Irpi realizza con Icij un’inchiesta sul gigante cinese del fotovoltaico e su quella che per la magistratura è la “più grande frode del solare”

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Suntech, il gigante cinese coinvolto nello scandalo del solare in Italia

Suntech, il gigante cinese coinvolto nello scandalo del solare in Italia è la prima inchiesta che Irpi e Icij realizzano attraverso il lavoro di Cecilia Anesi, Gianluca Martelliano, Leo Sisti e Michael Hudson. Inchiesta che è stata pubblicata da Icij, Internazional Business Times e dall’italiano L’Espresso. A breve sono previste nuove puntate e questo l’argomento:

L’inchiesta rivela il dietro le quinte dell’investimento che Suntech, gigante cinese dei pannelli solari, ha fatto in Italia e che la magistratura ha definito la possibile “più grande frode del solare nella storia del Belpaese”.

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“L’Italia dei crack”: da Parmalat a Italease, i grandi fallimenti societari ricostruiti nel libro di Mara Monti

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L'Italia dei crackSul Fatto Quotidiano Leo Sisti scrive Da Parmalat a Italease. In un libro “L’Italia dei crack” scritto dalla giornalista del Sole24Ore Mara Monti. Il volume, pubblicato da Newton Compton Editori, ha come scopo quello di raccontare di “milioni di euro andati in fumo. Migliaia di risparmiatori truffati. Ecco come sono andate veramente le cose”. Sisti descrive il lavoro della cronista in questi termini:

280 pagine che ricostruiscono fatti, misfatti e crimini dei colletti bianchi negli anni Duemila con le loro società: da Parmalat a Cirio, ma anche, in rivoli minori, da Giacomelli a Fin. Part, da Italease a Finmatica e Freedomland (un nome, un programma…), fino ad altri aspiranti finanzieri, pronti a turlupinare il pubblico del “parco buoi”, come spregiativamente vengono definiti quei poveracci che non hanno nessuna colpa se non quella di essere finiti nelle fauci di autentici pescecani.

Nella presentazione del libro invece si legge:

È la parabola della Parmalat e del suo fondatore, Calisto Tanzi. Vicenda parallela a quella di Sergio Cragnotti e della Cirio, con la sua rete di società in esotici paradisi fiscali, dove per anni ha nascosto il denaro dei risparmiatori. Era dai tempi del crack Ambrosiano e del Banco di Napoli che non si vedevano dissesti di queste dimensioni. Più di mezzo milione le vittime dei crack degli ultimi anni: dai bond venduti come sicuri e divenuti carta straccia dopo l’insolvenza (Parmalat, Cirio, Giacomelli, Fin.part), ai derivati spericolati di Italease, fino alle dot.com della new economy all’inizio degli anni 2000 (Freedomland, Finmatica, Opengate e Algol).

Se ne può leggere anche qui, sulle pagine web del Sole24Ore.