American border troops and the Mexican Revolution. Si intitola così una collezione di venticinque immagini scattate tra il 1910 e il 1917, negli anni della rivoluzione messicana. Sono state recuperate e messe in rete all’interno delle digital collections, progetto curato dalla Southern Methodist University di Dallas. Qui una descrizione di dettaglio della collezione (che comprende anche cartoline postali, manoscritti e dipinti d’epoca) e qui è stato pubblicato altro materiale sulla storia messicana risalente a periodi differenti.
fotografie
Proiezione di diapositive in ordine sparso
StandardSpaarnestad Photo: un archivio per preservare la memoria visiva di un pezzo d’Olanda
StandardUn altro database di immagini. È l’olandese Spaarnestad Photo, istituzione nata a metà degli anni Ottanta per preservare gli archivi fotografici di Haarlem e che oggi raccoglie cinque milioni di scatti distribuiti a cavallo di diversi decenni.
Reportage dall’Afghanistan: le fotografie di Piero Marsili Libelli
StandardPiero Marsili Libelli è un fotoreporter romano che ha viaggiato per oltre mezzo mondo documentando i fatti e le storie in cui imbatteva. Le sue immagini sono davvero notevoli e per averne un’idea si dia un’occhiata alle gallerie che ha pubblicato sul suo sito. E navighi anche all’interno del set di Flickr che raccoglie le fotografie realizzate in Afghanistan tra l’ottobre 2008 e il dicembre 2009.
Frammenti a colori degli anni 30 e 40 dalla Biblioteca del Congresso
StandardIl set si chiama 1930s-40s in Color ed è stato creato all’interno dell’account Flickr della Biblioteca del Congresso statunitense:
Queste fotografie dai colori vivaci risalenti al periodo della Grande Depressione e della seconda guerra mondiale catturano un’epoca in genere vista solo in bianco e nero. Fotografi alle dipendenze della Farm Security Administration (FSA) e più tardi dell’Office of War Information (OWI) hanno realizzato queste immagini, scattate tra il 1939 e il 1944. Vi invitiamo ad aggiungere tag e commenti, oltre a maggiori informazioni che consentano di identificarne i soggetti (gli attuali titoli derivano dalla documentazione originale dell’agenzia, talvolta incompleta).
Le fotografie ritraggono, oltre agli Stati Uniti, anche Puerto Rico e le Isole Vergini, hanno a che fare soprattutto con i sommovimenti quotidiani generati dall’approssimarsi del secondo conflitto mondiale e maggiori informazioni sulla collezione sono disponibili qui.
Online (e liberi) gli archivi fotografici canadesi della prima guerra mondiale
StandardDopo l’Australian War Memorial (con relativo set Flickr) e L’indipendent con le sue trecento fotografie di cui si era parlato tempo addietro, è la volta (a dire la verità, lo è dal 2008) dei Library and Archives Canada – Bibliothèque et Archives Canada (LAC/BAC) di mettere a disposizione in rete il proprio patrimonio di immagini (sempre su Flickr) risalenti agli anni della prima guerra mondiale. In questo caso, a differenza dei precedenti citati, non si vuole tanto dare un nome agli sconosciuti che vi sono ritratti, ma presentare un archivio finora non ancora disponibile e descritto con queste parole:
L’obiettivo del progetto è quello di esplorare nuovi fronti per migliorare l’accesso e accrescere l’interazione con il patrimonio documentario canadese. Il LAC/BAC è entusiasta delle possibilità che le comunità sociali di condivisione dei contenuti multimediali offrono ai canadesi di discutere e di contestualizzare un’importante selezione della nostra storia collettiva.
Peraltro, anche per questo archivio, è stata scelta una licenza Creative Commons.
Australian War Memorial: dare un nome a volti di un passato in guerra
Standard(Clicca qui per ingrandire l’immagine e qui per andare al set su Flickr)
Da Who is in this photograph?:
Queste immagini fanno parte della collezione dell’Australian War Memorial. Mostrano persone che hanno combattutto durante la prima e la seconda guerra mondiale e nella guerra di Corea. Della maggior parte non ne conosciamo il nome e speriamo che possiate aiutarci a identificarle. Tutte queste fotografie possono essere viste nella galleria sul nostro sito. Fanno inoltre parte di The Commons su Flickr.
Da vedere anche le altre foto della Australian War Memorial Collection: pezzi di storia in bianco e nero suddividi in diversi set.
Un angelo solitario che vive ai margini di un bosco
StandardLa vita a Rebibbia raccontata per immagini
StandardIl blog Prison Photography, dedicato alla “pratica della fotografia nei luoghi di carcerazione”, pubblica un estratto del reportage realizzato da Luca Ferrari, italiano ma da tempo emigrato in Gran Bretagna, all’interno dell’istituto di detenzione romano di Rebibbia. Le immagini sono state scattate nel corso di un periodo che va dal 2001 e al 2003 e il reportage completo può essere visto sul sito del fotografo all’interno della sezione “works”. Cliccando inoltre su ognuna di queste fotografie, è possibile leggere la storia delle persone che vengono ritratte: frammenti di passato, motivi dell’arresto, timore e speranze dopo il periodo trascorso dietro le sbarre.
(Via Ultimo)
H.P. Lovecraft e la lapide da non fotografare
StandardMentre c’è chi si chiede se le prime immagini di Topolino siano ancora effettivamente protette da diritto d’autore malgrado il Sonny Bono Copyright Act, BoingBoing riporta la storia di un divieto piuttosto particolare. Praticamente accade questo: la scrittrice Caitlin R. Kiernan va con un amico allo Swan Point Cemetery di Providence, dove è sepolto H.P. Lovecraft, ne fotografa la tomba (come pare sia stato fatto da moltissime altre persone) e pubblica l’immagine. Ma viene contattata dai responsabili della sicurezza del mausoleo che le dicono di levare gli scatti: il regolamento del cimitero lo vieterebbe. Lei tra lo stupito e l’annoiato protesta e non ottempera. E allora sono insulti e minacce. Strana storia davvero.