Ilaria Alpi: un appello per chiedere verità sul duplice omicidio del 1994 a Mogadiscio

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Ilaria Alpi - Foto premio giornalistico Ilaria AlpiUn appello e una firma perché Noi vogliamo verità e giustizia. Noi chiediamo verità e giustizia. Lo diffonde l’Associazione Ilaria Alpi dal Festival internazionale di giornalismo in corso a Perugia e in esso di legge:

“Dopo sedici anni, lunghissimi e dolorosi si sa quasi tutto di quel che accadde quella domenica di marzo e perché. Si sa che fu un’esecuzione, come ha scritto lo scorso 17 marzo, il Gip Emanuele Cersosimo del Tribunale di Roma nel respingere la richiesta di archiviazione: ‘un omicidio su commissione, organizzato per impedire che le notizie raccolte da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin su traffici di armi e di rifiuti tossici, venissero portate a conoscenza dell’opinione pubblica'”.

Le prove non mancano. Sono quelle “custodite” nei documenti e nelle testimonianze accumulate attraverso le inchieste della magistratura, quelle parlamentari e quelle giornalistiche. Ma perché, si chiedono i firmatari dell’appello, non si è ancora arrivati a una verità giudiziaria? Chi non vuole la verità e perché?

“Noi chiediamo alla Magistratura di procedere nell’accertamento delle responsabilità, di individuare esecutori e mandanti. Noi chiediamo alla politica un impegno deciso affinché tutte le verità connesse al duplice omicidio vengano alla luce. Noi chiediamo al Presidente della Repubblica di farsi garante nei confronti dei familiari e di tutto il Paese che vogliono e hanno diritto ad avere verità e giustizia”.

E in conclusione, per raccontare anche questo caso, si dà appuntamento al 17 giugno prossimo, al premio giornalistico dedicato alla giornalista del Tg3 assassinata a Mogadiscio il 20 marzo 1994 con Miran Hrovatin, quando si parlerà di “Senza Giustizia. L’Assassinio Alpi–Hrovatin tra traffici di armi, rifiuti tossici, navi a perdere e mafie” (qui il programma completo. Il premio si terrà a Riccione dal 15 al 19 giugno).

Una storia ancora da raccontare: Giancarlo Siani

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Una storia ancora da raccontare: Giancarlo Siani, concorso indetto in vista dell’edizione 2009 del Festival internazionale del giornalismo, che si terrà dal 1 al 5 aprile prossimi a Perugia. Qui il banco completo e di seguito la presentazione del concorso:

Il concorso, organizzato in collaborazione con l’Associazione Ilaria Alpi, è rivolto agli studenti universitari iscritti a qualsiasi facoltà, ai giornalisti e praticanti con meno di 30 anni di età e agli allievi delle scuole di giornalismo. Ogni anno “Una storia ancora da raccontare” invita i partecipanti a ripercorrere la storia di un giornalista che ha perso la vita nello svolgimento la sua professione. La prima edizione è stata dedicata alla memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio e la seconda a Enzo Baldoni, rapito e ucciso a Najaf in Iraq nel 2004 dall’Esercito Islamico, un’organizzazione fondamentalista musulmana legata ad Al-Qaeda. La terza edizione del concorso è dedicata alla memoria di Giancarlo Siani. Giancarlo Siani, giornalista del quotidiano Il Mattino, venne ucciso in un agguato, nel quartiere napoletano del Vomero, la sera del 23 settembre 1985. Aveva solo 26 anni. Nei suoi articoli denunciava la criminalità organizzata e l’espansione economica dei boss locali. Prima di essere ucciso Siani stava lavorando all’intreccio politica camorra, proprio nel momento in cui piovevano in Campania i miliardi per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 1980.