Gennaro Ciliberto, testimone di giustizia contro la camorra, mi invia questo testo. Lo ha scritto per ribadire ancora una volta la profonda solitudine, quando non l’esplicita indifferenza da parte delle istituzioni, verso chi ha denunciato. A questo stato di fatto intende reagire e spiega come di seguito. L’Associazione Antonino Caponnetto ha già fatto sapere che ci sarà.
«Con enorme dolore devo annunciare che venerdì 3 dicembre sarò dinnanzi a palazzo Chigi per iniziare lo sciopero della fame, in protesta per la mancata attuazione del programma di protezione e il non rispetto della legge 45/2001 (modifica della disciplina della protezione e del trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia nonchè disposizioni a favore delle persone che prestano testimonianza).
Questa è l’ultima mia possibilità: nonostante sia invalido e ammalato, sono costretto a questo ultimo gesto di umiliazione. Mi sono sempre attenuto alle regole comportamentali del programma di protezione, mi sono ricostruito da solo una vita, una nuova identità, un lavoro. Tutto da solo, ma non mi sarei mai aspettato che dallo Stato ci fosse quel silenzio che ti uccide e ti rende vittima a vita.
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