“Behind the label”: un film inchiesta sul cotone indiano tra ogm, sementi sterili, monopoli e sfruttamento

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Behind the label: il doppio volto del cotone indiano. È un film inchiesta di Sebastiano Tecchio e Cecilia Mastrantonio prodotto da Barbara Ceschi a Santa Croce, Overcom e Bioscope Films India che ricostruisce una storia lontana e vicina:

Le biotecnologie sono davvero la soluzione per lo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo? A chi giovano? Il documentario propone un […] racconto, con immagini inedite e interviste a volte drammatiche, per capire cosa si nasconde dietro la diffusione di piante geneticamente modificate nella coltivazione del cotone in India, uno dei più grandi paesi della terra, secondo produttore mondiale della fibra tessile che miliardi di uomini e di donne di ogni parte del mondo utilizzano per un’infinita varietà di necessità quotidiane. In appena nove anni l’India è stato conquistata dai semi prodotti dalla multinazionale Monsanto, con il miraggio di un’inedita prosperità per i propri contadini. L’ex-direttore commerciale di Monsanto India – Tiruvadi Jagadisan – racconta come l’azienda, per affermarsi sul mercato indiano, abbia negli anni ’90 introdotto illegalmente semi con un gene in grado di rendere sterili le varietà locali, e poi – dal 2002 con semi geneticamente modificati – ha acquistato, passo dopo passo, un monopolio di fatto quasi totale del mercato.

Ma non c’è solo questo. Per scoprire il resto si può consultare il sito sito dedicato al documentario.

“Il brevetto” di Andrea Capocci: e fu così che l’invenzione cessò di essere bene comune per diventare una merce

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Il brevettoSi parla di smartphone ma anche di Ogm, di computer e di farmaci, di cibo e di fumetti. Il tutto nel libro Il brevetto di Andrea Capocci in uscita per i tipi di Ediesse:

Grazie al brevetto, un’invenzione cessa di essere un bene comune per diventare una merce da scambiare sul mercato. Secondo alcuni, il brevetto rappresenta uno stimolo fondamentale all’attività di innovazione tecnologica, ma, come tutti i monopoli, esso limita la competizione tra le idee innovative e può rallentare la diffusione del progresso. Per farsi un’opinione sui brevetti, dunque, occorre esaminarne costi e benefici sulla base di dati oggettivi e senza pregiudizi ideologici.

Il dibattito sul brevetto dura sin dal Rinascimento e ha visto prevalere ora l’una ora l’altra posizione. Le nazioni e i gruppi sociali che dai brevetti traggono vantaggio o ne subiscono le conseguenze mutano continuamente. Gli Stati Uniti, l’Europa e il Giappone, che hanno scritto le regole del sistema brevettuale globale, devono ora fronteggiare la competizione della Cina, dell’India e degli altri paesi emergenti, che chiedono regole nuove. Gli sviluppi della tecnologia, dall’informatica alla genetica, spingono questo dibattito in territori finora sconosciuti e pongono nuove domande alla politica, al diritto e all’economia.

Pubblicato nella collana Fondamenti, un estratto del libro è disponibile qui.