In memoria di Valerio Verbano: trentatré anni dopo il delitto la manifestazione a Roma, la prima senza la madre Carla

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Lontano da ciò che è stato organizzato per oggi nella piazza romana di San Giovanni, in via Monte Bianco 17 c’era a partire dalle 16 ben un’altra manifestazione. Una manifestazione che nulla aveva a che fare con la campagna elettorale e molto invece con la memoria. Era quella per ricordare il trentatreesimo anniversario dell’assassinio rimasto impunito del militante antifascista Valerio Verbano. E il ricordo targato 2013 – su Twitter #valerio e #ciaovalerio – è stato il primo senza la madre del ragazzo, Carla, scomparsa lo scorso giugno dopo quasi una vita intera a chiedere che venisse fatta piena luce sull’omicidio del figlio. Sopra invece la prima parte dello speciale di RaiStoria, disponibile in versione integrale qui.

Addio a Carla Verbano, una vita trascorsa a cercare i nomi degli assassini di suo figlio Valerio, ammazzato nel 1980

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Si è spenta a 88 anni Carla Verbano, la madre di Valerio, ucciso davanti a lei e al marito da tre giovani dal volto coperto il 22 febbraio 1980. Mancavano tre giorni al suo diciannovesimo compleanno. Su quel delitto, rimasto impunito, nel 2011 la procura di Roma ha dichiarato riaperte le indagini. Tanti i messaggi di cordoglio che stanno giungendo sul sito dedicato al mantenimento della memoria di quel fatto da anni di piombo. Uno per tutti, quello di Marco V.:

Ricordo quel 22 febbraio del 1980 come fosse oggi e la forza della tua lotta per la giustizia è servita a mantenerlo vivo. Anche se di giustizia in questa società non ce ne può essere per noi. Non dimenticheremo mai e tramanderemo il ricordo di Valerio e di te.

Qui invece una puntata della trasmissione La storia siamo noi sulla vicenda.

Valerio Verbano: un libro per raccontare quanto “sia folgorante la fine”

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Sia folgorante la fineSi intitola Sia folgorante la fine ed è un libro appena pubblicato da Rizzoli che reca due firme. La prima è quella di Alessandro Capponi, giornalista del Corriere della Sera. La seconda invece è quella di Carla Verbano, la madre di Valerio, lo studente romano che stava compilando un dossier sui Nar e ucciso quasi trent’anni fa, il 22 febbraio 1980, nella sua abitazione di via Monte Bianco. Questa la presentazione del volume:

Valerio, diciannove anni, viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca […]. I genitori sono nella stanza accanto, legati e imbavagliati. Dopo svariati tentativi di depistaggio l’assassinio è rivendicato dai Nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione neofascista, ma gli esecutori non saranno mai identificati. Chi era Valerio Verbano? Perché è stato ucciso? Vicino all’area dell’Autonomia operaia, stava raccogliendo un dossier sui collegamenti tra alcuni gruppi dell’estrema destra e settori della malavita cittadina, incluse vicinanze e coperture degli apparati statali. Il materiale, sequestrato durante una perquisizione, scompare dagli archivi alla morte del ragazzo. Ricompare sotto gli occhi del giudice Mario Amato, responsabile dell’indagine, che poche settimane dopo muore in un agguato. Alcune prove smarrite e altre, inspiegabilmente, distrutte; infine l’inchiesta si arena in un fascicolo denominato “atti contro ignoti”. Del dossier Verbano non si è più saputo nulla. Intanto la mamma di Valerio, dallo stesso salotto in cui si svolse la tragedia, continua a chiedere giustizia: non solo per sé, ma per tutte le famiglie devastate dalle raffiche degli anni di piombo.

Sul blog Porci con le ali di Maria Simonetti un’intervista a Carla Verbano.