Ciliberto, testimone di giustizia: “Non basta un tweet, sui lavori pubblici occorre intervenire davvero”

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Gennaro Ciliberto è un testimone di giustizia che ha denunciato le presenze mafiose nei cantieri pubblici e adesso scrive al presidente del consiglio Matteo Renzi, al ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi e al presidente dell’autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture a proposito del ponte sull’autostrada Palermo-Agrigento inaugurato il 23 dicembre e chiuso qualche giorno dopo per il crollo di una parte del viadotto. Ecco quali sono le sue considerazioni in proposito.

Questo ennesimo crollo dimostra purtroppo come c’è scarso controllo nelle verifiche dei lavori eseguiti, nei collaudi. Lo denunciavo già nel 2011, ero dirigente di una azienda che ha costruito la maggior parte delle uscite autostradali e molti cavalcavia volgarmente chiamati ponti, nel ruolo di dirigente non esitai a denunciare anomalie costruttive in particolare nell’opera della Passerella Ciclopedonale della SS 36 nel comune di Cinisello Balsamo (Milano), un appalto Anas poi subappaltato a Impregilo spa e poi ceduto alla ditta Romana Carpenfer Roma srl, facente capo al pregiudicato Vuolo Mario, oggi a processo e agli arresti per una presunta bancarotta fraudolenta della stessa ditta Carpefer Roma srl. Un appalto da 5 milioni di euro quello della passerella, poi lievitato ad oltre 13 milioni di euro, ma con un triste risultato: la passarella dopo 5 anni resta ancora chiusa e non utilizzabile dagli utenti.

Rilevante anche nel caso della passerella il collaudo della commissione Anas che diete parere favorevole, quindi attesta che l’opera era stata eseguita correttamente, cosa non vera, anzi la perizia commissionata dal P.M. dottoressa Macchia della Procura di Monza ha attestato un concreto rischio crollo e con una dicitura che parla di esecuzione criminale. Solo grazie alla mia denuncia si è potuto evitare una tragedia, la passarella è un’opera che sovrasta una delle arterie più trafficata di europa lass 36 e solo grazie al rifacimento di tutte le anomalie rinvenute oggi l’opera sembrerebbe idonea, ma non sono mancate altre anomalie riscontrate anche dopo gli interventi commissionati dalla A.G., e quindi l’ennesimo stop all’apertura dell’opera che resta a data da stabilire. Oggi come nel 2011 io parlo di un “modus operandi” che fa venire i brividi, molte delle opere eseguite non vengono collaudate prima dell’apertura al pubblico ma solo dopo molti mesi dopo o a volte anni o in molti casi mai. Quindi chi controlla che tale opere siano state eseguite in maniera corretta? Nessuno!
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