Giuliano Turone: ecco perché non si chiudono i conti con gli anni di piombo

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Il caso Battisti di Giuliano TuroneMicromega Online pubblica un’intervista di Rossella Guadagnini a Giuliano Turone dal titolo esplicito: Perché non riusciamo a chiudere i conti con gli anni di piombo. Il punto di partenza è il libro Il caso Battisti. Un terrorista omicida o un perseguitato politico? (Garzanti Libri, 2011) scritto dal magistrato che, insieme a Gherardo Colombo, scoprì il 17 marzo 1981 gli elenchi della P2. Ecco l’incipit dell’intervista:

“Non è che gli italiani non ne vogliano sapere di mettersi alle spalle gli anni di piombo. Ma il fatto è che la maggior parte di loro desidera che la cosa possa avvenire senza umiliare e ferire la sensibilità della vittime. La gestione del ‘caso Battisti’, da parte dei suoi simpatizzanti e da parte dello stesso interessato, si muove invece nella direzione contraria, per esempio quando parla – anche con una certa sguaiataggine – di ‘desiderio di vendetta’ per designare quella che invece è soltanto un’aspettativa di rispetto e giustizia da parte delle vittime di reato […]. È chiaro che non è così che si possono creare le premesse per ‘voltare pagina’ – prosegue Turone – E giustamente Antonio Tabucchi trova ‘offensivo che altri, che non hanno vissuto quello che hanno vissuto gli italiani, chiedano così superficialmente che l’Italia metta una pietra sopra la nostra storia tragica ancora non chiara’. Ma c’è una strada intelligente, civile e dignitosa per arrivare a chiudere i conti con il terrorismo, nel pieno rispetto della sensibilità delle vittime e nell’interesse di tutti”.

Continua qui.

E così, nel 2011, venne il giorno in cui si invocò il rogo di libri e scrittori ritenuti “scomodi” nelle biblioteche (del veneziano)

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Da Venezia il rogo dei libri

Ebbene sì, c’è chi vuole far sbattere fuori dalle biblioteche della provincia di Venezia molti libri di molti scrittori italiani e francesi. Motivazione? Il sostegno a Cesare Battisti, per quanto la ragione suoni come una scusa. Per saperne di più si legga qui o anche qui (se ne parla anche Booksblog). Per indignarsi, si scriva all’indirizzo info[at]speranzon.it. Per rimanere aggiornati, su Twitter si può seguire @Wu_Ming_Foundt.

Aggiornamento: sul blog di Loredana Lipperini viene riportato che la Provincia di Venezia (e non solo) prende le distanze dalla lista di proscrizione letteraria di Raffaele Speranzon.

Aggiornamento del 19 gennaio: Booksblog racconta che la farsa continua: la Regione Veneto invita le scuole a censurare gli autori della lista nera.

Il caso Battisti e quello che i media non dicono in un libro

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Il caso Cesare BattistiEsce in questi giorni per DeriveApprodi il libro Il caso Cesare Battisti. Quello che i media non dicono che con queste parole viene presentato da Carmilla:

Comprende un saggio firmato dall’editore sulle distorsioni dei processi italiani per terrorismo della fine degli anni ’70 – inizio degli anni ’80, le notissime FAQs di Carmilla e, documento davvero eccezionale per profondità e riflessione, il testo integrale, mai apparso in Italia, della risoluzione con cui il ministro della giustizia brasiliano Tarso Genro (ex sindaco modello di Porto Alegre) ha accordato a Battisti l’asilo politico. Attualmente quella decisione, confermata dal presidente Lula, è sotto esame presso il Tribunale Supremo del Brasile, diviso quasi equamente tra conservatori e progressisti, con un lieve vantaggio per i primi dovuto alla personalità del suo presidente, che di Lula è nemico giurato.

Intanto, visitando il sito dello stesso editore, un altro libro appena uscito sembra interessante: è Morti di scienza. Crimini, scienziati e scoperte scritto dal fisico svizzero Pierre Zweiacker:

La storia della scienza è disseminata di scene del crimine, esattamente come quelle di un romanzo giallo. Ma quelle qui raccontate sono tutte vere. Questo libro mostra come la ricerca scientifica sia il teatro di tragiche passioni, dove tra i ricercatori omicidi e suicidi sono la principale causa di mortalità, ben più degli incidenti sul lavoro. Un’altra storia delle scienze, insieme divertente e crudele, dall’Antichità ai giorni nostri. Un libro per aneddoti e personaggi che per ogni scoperta scientifica ci rivela il suo «dramma» e il rivolo di sangue che l’accompagna.

Caso Battisti: le FAQ pubblicate da Carmilla

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Dubbi sul caso di Cesare Battisti? Su Carmilla sono stati elencati punto per punto e sono stati spiegati con una chiarezza e senza i fraintendimenti che continuano a circolare a mezzo stampa. Da leggere perché:

Questa nuova versione delle nostre FAQ sul caso Battisti, già lette da centinaia di migliaia di utenti e tradotte in molte lingue, cadono in un momento di isteria collettiva mai visto in Italia dai tempi di Piazza Fontana e della colpevolizzazione di Pietro Valpreda. Battisti si trova da quasi due anni, mentre scriviamo, in un carcere brasiliano. Ha ottenuto asilo politico in Brasile, concesso dal ministro della giustizia Tarso Genro e ripetutamente avvallato dal presidente Lula. La stampa italiana, a fronte di un’opinione pubblica sostanzialmente indifferente, si è scatenata con toni da linciaggio. Battisti è tornato a essere il mostro, l’assassino per vocazione, il serial killer. Il Brasile è stato dipinto (per esempio da Francesco Merlo, su La Repubblica del 15 gennaio) come una democrazia da operetta, abitato da una popolazione quasi scimmiesca. Persino il presidente Napolitano, che non brilla per attivismo, si è mobilitato a sostegno della richiesta di estradizione del criminale del secolo. Seguito ovviamente dal PD di Walter Veltroni, in perfetta armonia con le componenti più reazionarie del governo e delle presunte “opposizioni”.