- Giulio Mozzi, Tutta la verità sui booktrailer, ecc.:
I booktrailer, più o meno come ogni oggetto vivente o inanimato al mondo, possono essere classificati: ci sono booktrailer rispettosi, traducenti, sguaiati… Eccetera.
- Booksblog.it, Cyberpunk: l’antologia di Raf Valvola è ora tascabile:
Ribadisce l’importanza di un genere che ci ha dato la visione di un futuro, di una realtà possibile – descritta spesso a tinte apocalittiche […] – che giorno dopo giorno si avvicina sempre di più a quello che oggi stiamo vivendo.
- John Pilger, The old Iran-Contra death squad gang is desperate to discredit Chavez:
The similarities in the campaign against the phenomenal rise of popular democratic movements today are striking. Aimed principally at Venezuela, especially Chávez, the virulence of the attacks suggests that something exciting is taking place; and it is.
libri
Concorso letterario per raccontare la prostituzione
StandardE a proposito di concorsi letterari, via Bolognina.biz, ne arriva uno interessante promosso dalla Gingko Edizioni di Bologna e e dall’associazione Fiori di Strada. Interessante perché tratta una tematica delicata, quella della prostituzione, che si vorrebbe relegare all’interno di ambiti chiusi più per decoro che per reale contrasto allo sfruttamento. Dunque:
Il progetto “Qui tutto va a puttane!” ha scopi letterari e di beneficenza. Consiste nell’invio da parte degli scrittori italiani o stranieri, di ogni età, di un proprio contributo letterario sul tema della prostituzione, e nella raccolta, valutazione e selezione da parte della casa editrice dei migliori contributi capaci di raccontare questo mondo dando voce ai frequentatori o chi esercita. Il progetto, che ha una durata limitata (vd. Regolamento), si concluderà con la pubblicazione di un libro (antologia di racconti) che verrà promosso, distribuito e venduto on line e nelle librerie con una prima tiratura di 1000 copie, e i cui proventi di vendita saranno devoluti totalmente in beneficenza all’associazione Onlus di Bologna “Fiori di strada” che opera per liberare dalla strada prostitute vittime di violenza e di sfruttamento e donne e bambini dalla moderna tratta di esseri umani.
Per dettagli sulla partecipazione, qui c’è il regolamento. E per chi volesse intanto leggere un buon libro che racconta il fenomeno, Vanna Ugolini ha recentemente pubblicato Tania e le altre – Storia di una schiava bambina, nel quale, oltre a raccontare la fine di una giovane albanese inchiodata in Umbria dai suoi aguzzini, spiega piuttosto articolatamente il meccanismo che trascina sul marciapiede le ragazze provenienti dell’Europa orientale.
Dalla rete: il video di “The Shock Doctrine”
Standard- Naomi Klein, The Shock Doctrine Short Film:
[youtube Ka3Pb_StJn4]
A Film by Alfonso Cuarón and Naomi Klein, directed by Jonás Cuarón.
“When I finished The Shock Doctrine, I sent it to Alfonso Cuarón because I adore his films and felt that the future he created for Children of Men was very close to the present I was seeing in disaster zones. I was hoping he would send me a quote for the book jacket and instead he pulled together this amazing team of artists — including Jonás Cuarón who directed and edited — to make The Shock Doctrine short film. It was one of those blessed projects where everything felt fated.”
Qui ulteriori informazioni sul libro da cui il film deriva.
Aggiornamento del 10 settembre. Due articoli che parlano del film e anche del libro, in uscita per Rizzoli:
- Naomi Klein: “Un libro e un minifilm per raccontare la shock economy”
- Suono la carica contro chi sta uccidendo il pianeta
Aggiornamento del 23 settembre 2007: Bernardo racconta del Poco spazio per The Shock Doctrine in Usa.
Bianciardi: un film a cui manca un pezzo
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Ettore, che ha iniziato ormai da un po’ a mettere mano alla produzione letteraria di suo padre, Luciano Bianciardi, ha scoperto dai giornali che alla Mostra del Cinema di Venezia viene presentato un film-documentario incentrato sulla vita dello scrittore. Così, attraverso il suo blog, ha scritto tre lettere indirizzate a Massimo Coppola, Alberto Piccinini, che hanno curato regia e sceneggiatura, e a sua sorella Luciana, parte attiva nel film, non tanto per rivendicare la sua figura di figlio primogenito, ma per dimostrare amarezza per quell’apporto che avrebbe potuto dare alla ricostruzione della vita di Bianciardi e che invece è venuto a mancare. Dice in merito Ettore:
Non che mi ritenga particolarmente importante o che pensi di avere eccezionali verità da raccontare, ma dovrà convenire con me che, nel narrare la vita “agra” di quel personaggio, avrebbe avuto una certa importanza – storica, mi intenda – ascoltare chi bambino fu per mano di sua madre a salutare il padre che partiva col treno per Milano quel giorno di Luglio del 1954, oppure sempre bambino andò a cercare il padre che non tornava a casa a Brera, nel ristorante delle sorelle Pirovini, alla redazione di Feltrinelli (era ancora in via Fatebenefratelli). Oppure ascoltare la stessa persona, ormai ventenne, che visse, non senza emozione e tormento, il ritorno del padre a Grosseto, negli ultimi due anni della sua povera vita.
A latere di tutto ciò, attraverso il lavoro di recupero e riproposizione a cui si accennava all’inizio (lavoro che ha portato alla pubblicazione a gennaio di Il fuorigioco mi sta antipatico, nelle scorse settimane alla collana dei Bianciardini e il prossimo ottobre all’uscita in libreria di un nuovo volume che raccoglie gli scritti di Bianciardi sul Risorgimento), Ettore da tempo aveva pubblicato i filmati sul padre contenuti nel film proposto a Venezia, che sono liberamente scaricabili dal suo sito.
11 settembre: due libri per due teorie opposte
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In parallelo all’uscita di Zero – Perché la versione ufficiale sull’11/9 è un falso, il libro curato da Giulietto Chiesa e da Roberto Vignoli incentrato sulle incongruenze della versione ufficiale circa gli attentati del 2001 negli Stati Uniti di cui si parlava qualche giorno fa, la stessa casa editrice, Piemme, ha dato alle stampe un volume simile e contrario.
Si tratta di 11/9 – La cospirazione impossibile, curato questa volta da Massimo Polidoro (di cui sto iniziando a leggere Etica criminale – Fatti della banda Vallanzasca) e che annovera interventi di nomi autorevoli quanto quelli contenuti nel libro di Chiesa. Tra questi, Piergiorgio Odifreddi, Umberto Eco, James Randi e Paolo Attivissimo. Ne scrive Massimo sul suo blog:
L’argomento è certo molto delicato e il nostro lavoro è stato guidato unicamente dal desiderio di capire e di verificare alcune teorie e ipotesi di cui tanti parlano, ma sulle quali pochi sembrano capire quanto ci sia di vero. Probabilmente, chi crede in cospirazioni e complotti penserà che anche noi ne facciamo parte, ma chi ci conosce sa che non abbiamo fatto altro che del nostro meglio per cercare di scoprire come stanno davvero le cose. Anche se alcuni interrogativi restano in piedi, crediamo di essere riusciti nel nostro intento.
Dunque, due libri sullo stesso argomento, due linee diametralmente opposte, autori qualificati che affrontano singoli dettagli di una vicenda molto complessa. Sarà interessante mettere a confronto i testi e cercare di capire le opposte motivazioni alle teorie di fondo di ciascuno.
Finis Terrae: i segretissimi segreti di Bassavilla
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Attenzione, questo autore provoca dipendenza – e da queste parti se ne sa qualcosa – perché i libri di Danilo Arona sono un percorso verso l’ignoto, un orrore che non sempre è tale e che è difficile da catalogare, un mosaico che sembra non avere forma e poi all’improvviso si compone. Quelli che ho letto sono sempre stati un viaggio in dimensioni che si intersecano, con un io narrante del quale mai si comprende a pieno quanto attinga dal mondo reale e quanto invece provenga da quello della fantasia. Per questo, non si può non segnalare l’uscita di Finis Terrae nella collana Segretessimo (1531 il numero del volume) dalla cui quarta di copertina si legge:
Che legame c’è tra un disastro aereo sopra Bassavilla, Italia del Nord, e un macabro omicidio perpetrato sull’ultimo promontorio della costa lusitana? Quale logica connette la mostruosa strage di donne di Ciudad Juàrez, Messico, con un misterioso gruppo egiziano chiamato Fratelli di Sekhmeth? Perché un’antropologa dell’Università di Lisbona è in cima alla lista di eliminazione del gotha della mafia messicana? Sono solo alcuni dei sanguinosi enigmi nei quali si trova immerso Carlos Quintana, funzionario della polizia criminale portoghese. In bilico fra crimine organizzato, esoterismo fondamentalista e la spada di Damocle di un armageddon biologico, il conto alla rovescia verso “la fine dei giorni” potrebbe essere già cominciato.
Tutti giù all’inferno: antologia “sotterranea” e copyleft
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Uscirà la settimana prossima Tutti giù all’inferno. Anagnina che toglie i peccati del mondo, l’antologia curata da Monica Mazzitelli (a breve avrà un proprio sito) ed edita dalla Giulio Perrone Editore. Si tratta di una raccolta di racconti che vede coinvolti alcuni degli autori che hanno orbitato a vari livelli intorno a iQuindici tra cui Guglielmo Pispisa e Jadel Andreetto di Kai Zen, Giulia Fazzi e Yari Selvetella, Chiara Valerio e Francesco Fagioli, Marino Magliani e Valeria Brignani (qui l’elenco di tutti i partecipanti). Di che parla?
Quattro luglio di un anno qualunque. Uomini e donne nel caldo infernale di una metropolitana. Ognuno ha un peccato da espiare, vero o presunto, ognuno il suo senso di colpa. Una fermata per ogni piccola trasgressione, o efferato delitto, alla ricerca di fuga o assoluzione. Un viaggio in 33 canti, accompagnato da un Caronte occhi di bragia che ci rappresenta come uno specchio: comico e tragico, grande e meschino insieme. Ci siamo tutti, nessuno escluso.
Dopo l’antologia, ci saranno evoluzioni teatrali e video al momento solo accennate. Inoltre esiste la versione elettronica dei racconti da poter scaricare perché il libro è rilasciato con una clausola copyleft oltre ad essere stampato su carta riciclata in base a quanto promuove la campagna di Greepeace Scrittori per le foreste.
Zero e i falsi sugli attentati dell’11 settembre
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In questi giorni di quasi vigilia dell’anniversario degli attentati del 2001 è uscito per le Edizioni Piemme il libro Zero – Perché la versione ufficiale sull’11/9 è un falso, curato da Giulietto Chiesa e Roberto Vignoli. Si tratta di un’opera antologica che vede la partecipazione di personaggi tutt’altro che nuovi all’argomento tra cui Gore Vidal, Franco Cardini, Lidia Ravera, Gianni Vattimo, Claudio Fracassi, Jurgen Helsasser, Thierry Meyssan e che intende tornare sui punti dubbi o palesemente falsi nelle ricostruzioni ufficiali. Di seguito, ecco l’introduzione firmata da Chiesa in apertura al libro.
La ragione principale che mi ha spinto a promuovere questo lavoro collettivo risiede nella mia profonda convinzione, che so essere condivisa da tutti coloro che vi hanno preso parte, che l’11 settembre è stato non solo un colossale inganno, perpetrato ai danni dell’intera umanità, ma che esso è stato ed è un’arma di tremenda potenza puntata contro la pace mondiale e i cui effetti – se non impediti – potrebbero mettere in causa la stessa sopravvivenza di milioni e perfino di miliardi di individui.
Come è stato detto autorevolmente, la verità sull’11 settembre non la conosceremo mai: non nei prossimi cento anni almeno. E questa realistica affermazione già implicitamente contiene l’ipotesi che la versione ufficiale non solo non ci ha detto la verità, ma è stata dettata da una ferrea ragion di stato, ben più tremenda del bilancio delle vittime di quel giorno, perché ha aperto la via a mostruose carneficine di innocenti. Che sono in corso mentre scrivo queste righe, e che possono dilagare se non ci sarà qualcuno capace di fermare la mano degli insensati che guidano il pianeta.
Noi siamo partiti dalla necessità della ricerca della verità, ben sapendo che essa non è celata in un posto solo. Meno che mai in qualche grotta afgana. Una ricerca che, per il solo fatto di esistere, si pone come barriera alla prosecuzione della guerra infinita che è cominciata l’11 settembre e che non accenna a terminare e, anzi, continuamente minaccia di estendersi e di incendiare il mondo.
Addio ad Hans Ruesch, il divulgatore dell’antivivisezione
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Si è spento ieri in Svizzera Hans Ruesch, uno dei più lucidi divulgatori nel campo dell’antivivisezione e dell’informazione contro le big pharma. Il libro che lo rese un autore riconosciuto a livello internazionale era Imperatrice Nuda in cui denunciava l’antiscientificità di alcuni settori di ricerca, in particolare quella sugli animali. Il volume ebbe però vita breve qui da noi perché fu immediatamente ritirato dal commercio per pressioni sulla casa editrice, Rizzoli. All’inizio degli Anni Ottanta – e successivamente aggiornato a più riprese – usciva all’estero La figlia dell’imperatrice che proseguiva sulla linea intrapresa con il precedente lavoro. In Italia, però, è arrivato solo nel luglio 2006, edito da Stampa Alternativa. Il testo riportato di seguito è l’introduzione alla nuova edizione italiana. Qui invece si trova una lunga recensione pubblicata lo scorso novembre su Carmilla.
Venerdì 19 agosto 2005 il tribunale di Angelton, Texas, ha condannato la Merck & Co. a pagare 253 milioni di dollari di risarcimento alla vedova di Robert Evans, ucciso da un infarto procuratogli da un nuovo farmaco: il Vioxx. Era stato solo il primo caso di una lunga catena.
Tutta la stampa mondiale che ha riportato questa notizia ne ha però omesso un’altra non meno importante; anzi, più importante ancora, che però non è permesso divulgare: cioè che ogni farmaco, per ottenere dalle autorità competenti l’autorizzazione alla vendita, deve prima essersi dimostrato innocuo in prolungate prove su animali.
Sennonché le prove su animali non hanno il minimo valore ai fini della sicurezza dell’uomo. Orbene, come mai le autorità sanitarie, incaricate dai rispettivi governi di tutelare la salute dei cittadini, non sono al correne – o fanno finta di non esserlo – di questo fatto? Perché su tutte le informazioni riguardanti la medicina vige in tutto il mondo cosiddetto civile una pesante censura, imposta dallo strapotere dell’industria farmaceutica. Difatti, come ha dichiarato recentemente un importante funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Jonathan Quick, le «multinazionali del farmaco sono la maggiore forza politica ed economica delle nostre società».
I loghi del terrore e un’antologia
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David Friedman, Terrorist organization logos:
I did some research and rounded up as many logos as I could find from terrorist groups past and present. While I hate to give terrorists any more attention, I still think it’s interesting to see the various approaches they took in their logos, and wonder what considerations went into designing them. Does the logo successfully convey the organization’s message? Is it confusingly similar to another group’s logo? Does it exhibit excessive drop shadows, gradients, or use of whatever font is the Arabic equivalent of Papyrus?
Glorifying Terrorism (via BoingBoing.net):
Welcome to Rackstraw Press, created in response to the Terrorism Act of 2006 – the controversial ban on the glorification of terrorism in the UK. This Act is opposed by people from many political parties as an attack on free speech. Government protests that it will only be used if someone directly incites terrorism have been regarded as implausible by lawyers who point to the many other laws which currently cover this action.
Science fiction is a political genre. There are many science fiction writers who have already written novels and stories which could be considered in contravention of the law. In February 2007 Rackstraw Press published Glorifying Terrorism, an anthology of sf short stories written in protest of the Terrorism Act.
“This is a bad book. The people who have written it are bad folk. The editor is a bad person. If you buy it, you are bad too. There is only good and bad in the world.” – Ian MacDonald