Valerio Verbano: un libro per raccontare quanto “sia folgorante la fine”

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Sia folgorante la fineSi intitola Sia folgorante la fine ed è un libro appena pubblicato da Rizzoli che reca due firme. La prima è quella di Alessandro Capponi, giornalista del Corriere della Sera. La seconda invece è quella di Carla Verbano, la madre di Valerio, lo studente romano che stava compilando un dossier sui Nar e ucciso quasi trent’anni fa, il 22 febbraio 1980, nella sua abitazione di via Monte Bianco. Questa la presentazione del volume:

Valerio, diciannove anni, viene ucciso con un colpo di pistola alla nuca […]. I genitori sono nella stanza accanto, legati e imbavagliati. Dopo svariati tentativi di depistaggio l’assassinio è rivendicato dai Nuclei armati rivoluzionari, un’organizzazione neofascista, ma gli esecutori non saranno mai identificati. Chi era Valerio Verbano? Perché è stato ucciso? Vicino all’area dell’Autonomia operaia, stava raccogliendo un dossier sui collegamenti tra alcuni gruppi dell’estrema destra e settori della malavita cittadina, incluse vicinanze e coperture degli apparati statali. Il materiale, sequestrato durante una perquisizione, scompare dagli archivi alla morte del ragazzo. Ricompare sotto gli occhi del giudice Mario Amato, responsabile dell’indagine, che poche settimane dopo muore in un agguato. Alcune prove smarrite e altre, inspiegabilmente, distrutte; infine l’inchiesta si arena in un fascicolo denominato “atti contro ignoti”. Del dossier Verbano non si è più saputo nulla. Intanto la mamma di Valerio, dallo stesso salotto in cui si svolse la tragedia, continua a chiedere giustizia: non solo per sé, ma per tutte le famiglie devastate dalle raffiche degli anni di piombo.

Sul blog Porci con le ali di Maria Simonetti un’intervista a Carla Verbano.

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