I vostri dispositivi elettronici non si fidano di voi

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Stop DRMNella giornata mondiale di protesta contro i DRM, sistemi che – per dirla in poche parole – mettono gli utenti sotto controllo digitale per verificare l’uso che fanno di media e contenuti elettronici, parte la campagna europea di Free Software Foundation Europe, DRM.info, una piattaforma per raccogliere informazioni sui rischi legati a questa tecnologia restrittiva. «I vostri dispositivi elettronici non si fidano di voi» è il payoff e contribuiscono al progetto, oltre a FSFE, Consumer Project on Technology (CPTech), Electronic Frontier Finland (EFFI), Electronic Information for Libraries (eIFL.net), iCommons, International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA), netzpolitik.org e lo scrittore Cory Doctorow.

Di nuovo cultura alla fame: digiuno il primo ottobre

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Già nelle scorse settimane si era parlato di cultura alla fame, la campagna – anzi la protesta – lanciata dallo scrittore Paolo Bianchi. Con l’articolo firmato da Anna Tagliacarne, si presenta «il mio digiuno per ribellarmi in difesa degli autori seri» con il chiaro intento di «combattere lo “strapotere delle gnocche”» per «dimostrare che “esistono meccanismi censori che fanno sì che alcune idee non abbiano diritto di cittadinanza presso i media italiani». Dunque il primo ottobre sciopero della fame. Adesioni e commenti sono stati raccolti sul blog Satisfiction mentre della vicenda sono intervenuti Camillo Langone sul Foglio e Marcello Baraghini su Fronte della Comunicazione.

Creative Commons e ridistribuzioni

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Creative CommonsColgo al balzo la palla di alcune concomitante per scrivere qualche parola in merito all’incontro di venerdì scorso al Milano Film Festival su Creative Commons e percorsi culturali. Sala piuttosto piena, fitta così di filmaker talentuosi, molti dei quali senza probabilmente molte possibilità di vivere delle loro produzioni artistiche. E la domanda, sentita da più parti prima dell’inizio del dibattito e poi espressa a voce alta da un regista di film di animazione: «Ma le licenze CC mi permetteranno di sbarcare il lunario? Lo chiedo perché con il sistema attuale non è possibile e perché la gente prende e non restituisce, anzi è abituata a prendere tutto ciò che è gratis e magari è il lavoro di anni e io che faccio?». Continue reading

Milano film festival e Parole nel tempo

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Un paio di appuntamenti a cui prenderò parte tra domani e dopo. Il primo è un dibattito il 22 settembre su percorsi culturali e Creative Commons all’interno del Borsa Democratica del Cinema, in programma da ieri a domenica a Milano nell’ambito del Milano Film Festival. All’incontro parteciperanno Maurizio Borghi (Creative Commons), Rodrigo Vergara (Arcoiris tv), Marco Trotta (PeaceLink), Andrea Curiazi (Iberamericana), I Licaoni (Kiss Me Lorena) e, come moderatore, Giacomo Cosenza (Sinapsi).

Sabato, invece, sarà la volta di Parole nel Tempo, mostra della piccola editoria che si terrà fino a domenica presso il Castello di Belgioioso. Sarà un confronto con un altro scrittore, Rinaldo Bernardi, autore di Satana in Ticino (LiberoDiScrivere, 2006). Dal canto mio, parlerò di Bambini di Satana (Stampa Alternativa, 2006).

TuttoScienze e TuttoLibri: anche gli archivi sotto CC

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Dopo un primo annuncio di un paio di mesi fa relativo alla volontà del quotidiano piemontese di orientarsi verso licenze libere e dopo la conferenza La rivincita di Promoteo di ieri (è disponibile anche il webcast), CreativeCommons.it informa che «La Stampa di Torino ha annunciato che rilascerà gratuitamente sotto licenza Creative Commons anche tutto l’archivio storico degli inserti culturali TuttoScienze e TuttoLibri» a partire dal 23 ottobre 2006 prossimo.

In proposito: Proprietà della conoscenza, diritti digitali e nuovi modelli di business per la libera circolazione delle idee nelle web notes di Anna Masera.

Chi di diritto d’autore, tra l’altro, ferisce…

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The BridgeOltre a diverse inchieste che fanno pensare più a un’organizzazione da Watergate che a una setta, per quanto ricca e potente, Scientology è stata in passato protagonista (attiva) anche di strumentalizzazioni della legge sul diritto d’autore per zittire chi la criticava soprattutto su web. Ma ora pare giunto il momento della riscossa perché proprio il diritto d’autore, coniugato nei termini del copyleft, potrebbe rivelare dettagli compromettenti sulla condotta della chiesa fondata dall’ex scrittore Ron Hubbard. È il caso del film The Bridge (che rientra all’interno della Operation Clambake) di Brett Hanover. Il quale ha pensato bene di prendere il suo lavoro e farlo circolare su Internet Archive e Google Video. Che si può fare con il materiale di Hanover? Come si legge nelle FAQ del sito (la numero 8, per la precisione), si può copiarlo e diffonderlo liberamente, a condizione che sia correttamente indicata l’attribuzione del lavoro. Certi documenti, come già accaduto con Fahrenheit 9/11, non devono restare chiusi all’interno di sale cinematografiche o salotti privati.

Libri che van per mare

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Cory DoctorowCory Doctorow, per chi mastica di fantascienza o di copyleft letterario e culturale o di entrambi, non è di certo un nome nuovo (per chi invece lo sentisse nominare per la prima volta, scoprirà un mondo). E di recente arriva proprio dal suo blog una (ulteriore) conferma che funziona la formula del rilascio sotto Creative Commons delle proprie opere letterarie. Nel post Heartwarming Creative Commons success-story, si legge infatti quanto segue.

«La settimana scorsa, ho ricevuto la migliore mail da Jamie della Marina statunitense di stanza nel Mediterraneo. Dato che i miei romanzi sono rilasciati sotto Creative Commons, ha potuto scaricarli e stamparli a bordo passandoli anche ai suoi commilitoni. La mancanza di materiale di qualità da leggere sulla nave ha trasformato i testi Creative Commons in un boom marittimo». Fin qui le parole di Doctorow a cui seguono quelle di Jamie il quale racconta che, una volta digeriti gli sdruciti libri di John Grisham conservati nella biblioteca di bordo, inciampa nella versione elettronica dei volumi dello scrittore canadese che diventano davvero l’«hot item» tra i marinai che li leggono, ne parlano e arrivano a discutere tra di loro di questione legate al copyright e al copyleft invece che delle solite avventure di bevute.

Storia delle narrazioni di invenzione

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Trattato sull'origine dei romanziDa Fronte della Comunicazione di Stampa Alternativa.

Efficace combinazione di pubblico dominio e informazioni liberamente disponibili. Su Vibrisse, contenitore telematico curato da Giulio Mozzi, è stata pubblicata l’edizione completa del Trattato sull’origine dei romanzi di Pierre-Daniel Huet, vescovo di Avanche. Apparsa per la prima volta nel 1670 come prefazione al romanzo Zayde di Madame Lafayette (alla quale l’autore si rivolge in forma epistolare con lo pseudonimo di Monsieur de Segrais), rappresenta «la prima vera storia delle narrazioni di invenzione», come si legge nell’introduzione dello stesso Mozzi. Il testo in italiano è stato reperito su una pubblicazione del XVIII secolo non meglio identificata e per redarre la sezione introduttiva con notazioni storiche e letterarie, le informazioni sono state trovate sull’edizione francofona di Wikipedia.

Per scaricare il testo dal sito Vibrisse: