L’assalto alla Diaz del luglio 2001: la Cassazione conferma le 25 condanne per quanto siano intervenuti indulto e prescrizione

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Scrive Mario Portanova sul Fatto Quotidiano a proposito di questa notizia arrivata da poco, Diaz, confermate le condanne ai 25 poliziotti. Interdizione agli alti dirigenti:

Sono definitive tutte le condanne ai 25 poliziotti per l’irruzione della polizia alla scuola Diaz al termine del G8 di Genova la notte dei 21 luglio 2001. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione. Confermata anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, che dunque colpisce alcuni altissimi gradi degli apparati investigativi italiani: Franco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine, Gilberto Caldarozzi, capo dello Servizio centrale operativo,Giovanni Luperi, capo del dipartimento analisi dell’Aisi, l’ex Sisde.

Tutti condannati per falso aggravato, l’unico reato scampato alla prescrizione dopo 11 anni, in relazione ai verbali di perquisizione e arresto ai carico dei manifestanti, rivelatisi pieni di accuse infondate. Nessuno dei condannati rischia invece il carcere, grazie ai tre anni di sconto dall’indulto approvato nel 2006. La Suprema corte ha dichiarato prescritte le condanne per le lesioni inflitte ai capisquadra dei “celerini” del reparto mobile di Roma.

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Caso Toni-De Palo: niente rimozione del segreto di Stato, rimarrà fino al 2014

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Italo Toni e Graziella De PaloMalgrado i problemi che il governo ha da diversi mesi a questa parte, ha trovato il tempo per un provvedimento che non c’entra nulla con le tempeste giudiziarie del presidente del consiglio del ministri. Il quale deve aver ritenuto ad alta priorità la proroga fino a scadenza naturale (nel 2014) del segreto di Stato sulla vicenda di Graziella De Palo e Italo Toni, i due giornalisti italiani scomparsi da Beirut il 2 settembre 1980.

Già pochi giorni fa Emilio Fabio Torsello tornava a sottolineare su Diritto di cronaca che il governo dimentica il caso Toni-De Palo. E se ne dimentica al punto che la decisione di non rimuovere il segreto di Stato ancora per tre anni è stata presa il 27 dicembre 2010. Nessuno però ha avvisato fino a ieri i familiari, che adesso rischiano di essere scippati anche degli impegni in precedenza presi: la ricerca dei corpi affidata all’Aisi, l’inserimento dei due giornalisti tra le vittime del terrorismo e l’autorizzazione alla divulgazione e alla copia dei pochi documenti declassificati lo scorso anno (ma solo leggibili).

Da queste parti, sono stati scritti altri testi per raccontare questa storia: