“The Colony”: il documentario di Al Jazeera sul presidio nazista nella Patagonia cilena. Storia di esperimenti e torture

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Internazionale presenta il documentario realizzato da Al Jazeera con il titolo Colonia Dignità: il passato nero del Cile:

Nel 1961 Paul Schäfer, un ex nazista scappato dalla Germania, si rifugiò nelle montagne della Patagonia cilena dove fondò una colonia tedesca chiamata Colonia Dignidad o Villa Baviera. Un documentario di Al Jazeera ricostruisce i rapporti della colonia con il regime di Augusto Pinochet. Durante la dittatura il paese andino divenne, infatti, un campo di tortura per gli oppositori politici del regime […].

Al Jazeera, che ha seguito dal 1996, la vicenda della Colonia racconta la storia di Winfried Hempel, un ragazzo crescuito nella Colonia senza sapere chi fossero i suoi genitori e senza avere nessuna cognizione di quello che stava succedendo in Cile. Fino a vent’anni Hempel non sapeva nemmeno parlare spagnolo.

Qui il link diretto alla pagina di Al Jazeera.

Gli Stati Uniti e il Cile: dal National Security Archive 10 documenti sul ruolo di Kissinger e Nixon e sul “ringraziamento” a Pinochet

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National Security Archive documents

Novità – anzi, conferme – sul ruolo degli Stati Uniti nel golpe cileno del 1973 di cui ricorreva l’anniversario due giorni fa, l’11 settembre. Arrivano da materiale ufficiale che va dal 1970 al 1976 reso pubblico proprio in questa occasione. Ecco di che si tratta:

Kissinger fece pressione su Nixon per rovesciare il governo di Allende, democraticamente eletto, perché si temeva che il suo “modello” potesse avere un “effetto insidioso”, come dimostrano i documenti. Nel quarantesimo anniversario del colpo di Stato in Cile, il [National Security Archive] pubblica i principali dieci documenti sul ruolo che Kissinger ebbe nel minare quella democrazia sostenendo la dittatura militare. Inoltre sempre Kissinger […] disse a Pinochet nel 1976: “Vi vogliamo aiutare, non boicottare, avere resto un grande servizio all’occidente rovesciando Allende”.

(Via Giovanni Scirocco)

Peacereporter: in Cile si apre un’inchiesta sulla morte di Salvador Allende

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Interessante notizia diffusa da Peacereporter secondo la quale in Cile è aperta indagine sulla morte dell’ex presidente Allende:

La magistratura cilena ha intenzione di avviare un’inchiesta sulla morte dell’ex presidente Salvador Allende avvenuta nel settembre del 1973 al Palazzo della Moneda, durante il colpo di Stato attuato da Augusto Pinochet. Lunedì scorso, il procuratore Beatriz Pedrals ha presentato presso un tribunale le richieste relative a 726 casi di violazioni di diritti umani tra il 1973 e il 1990, sui quali la magistratura non ha mai effettuato alcuna indagine. Tra questi fascicoli, secondo la stampa locale, vi era anche quello relativo al generale, che sarà esaminato dal giudice Mario Carroza. È la prima volta che viene aperta un’indagine sulla morte di Allende che, secondo alcuni ricostruzioni, si sarebbe ucciso al Palazzo della Moneda, mentre questo veniva attaccato dagli aerei di Pinochet.

Nel Giorno della Memoria delle vittime della Shoa e delle dittature europee, è una buona notizia anche per altre memorie da conservare. E approfondire.

Desaparecidos: Cile e Argentina, tra luoghi della memoria cancellati e menti del terrore

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Nuestra memoria no olvida - Foto di Xanti Revueltas

A proposito di desaparecidos, due notizie da Peacereporter:

  • Cile, la legge contro la memoria
    “Gruppi di pressione affini alle precedenti amministrazioni”. Definendole così, il governo del Cile, il primo di destra dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet (1990), ha proposto la soppressione dei finanziamenti diretti a tutte quelle istituzioni impegnate nella difesa dei diritti umani e della memoria, per non dimenticare i desaparecidos e i decenni bui del Cile di Pinochet. Riducendole al rango di “istituzioni collaboratrici con lo Stato”, ha pensato bene di proporre una valutazione specifica per ogni singolo progetto che sarà dunque giudicato meritevoli o meno di soldi pubblici. Se approvata, la Ley de Presupuesto (Finanziaria 2011) metterebbe in serio pericolo la sopravvivenza di luoghi della memoria quali il Parco per la pace “Villa Grimaldi” e Londres 38.
  • Massera ha vissuto trent’anni nel ripudio internazionale
    Massera è stato il cervello politico della giunta di Videla, colui che voleva guadagnarci dallo schema del terrore, è per quello che l’Esma, la più grande macchina di morte, era sotto la sua diretta responsabilità. A differenza degli altri personaggi chiave della dittatura, che erano tutti fedeli alla loro folle causa, fedeli ai loro folli ideali, Massera è stato un politico cinico che ha tentato persino contatti con Montoneros per assicurarsi il futuro politico. Quindi era anche il più pericoloso. L’ideologo del terrore. Dei vari comandanti è stato colui che ha avuto la responsabilità più diretta, anche se tutti erano ben consapevoli di quanto stesse accadendo. Ma sotto il suo direttissimo controllo, sono scomparse più di cinquemila persone. Massera è colui che voleva far diventare il genocidio una politica.