Le proposte della campagna “Informazione pulita”

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Informazione pulitaCarlo Gubitosa, scrittore e giornalista tarantino, è l’ideatore della campagna Informazione pulita. Ecco cosa scrive per presentare tre ragioni (non abrogative, ma propositive: finanziamenti all’editoria su indicazione dei cittadini via dichiarazione dei redditi; apertura dell’accesso all’ordine dei giornalisti; cariche Rai su base elettiva espressa dai cittadini) con cui arrivare alla riforma del sistema editoriale. Per chi volesse aderire, qui la pagina per farlo. Segue il testo di Carlo.

“Tutti a casa!” Pensando ai giornali, alle radio e alle televisioni italiane, a volte si e’ tentati di pensare che la qualita’ del nostro giornalismo si possa facilmente ottenere mandando in pensione alcuni personaggi che si sono distinti per la loro vocazione di mosche cocchiere del potere.

I finanziamenti pubblici all’editoria, denunciati con dovizia di particolari nel libro “La Casta dei giornali” di Beppe Lopez, sono solo la punta dell’iceberg di una situazione molto piu’ complessa. I soldi che escono dalle nostre tasse per finire nelle tasche di chi fa cattiva informazione sono un problema sicuramente grave e serio, ma purtroppo non l’unico: le malattie dell’informazione si intrecciano e aggrumano in una metastasi culturale ormai molto difficile da curare. Proviamo ad elencarne alcune.
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Politica della fotografia: immagini, potere, docilità

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Politica della fotografia di Davis Levi StraussVito Calabretta, Fotografia, politica a proposito del libro Politica della fotografia di Davis Levi Strauss (Postmedia, 2007, 160 pagine, ISBN 9788884908896):

[…] Nella introduzione al libro di David Levi Strauss, John Berger parla di questi aspetti quando dice che «stiamo vivendo il caos più tirannico, forse più pervasivo, che sia mai esistito» e che la strategia di questa tirannide, una strategia stupida quanto spietata, «è quella di screditare l’esistente in modo che tutto si riduca ad una versione speciale del virtuale da cui (questa è la dottrina della tirannia) si trarrà una fonte infinita di profitto». Il libro di Levi Strauss è intitolato alla fotografia e alla politica ma affronta concetti che appartengono all’analisi di più aree: fotografia; politica; potere; immagine; arte. Infatti, a pagina 143 del libro, Levi Strauss cita una frase del poeta Robert Kelly: «senza arte non ci sarebbe alcun potere». Il libro quindi, nel suo modo molto breve e frammentario, affronta uno dei temi fondanti della nostra civiltà: il rapporto funzionale, talvolta, anti-funzionale, talaltra, che esiste tra i sistemi di potere e di controllo politico e i sistemi di produzione di immagini, siano essi definibili in termini di arte, in termini di fotografia, di documentario o di immagine. C’è un altro aspetto collegato e lo vediamo nel breve saggio dedicato a Francesca Woodman e in quello dedicato a Joel-Peter Witkin: il valore politico della ricerca artistica e, per esempio, della riflessione sul tempo. Si tratta dunque di un piccolo e frammentario contributo a una riflessione dalla quale non dovremmo prescindere, perché soltanto discutendo e analizzando questi temi possiamo cercare di interrompere il flusso che ci trasforma ogni giorno in «cittadini sempre più docili» (p. 141).

Ugo Mattei e i conquistadores dell’intelletto generale

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Zach Miller's ComicsI conquistadores dell’intelletto generale è un articolo pubblicato ieri sul Manifesto a firma dell’economista Ugo Mattei su brevetti e privatizzazione della conoscenza. Lo riporto per intero dato perché tra meno di una settimana il pezzo scomparirà e sarebbe un peccato dato che formula una serie di considerazioni interessanti in merito a una questione che non è tecnica, come spesso viene liquidata, ma prima di tutto culturale.

Una delle idee più radicate nella cultura occidentale è quella per cui la proprietà privata sia un «diritto naturale», qualcosa di tanto spontaneo da motivare perfino un bambino: «Questo gioco è mio!». Se da molto tempo ormai abbiamo smesso di interrogarci sulle ragioni per cui certi individui «hanno» mentre altri «non hanno», ciò è dovuto principalmente al fatto che abbiamo interiorizzato l’ideologia sui caratteri «naturali» e virtuosi del diritto di proprietà private indipente dalla sua distribuzione. In questo siamo oggi tutti un po’ lockiani, perchè abbiamo «risolto» il problema di una società divisa fra possidenti e non possidenti voltandoci all’indietro, con una semplice teoria fondata sulle origini remote della proprietà privata e sulla catena dei trasferimenti fondata su una nozione di «giusto titolo» originario, che prescinde quindi dall’analisi della distribuzione odierna.
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La cattedrale di Saverio Fattori

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Saverio Fattori è uno scrittore davvero in gamba. Per una prova basta leggere Alienazioni padane e Chi ha ucciso i Talk Talk (peraltro entrambi, pubblicati da Gaffi Editore, sono rilasciati con una clausola copyleft e quindi liberamente scaricabili dai link sopra riportati sul sito de iQuindici). Ora se ne esce con un nuovo romanzo a puntate e, come dice lui stesso, “ancora in cantiere”: si tratta di Cattedrale, pubblicato su Carmilla. E Saverio descrive così questo suo nuovo lavoro:

È un testo che cerca di indagare gli ingorghi mentali che possono portare una persona a procurarsi un Kalasnicov (o altra arma automatica) e a fare fuoco su una massa inerme e (in apparenza) innocente. Dimenticavo, è anche una pietra tombale sul concetto di lotta di classe.

E di un po’ di tempo fa, qualche sua considerazione a proposito di letteratura e copyleft.

“194, non toccarla” e altre segnalazioni

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194 non toccarlaCon l’autodenuncia di Lele, si arriva a 194 non toccarla. Uno dei modi di aderire è quello di metterci la pancia e il motivo è questo:

Un’iniziativa senza fini di lucro con cui gli uomini e le donne possono comunicare, attraverso le molteplici voci dell’arte, a titolo personale e al di fuori di appartenenze politiche, la volontà di sostenere la 194.

Intanto oggi anche altre segnalazioni interessanti sono circolate in rete. Francesco Caccavella di Html.it conduce un servizio video sulle licenze Creative Commons spiegando in pochi minuti e in modo semplice come si fa rilasciare contenuti con queste modalità.

Bernardo invece parla del libro Cina. Traffici di morte, scritto dalla Laogai Research Foundation e pubblicato in Italia da Guerini Editore: il tema è l’espianto di organi ai condannati a morte nel paese asiatico, ricostruito attraverso il lavoro dell’organizzazione umanitaria, e L’Espresso ci pubblica un articolo con inedito video annesso.

Non paghi di leggere – The Disney Trap, atto secondo

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Non paghi di leggere – The Disney Trap, atto secondo segue una precedente iniziativa sempre a firma di Monica Mazzitelli, scrittrice e coordinatrice del gruppi iQuindici. Le tematiche si richiamano e infatti dopo le storture del copyright, ben sviscerate nel primo video, questa volta ci si concentra su un’altra piaga del diritto d’autore: il prestito bibliotecario a pagamento da imporre per direttiva europea. Scrive Monica annunciando questo nuovo filmato:

Presto spero saranno online anche le versioni sottotitolate in spagnolo, portoghese e francese, e la versione in inglese (parole grosse ;-)). Tra pochi giorni avrò online un’altra cosa carina, la metto direttamente sul sito www.monicamazzitelli.net. Baci e buona pasqua! (A proposito di pasqua, ne parlo sul sito adesso… attenzione che fa male…)

Per saperne di più sulla campagna contro il prestito librario a pagamento, si può consultare il sito della campagna Non Pago di Leggere che, da quando è stato avviato, si è arricchito di molti contenuti e materiale multimediale.

Danger: un libro su crimini e criminalità dal 1886

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Danger! A True History of a Great City's Wiles and TemptationsSi intitola Danger! A True History of a Great City’s Wiles and Temptations, è stato scritto da William Howe e Abraham Hummel ed è un libro su crimini e criminalità che risale al 1886 e che, pubblicato sul sito del Project Gutenberg, è stato reso disponibile per il download in diversi formati. Segnalato da BoingBoing che riprende un thread sui forum di Rorta, il libro viene presentato in questi termini:

In 1888 [note that, as aforementioned, an edition of the same tome was actually first published two years prior], Howe and Hummel published In Danger; or Life in New York. A True History of a Great City’s Wiles and Temptations, a purported exposé of the New York City underworld. Giving explicit and detailed information about how pickpockets, shoplifters, thieves, and even murderers conducted business [emphasis added], their “exposé” was essentially a how-to manual for would-be criminals. Their book attempted to drum up business by flaunting their success at thwarting the courts and returning their criminal clients to the streets, claims that many Americans believed.

Per chi ha una particolare passione per le stampe antiche, da qui si possono scaricare le scansioni della versione originale.

Dalla rete: forme differenti per la ricerca di spazi liberi

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  • Benedetto Vecchi, Trovare una nuova via al politico:

    La lettura retrospettiva dei curatori ha però il pregio di guardare all’esperienza di Rosso attraverso la crisi dell’operaismo, sintetizzata dalla frase di Mario Tronti che invitava a fare i conti con il problema tragico del «politico». E se per l’autore di Operai e capitale il nodo da sciogliere era quello del partito, per i militanti e i redattori di Rosso era di immaginare una forma organizzativa che riflettesse una mutata «composizione della forza-lavoro». E non è un caso che, a un certo punto, i testi che circolavano erano di Gilles Deleuze, Felix Guattari. E di Michel Foucault, la cui lettura tuttavia lasciava l’amaro in bocca, perché appariva come una trascrizione ragionata su ciò che i movimenti radicali già facevano, ma che certo aiutava ben poco a dare risposta al tragico problema del politico.

    Il discorso si riferisce al libro Avete pagato caro. Non avete pagato tutto – La rivista Rosso (1973-1979) curata da Tommaso De Lorenzis, Valerio Guizzardi e Massimiliano Mita e pubblicata da poco da DeriveApprodi.

  • Luca Galassi, La “petroliocrazia”:

    I partiti liberali si uniscono, si sciolgono, poi tornano insieme. È sempre così. Non ho un’opinione precisa su quali effetti avrà, ma sicuramente non molti, e non a breve termine. Finché in questo Paese la struttura economica non cambierà, sarà difficile cambiare la società. E finché la nostra economia sarà basata sul petrolio, finché ci sarà questa “petroliocrazia” credo che anche populismo e autoritarismo continueranno a esserci. Per esempio, perché in Ucraina, Paese molto simile al nostro, con gli stessi problemi di corruzione e di burocrazia, si è sviluppato un movimento democratico? Perché non c’è petrolio. Altrove, se non c’è petrolio si usa il cervello. Qui che di petrolio ce n’è anche troppo, il cervello l’abbiamo dimenticato chissà dove.

  • Bernardo Parrella, Se il click è facile, la democrazia è lontana:

    Le strade della politics restano cioè caratterizzate da enormi capitali e sperperi diffusi, nonostante (o grazie a) Internet. Ecco perché ha sempre più senso la battaglia anti-corruzione avviata da Lawrence Lessig, inclusa la sua recente decisione di non candidarsi al Congresso Usa (pur se, eventualmente, per soli sei mesi), dopo una decina di giorni ricchi di riflessioni e rilanci che avevano entusiasmato parecchi fautori della libertà di cultura. L’opportunità si era presentata all’ideatore delle licenze Creative Commons per il seggio parlamentare lasciato vacante dal democratico californiano Tom Lantos, 80 anni, spentosi l’11 febbraio scorso per cancro all’esofago. Motivi della rinuncia di Lessig: la quasi certa elezione di Jackie Speier, già senatrice statale e assai apprezzata un po’ da tutti per il suo impegno civile, Lessig incluso; e lo scarso periodo di tempo (30 giorni) atto a preparare una decente campagna che spiegasse la questione al pubblico elettorale, ben oltre gli addetti ai lavori o il seguito raccolto da tempo sul web.

Libri senza pace: parlare per evitare ancora i roghi

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Libri senza paceDalla Madrid del 1939 alla Bagdad del 2003 per l’iniziativa Libri senza pace. Organizzato dalla biblioteca di Cologno Monzese, la stessa che ha dato un contributo determinante alla nascita della campagna Non pago di leggere contro il prestito bibliotecario a pagamento, l’incontro è fissato per il prossimo 7 marzo e si presenta con queste parole:

Dai giorni della guerra civile spagnola, in cui una generazione bibliotecaria difese palmo a palmo ogni metro di scaffale ancora integro, a quelli del saccheggio della Biblioteca nazionale di Bagdad, passando per il fuoco etnico che mandò in cenere le collezioni di Sarajevo, sembra essersi compiuto un ulteriore passo nella direzione di una violenza che non è più possibile definire semplicemente cieca. Per chi ha a cuore le biblioteche, i beni culturali e la pace, questa iniziativa è l’occasione per pensare a una strategia di protezione che sia anche un’opera di prevenzione.

Parteciperanno lo scrittore venezuelano Fernando Báez (Storia universale della distruzione dei libri), Blanca Calvo, direttrice della biblioteca spagnola di Guadalajara e curatrice della mostra Biblioteca en guerra, e Marco Capolupo, responsabile del progetto La casa dei libri di Bagdad, promosso da Un ponte per. A coordinare il dibattito sarà Massimo Belotti, direttore di Biblioteche Oggi.

Satisfiction e un racconto inedito di Joe R. Landsdale

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Satisfction, il free press culturale diretto da Gian Paolo Serino, e Menstyle.it devono aver preso carta e penna (o, più plausibilmente, il loro corrispettivo elettronico), contattato Joe R. Landsdale e chiesto un racconto inedito. Lui ha risposto che, sì, glielo mandava. Ed ecco ora pubblicato Buono a nulla, la storia (inedita) di Miller che viaggia su una Cadillac trasportando il cadavere della moglie la quale, anche da morta, gli procura un mare di problemi.