Su Verve Photo c’è uno scatto dall’Ucraina che sembra saltare nel tempo e restituire un’immagine della Londra vittoriana e del suo sottoproletariato. Invece cristallizza un momento attuale in una delle nazioni dell’Est europeo più colpite dal punto di vista economico e sociale dalle crisi degli ultimi anni. Lo scatto è opera della fotografa moldava Misha Friedman, già collaboratrice di Medici Senza Frontiere. E qui invece tre istanti (uno, due e tre) che risalgono al luglio 2009 nel sud dell’Ucraina.
Medici senza frontiere
Le condizioni critiche del Congo Occidentale. L’informazione di Medici senza frontiere
StandardCondition-Critical.org, voci di guerra dal Conco Occidentale. È un’iniziativa di Medici senza frontiere per riportare almeno un po’ l’attenzione su una delle tante guerre dimenticate.
(Via BoingBoing)
Afghanistan: una terra in guerra raccontata tra fotografie e fumetto
StandardFotografia e fumetto, una accanto all’altro, per raccontare la guerra. Accade nel volume uscito in questi giorni per i tipi di First Second Books dal titolo The Photographer: Into war-torn Afghanistan with Doctors Without Borders. Realizzato con le illustrazioni di Emmanuel Guibert su ispirazione delle fotografie di Didier Lefèvre, il volume viene presentato con queste parole:
Nel 1986 il fotoreporter francese accompagnò un gruppo di Medici Senza Frontiere (MSF) in un viaggio nell’Afghanistan della guerra contro l’Unione Sovietica. [Lefèvre] era al suo primo incarico e documentò con i suoi scatti il loro percorso da Peshawar, in Pakistan, attraverso la catena montuosa dell’Hindu Kush. La carovana si componeva di centoventi muli, venti cavalli e quaranta guardie armate. Un mulo cadde nel ghiaccio e venne salvato; uno stalliere fu più sfortunato e si perse durante una marcia notturna. Quando arrivarono a destinazione, nella valle di Yaftal, nell’Afghanistan settentrionale, MSF insediò qui un ospedale con un porticato antistante che serviva come moschea e pronto soccorso. Il primo paziente fu un ragazzino con un’ustione al piede causata dal forno per il pane con cui lavorava, una ferita comune in Afghanistan.
Online è possibile trovare un estratto di sedici pagine del libro mentre qui il sito ufficiale del reportage (in francese) e qui invece l’evento realizzato con la collaborazione di Medici Senza Frontiere.
Immigrati: un appello contro l’abolizione del diritto di cura agli irregolari
StandardUn appello e una raccolta di firme promossi dalla FIMP (Federazione italiana medici pediatri) di Modena per ribadire che la salute è uguale per tutti. C’è infatti chi la pensa in modo differente e cinque senatori della Lega Nord hanno presentato un emendamento che, in nome di una presunta sicurezza, porti all’abrogazione del comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, che sancisce il diritto a cure mediche anche agli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. Via dunque a questo diritto, a cui si aggiunge – nelle intenzioni dei proponenti – la segnalazione obbligatoria degli immigrati clandestini all’autorità giudiziaria. Nell’appello che si oppone a questo provvedimento si scrive:
I pediatri di libera scelta aderenti alla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) operanti nel SSN […] ritengono gravissimo tale emendamento che finirebbe per respingere in sacche di esclusione la popolazione più indigente e ne richiedono il ritiro: esso non è soltanto la negazione di un diritto costituzionalmente sancito, ma costituisce anche un pericolo per la tutela della salute della collettività, per la mancata cura di patologie anche gravi, con conseguente rischio di diffusione e rappresenta inoltre un pericoloso passo legislativo verso l’abolizione del diritto alla cura. Ritengono inoltre che la segnalazione all’autorità competente di un paziente indigente sia in aperto contrasto con il codice etico ordinistico al quale i medici debbono attenersi e di cui affermano il primato. Denunciano con preoccupazione che tale emendamento priverà della assistenza sanitaria essenziale migliaia di bambini divenuti “per decreto invisibili e senza diritti” in totale contrasto con la Convezione ONU sui diritti del fanciullo e richiedono che lo Stato Italiano firmatario con L. 176/91 della Convenzione ONU di New York del 20.11.1989 sui diritti del fanciullo garantisca ad ogni minore straniero il pieno diritto di usufruire delle prestazioni mediche pediatriche a prescindere dalla regolarità del soggiorno.
La rivista medica Occhio clinico in proposito interviene con un lungo articolo, Emendare il testo unico sull’immigrazione: un atto inumano e pericoloso, che fa un punto, comma per comma, delle modifiche e riporta anche le posizioni assunte da Medici senza frontiere e Associazione studi giuridici sull’immigrazione.
(Via Nazione Indiana)