La cattedrale di Saverio Fattori

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Saverio Fattori è uno scrittore davvero in gamba. Per una prova basta leggere Alienazioni padane e Chi ha ucciso i Talk Talk (peraltro entrambi, pubblicati da Gaffi Editore, sono rilasciati con una clausola copyleft e quindi liberamente scaricabili dai link sopra riportati sul sito de iQuindici). Ora se ne esce con un nuovo romanzo a puntate e, come dice lui stesso, “ancora in cantiere”: si tratta di Cattedrale, pubblicato su Carmilla. E Saverio descrive così questo suo nuovo lavoro:

È un testo che cerca di indagare gli ingorghi mentali che possono portare una persona a procurarsi un Kalasnicov (o altra arma automatica) e a fare fuoco su una massa inerme e (in apparenza) innocente. Dimenticavo, è anche una pietra tombale sul concetto di lotta di classe.

E di un po’ di tempo fa, qualche sua considerazione a proposito di letteratura e copyleft.

9 thoughts on “La cattedrale di Saverio Fattori

  1. saverio fattori

    mi colloco tra il refuso e il “parlato” in cui conta solo il suono della parola. Mi colloco tra la distratta cialtroneria della mancanza di editing e la licenza poetica che ha un senso.

    saverio

  2. Max

    Ma che stramazzo ve ne frega di come si scrive Kalasnikov, che peraltro è una trascrizione dalla fonetica slava che si può trascrivere in 2000 maniere, rispetto a quello che si può dire su mezzo degli argomenti sollevati?
    Che ne direste di commentare invece l’affermazione che la lotta di classe è finita, quando siamo invece nell’epoca della più feroce lotta di classe che sia mai esistita?

  3. saverio fattori

    la lotta di classe è avvertita solo da chi non ha nulla, ma non lo è più nelle cattedrali abitate da gente piccina con il contratto a tempo indeterminato (in Cattedrale, mi dedico alle malattie di questa condizione, queste conosco), dalle misere competenze che si ciba di Studio Aperto e Porta a Porta e non vuole più stare a sentire Grilli Parlanti del dissenso e della lotta. Rifiuta analisi, ha comportamenti umorali e istintivi. Vedi 13/14 aprile. Maroni, tronfio, dice che nelle aziende del nord padrone e dipendente votano lo stesso partito. Il suo. è vero.
    Cattedrale è sgradevole perchè non fa buoni e cattivi, ma non arriva al qualunquismo, è solo disperazione. E’ singolare come le autocritiche delle “sinistre” alle “sinistre” nulla abbiano a che fare con le ragioni per cui in fabbrica di vota DX. Tanto per dire che il baratro con la casalinga di Vigevano si è fatto talmente ampio da considerarla perduta per sempre, inutile ogni sforzo. Cattedrale dice che sono tutti marci e colpevoli. Dalla cima dell’organigramma fino all’ultimo che alimenta la catena di montaggio. L’io narrante di Cattedrale è un folle, non prendiamo tutto lo scritto all lettera, non è saggistica. il marxismo non ha rovinato le persone. le persone hanno rovinato il marxismo. Da qualche parte ne le Benevole di Littell c’è una provocazione del genere.
    “Punire” un capo reparto (classico esordio della lotta armata) conteneva un’ingenuità di fondo. Si presupponeva che una persona che avesse preso il posto di quel capo reparto (o guardia carceriaria etc., etc.) potesse essere “migliore”. ignorando la miseria e l’imperfezione della materia umana, il suo riproporre meccanismi incagliati.

    ho fatto un gran casino, ho di sicuro peggiorato la mia posizione. ma dopo le ultime elezioni sto perdendo colpi e lucidità

    saverio

  4. saverio fattori

    LA LOTTA DI CLASSE ESISTE, impossibile negarla, sarebbe come stare col culo su una sedia e negare l’esistenza della sedia. In fabbrica è sparita la “percezione” della sedia, del culo, del pavimento… io parlo dell’inferno che conosco, quello del contratto a tempo indeterminato, e delle malattie ad esso connesse. Tutti fanno le stesse cose, pensano le stesse cose, guardano gli stessi programmi (mai Report), fanno le stesse ferie. Ma rifiutano l’appartenenza a un corpo sociale. Si offendono se li etichetti. Poi sono arrivati gli extracomunitari, fantastico, hanno individuato una casta inferiore. Soprattutto i giovani sono irrecuperabili. In un altro capitolo di Cattedrale dico che tutti quelli nati dopo l’85 sono fascisti naturali. Prendila come una provocazione, prendila come una fastidiosa generalizzazione… ma estrapola la nicchia dei politicizzati, degli studenti di materie umanistiche. E vagli a parlare di lotta di classe a quelli che rimangono fuori. Quelli dopo l’85 confondono Aldo Moro con Lele Mora e pensano che Studio Aperto sia un telegiornale. Oggi uno mi ha detto che ha visto di sfuggita Sviano da Santoro e gli è sembrato un mafiosetto. Che gli vado a dire? Comunque CATTEDRALE non è saggistica, per questo meglio leggersi gente più attrezzato- Certe narrazioni possono essere speculative. Magari.

    grazie per l’attenzione

    saverio

  5. Max

    Come ti dicevo qualche giorno fa, il conflitto esiste in quanto la società è organizzata in un certo modo, a prescindere dalla coscienza che le due parti hanno del conflitto stesso.
    La ‘massa’ è un’entità significativamente diversa dall’individuo che la compone. Nella massa le eccellenze, le individualità, in quanto tali tutte diverse le une dalle altre, si sottraggono e scompaiono, mentre le banalità, gli istinti, tutti uguali, si sommano e si magnificano, diventano norma. Le conoscenze possono essere le più diverse, e si perdono nel mare dell’ignoranza, che è una sola e si somma a tutte le altre.
    Sbagliamo a dare un’anima alla massa, come sbagliamo a considerare l’individuo come parte della massa.
    La massa ha coscenza (non priva d’influenze) dei propri bisogni, ma i mezzi per soddisfarla le sfuggono completamente.
    Non perché gli individui che la compongono siano scemi, ma perché ognuno ha idee diverse, ed idee diverse non fanno azione.
    Per chi detiene il potere, per chi ha interesse a mantenere lo status-quo, è dunque importante mantenere alta l’incomunicabilità, frammentare le relazioni, distruggere le aggregazioni, in modo che le idee non si confrontino, coagulandosi e divenendo azione.
    E poi: confondere le idee, occupare lo spazio e il tempo d’aggregazione (il ruolo primario della televisione è occupare con futilità il tempo che ognuno di noi potrebbe passare ad acculturarsi, che è sinonimo di aggregazione di opinione e pensiero – ORRORE per le 35 ore!, ecc…), depistando le opinioni (comunismo = fascismo, Lega Nord come operazione di marketing verso potenziali elettori di sinistra radicale), ponendo falsi obiettivi (odio razziale) ecceeeetera.
    Queste sono le attuali armi della lotta di classe, che è attualmente saldamente in mano alla borghesia, tanto è vero che siamo qui a chiederci se la lotta di classe esista, mentre siamo all’angolo e stiamo prendendo botte da orbi, in stato di semi-incoscenza.

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