristo mentre era sulla croce) e i gioielli della Corona del Sacro Romano Impero, manufatti pregni di misticismo e bramati dai potenti di tutto il mondo, da Carlo Magno a Napoleone. Ma mentre le bombe alleate piovono su Norimberga cinque delle reliquie più preziose, tutte destinate all’incoronazione di un aspirante imperatore di un nuovo Sacro Romano Impero, svaniscono dalla cassaforte. Chi le ha prese? E perché?

Il mistero rimase irrisolto per mesi dopo la fine della guerra, finché il supremo comandante alleato, il generale Eisenhower, ordinò al luogotenente Walter Horn, storico dell’arte tedesco in licenza dall’Università di Berkeley, di dar la caccia ai tesori mancanti. Per compiere la sua missione, Horn dovrà ritornare nei luoghi della sua gioventù – ora rasi al suolo – e indagare sulle antiche leggende che circondano i tesori trafugati. Horn cerca indizi nei resti del castello di Himmler e segue le tracce dei “Cavalieri teutonici” neonazisti, incaricati di proteggere una vasta fortuna nascosta d’oro e altri tesori. Ciò che Horn scoprirà nella sua odissea investigativa sarà talmente esplosivo da rimanere segreto per decenni.

Qui quanto ne scrive il quotidiano Il Sole 24 Ore.

La storia dell’umanità ricostruita attraverso le epidemie. L’autore: “È l’uomo il responsabile di comparsa e diffusione degli agenti infettivi”

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Storia delle epidemieÈ un volume illustrato e si intitola Storia delle epidemie il libro scritto dal medico infettivologo Stefan Cunha Ujvari e pubblicato dalla casa editrice bolognese Odoya. Di questo si tratta:

[È una] narrazione della tormentata convivenza tra gli esseri umani e, invisibili abitanti del nostro pianeta, i batteri. Esiste un batterio, che risponde al suggestivo nome di Bacillus infernus, capace di sopravvivere all’acqua bollente; ne esiste un altro, il Micrococcus radiophilus, che si nutre di sostanze radioattive, come uranio e plutonio, e che sarebbe ben contento di un’esplosione atomica […].

Dalla peste di Atene nel V secolo a.C. descritta da Tucidide, alla peste nera del Medioevo; dalla sifilide al colera diffusosi durante la Rivoluzione industriale, fino all’Aids e all’Ebola. La descrizione dell’evoluzione del rapporto tra germi e scienza, una lotta per la sopravvivenza della specie umana. Il libro racconta come l’insorgenza di ogni epidemia abbia modificato le varie civiltà, chiarendo come la trasmissione di queste malattie infettive sia stata ben lontana dal rappresentare la conseguenza di una maledizione divina come i nostri antenati credevano. L’autore infatti argomenta come sia l’uomo stesso il principale responsabile della comparsa e diffusione degli agenti infettivi.

Per quanto in brasiliano, sul sito della casa editrice Editora Contexto che ha pubblicato il libro in lingua originale ci sono indice e presentazione.

“Storia dell’omofobia” di Paolo Pedote: racconto antico e fin troppo attuale lontano dal tramonto

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Storia dell'omofobiaStoria dell’omofobia è il titolo di un recente libro scritto da Paolo Pedote e pubblicato dalla casa editrice bolognese Odoya. Con la prefazione del giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, ecco come si presenta:

Partendo dai libri sacri per arrivare alla censura perseguita da ogni totalitarismo, passando per i sistemi legislativi e per la disciplina del Novecento omofoba per eccellenza, la psicoanalisi, l’omofobia emerge come doloroso leitmotiv, isteria collettiva, ma anche meccanismo spietato, fonte di morte e paura.

Un pregiudizio crudele di cui hanno fatto le spese, tra gli altri, il genio creativo di Oscar Wilde – condannato a due anni di lavori forzati dall’Inghilterra vittoriana per la sua relazione con il giovane Alfred Douglas – e quello matematico di Alan Turing – inventore del computer e decrittatore del codice Enigma durante la Seconda guerra mondiale, sottoposto a castrazione chimica nell’Inghilterra del dopoguerra e costretto al suicidio – oltre a migliaia di anonimi perseguitati, torturati, uccisi a causa del loro orientamento sessuale.

Qui si può leggere quanto Stella ha scritto in proposito sul suo giornale lo scorso 7 novembre.

Torna “Storia della Gestapo” di Jacques Delarue, premio per la letteratura della Resistenza in Francia

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Storia della Gestapo di Jacques DelarueIn lingua originale è stato pubblicato dalle edizioni Fayard e, oltre a essere stato tradotto in diciassette lingue, vinse il Prix Littéraire de la Résistance. Ora la casa editrice Odoya ripubblica il libro di Jacques Delarue, classe 1919, intitolato Storia della Gestapo, in uscita il prossimo 12 settembre:

I personaggi, le azioni, la propaganda, le strategie della temibile polizia politica di Hitler. Dalla nascita dell’organizzazione, fino al suo declino in un crescendo di orrore raccontato fin nei gangli del suo meccanismo. Dai sotterfugi attuati per screditare gli oppositori (come l’incendio del Reichstag), fino al perfezionamento delle strumentazioni per il controllo della popolazione (come le intercettazioni), la sua storia spiega come la Gestapo riuscì a creare un dominio reticolare e a tenere di fatto intatto il regime fino a quando i suoi stessi capi non si scontrarono tra loro per il dominio.

Per quanto riguarda le notizie biografiche sull’autore, ecco cose si dice:

Jacques Delarue è stato operaio della Renault di Boulogne-Billancourt dal 1935, poi agente della polizia regionale di Stato di Limoges, impegnato nella Resistenza francese, arrestato e imprigionato fino alla liberazione. Reintegrato nella polizia, è stato chiamato nel dicembre 1945 presso la Direzione centrale della polizia giudiziaria, dove ha partecipato a numerose indagini sui crimini nazisti in Francia. Comandante della X regione militare ad Algeri nel 1957, è attualmente vicepresidente dell’Associazione per gli studi sulla Resistenza (Aeri).

“1975, un delitto emiliano”: un romanzo a fumetti ispirato alla storia di Alceste Campanile

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1975, un delitto emilianoEsce questo mese un romanzo a fumetti che racconta la storia di Alceste Campanile, assassinato in provincia di Reggio Emilia il 12 giugno 1975 e vicenda di cui si è già scritto da queste parti. Il libro si intitola 1975, un delitto emiliano, è stato pubblicato da Odoya ed è stato sceneggiato dal giornalista Alberto Guarnieri mentre le chine sono di Emilio Laguardia. Questa la presentazione del volume:

Nella primavera del 1975, alla vigilia delle elezioni, viene ucciso a Reggio Emilia Alceste Campanile, giovane militante del Circolo Ottobre, uno dei rami emiliani di Lotta Continua. L’inquieto giovane era passato nelle sue fila un paio d’anni prima, dopo aver rinnegato l’appartenenza al Fronte della Gioventù nel periodo liceale e la vicinanza alle compagini dell’estrema destra. Per anni le indagini proseguono a tutto campo senza trovare i colpevoli, cercati invano tanto a destra quanto a sinistra. Recentemente la discussa confessione di un ex militante neofascista ha chiuso il caso giudiziario, che rimane tuttavia una storia emblematica.

Nella graphic novel dei giornalisti del Messaggero Alberto Guarnieri ed Emilio Laguardia, ragazzi ai tempi, Adelchi Chiesa è un altro Alceste e la sua storia è quella di quegli anni di passione e violenze, impegno e deliri, musica e libri, amori e sconfessioni. La storia di quel 1975 di delitti insoluti in cui fu ucciso anche Pier Paolo Pasolini. 1975. “Un delitto emiliano” non è il tentativo di cercare una realtà alternativa a quella giudiziaria. La “storia vera” è infatti fonte di ispirazione, non (solo) un racconto da ripercorrere. L’intento degli autori è di raccontare ad ampio spettro, attraverso la vita di un moderno Candide, un periodo che inquieta, affascina e un po’ fa ancora paura.

La prefazione è firmata da Lucio Dalla mentre la postfazione da Luca Telese, che presenterà il libro a fumetti il prossimo 1 luglio a Reggio Emilia, presso la biblioteca comunale Panizzi di via Farini 3.