La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ideata da una commissione presieduta da Eleanor Roosevelt e approvata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, è stata rivisitata in vista del suo sessantesimo anniversario. A farlo è stato l’artista e designer newyorkese Seth Brau, che ha preso ciascuno dei trenta articoli e li ha trasformati in animazioni che combinano le immagini ai testi. Sul sito Human Rights Action Center è disponibile la versione full size del video. Produzione di Amy Poncher e colonna sonora di Rumspringa attraverso l’etichetta Cantora Records.
liberta’ di cultura
Scatti naturalistici e i vincitori del Wildlife Photographer
StandardL’immagine a fianco è fantastica per soggetto e tecnica, scattata nella foresta pluviale del Belize dall’inglese David Maitland, ma anche le altre sono tutt’altro che scontate. Come quella, realizzata dallo stesso fotografo, che ritrae un primate del Gabon “sacrificato” dai cacciatori di frodo al mercato nero alimentare. Sono gli scatti arrivati in finale all’edizione 2008 del Wildlife Photographer of the Year Competition, organizzato dal Natural History Museum di Londra e dal BBC Wildlife Magazine. Pubblicate dal National Geographic, saranno esposte nella capitale britannica fino al 26 aprile del prossimo anno mentre online sono disponibili ulteriori gallerie rispetto a quelle pubblicate dalla celebre rivista naturalistica.
Mankind is no Island: microdocumentario (mobile)
StandardHa ragione Mauro Lupi quando dice che questo cortometraggio rappresenta “tre minuti d’arte”. Opera del filmaker Jason van Genderen, si intitola Mankind is no Island, racconta attraverso simboli quotidiani la situazione dei senza fissa dimora e le riprese sono state effettuate con un normale telefono cellulare. Risultato? Essersi aggiudicato il TropFest, che dal 1993 premia (all’inizio con il nome di Tropicana Short Film Festival) i migliori corti in concorso (qui qualche esempio di altri vincitori e qui un po’ di scatti delle passate edizioni).
Internet & Création: il futuro delle forme espressive
StandardPhilippe Aigrain non è solo un tecnologo illuminato, ma anche uno scrittore e un divulgatore di talento. Se Causa Comune, il libro uscito per Stampa Alternativa nel 2006 e liberamente scaricabile dal sito Libera Cultura, ne è una prova, ora arriva un nuovo lavoro dell’autore francese: Internet & Création: comment reconnaître les échanges sur internet en finançant la création. Per chi legge il francese, il volume è acquistabile via Internet oppure scaricabile da qui. Ecco la traduzione della presentazione di quarta di copertina:
Internet e la creatività sono legati: i cambiamenti culturali alimentano la gigantesca espansione della rete che a sua volta offre uno spazio a nuove forme artistiche ed espressive. Mentre c’è chi non vorrebbe altro che la distruzione e l’annientamento dei processi creativi insistendo sul modello dell’industria culturale di massa, Philippe Aigrain ci propone un’altra visione. Quest’opera difende la libertà di scambio tra navigatori e il sostegno alla creazione. Ci consegna uno strumento per mutare prospettiva verso Internet e sviluppa proposte concrete per organizzare il nostro futuro. Correggendo e affinando la Licenza Globale del 2005, queste proposte saranno necessarie al dibattito di domani. “Internet & Création non si rivolge dunque solo ad autori e artisti, produttori ed editori o a navigatori novelli e agguerriti, ma parla a tutti, uomini e donne, che vogliono comprendere questo mondo in piena mutazione dove l’arte e la cultura saranno domani nelle nostre mani e saranno ciò che noi ne faremo. Il libro è in prevendita. Le prime spedizioni e la disponibilità del pdf è a partire dal 29 ottobre 2008.
Per il prossimo anno è prevista l’edizione in inglese.
Rwanda, donne in parlamento e la situazione femminile in Africa
StandardOsman Lul Mohamed è presidente dell’Associazione donne somale e fa parte della consulta delle rappresentanze straniere del comune di Roma. Il discorso non si concentra solo sul risultato raggiunto in Rwanda, ma spazia anche sulla situazione somala e su quella dei paesi del centro e nord Africa. Infine, per quanto riguarda universo femminile africano e integrazione in stati di guerra, il testo della risoluzione onu 1325 del 2000 a cui si fa più volte riferimento si trova qui.
“RiP: A remix manifesto”, documentario sulla cultura libera
StandardDiritto d’autore, società dell’informazione, commistione di media differenti e superamento del ruolo verticistico tra produttori e fruitori di contenuti. Solo alcuni dei temi attorno a cui ruota il film documentario RiP: A remix manifesto scritto e girato dal regista canadese Brett Gaylor e prodotto da EyeSteelFilm in collaborazione con National Film Board. Eccone qualche elemento pubblicato a titolo di spiegazione:
The film’s central protagonist is Girl Talk, a mash-up musician topping the charts with his sample-based songs. But is Girl Talk a paragon of people power or the Pied Piper of piracy? Creative Commons founder, Lawrence Lessig, Brazil’s Minister of Culture Gilberto Gil and pop culture critic Cory Doctorow are also along for the ride.
Per realizzare il documentario sono stati necessari sei anni e a esso hanno contribuito gli utenti del sito OpenSourceCinema sul quale peraltro spezzoni del documentario sono disponibili per chi volesse utilizzarli per ricavarne nuovi video. Inoltre sempre di Brett Gaylor – stavolta insieme a Daniel Cross – è un altro progetto, HomelessNation.org:
Homeless Nation values every story and every voice and we actively promote and encourage free speech. We will not accept, however, any form of racism, sexism, bigotry, or any other offensive behaviour. Personal attacks on individuals will be deleted and violating users may be banned.
Infine, sempre in tema di cultura libera e in occasione del Linux Day di domani, qui un paio di libri sotto Creative Commons che saranno presentati a Modena: Ubuntu per tutti! – Dall’installazione all’utilizzo della più diffusa distribuzione Linux di Riccardo Cavalieri e Creative Commons: manuale operativo di Simone Aliprandi.
Creative Commons in noir: l’antologia scaricabile
StandardQuesta è l’antologia pubblicata da Stampa Alternativa che raccoglie i 10 racconti vincitori del concorso Creative Commons in Noir dello scorso anno. Ecco testi e autori inclusi nel volume: “Scultura” di Davide Bacchilega, “La marmellata di more” di Euro Carello, “Apocalisse di Giovanni” di Luciano Pagano “Il timbro e il flagello” di Alberto Prunetti, “Angelo mio” di Alberto Giorgi, “Saint Vincent” di Michele Frisia, “Il male” di Karim Mangino, “Una vera signora” di Angela Venuti, “Corso dei mille” di Antonio Pagliaro, “Erano in tre” di Paolo Ferrari. È disponibile per il download dal sito Libera Cultura (qui il pdf e Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate la licenza con cui viene rilasciata). Di seguito la prefazione.
Questa antologia è il risultato di due passioni: quella, diffusa, per la letteratura definita “di genere” ma che spesso valica i confini del noir per diventare rappresentazione della vita e della società; e quella per la condivisione della cultura, una passione che rifiuta l’imposizione del “tutti i diritti riservati” per restituire (e restituirsi) il diritto di essere autori, lettori ed eco della cultura, e non semplici fruitori, consumatori passivi di “prodotti”.
Ecco com’è nata l’idea di un concorso letterario che è stato poi battezzato Creative Commons in Noir. E alle due passioni di cui sopra – raccontare e condividere – se n’è aggiunta un’altra, che a Stampa Alternativa è piaciuta perché fa parte del tessuto connettivo di questa casa editrice: andare alla ricerca di voci, scandagliare tra chi scrive e trovare narrazioni nuove.
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Cinemautonome per la produzione cinematografica dal basso
StandardRicevo questa mail da Malastrada.film – di cui già varie volte s’è parlato a proposito di cinema, documentaristica, produzioni dal basso e Creative Commons – per presentare il lancio di un nuovo progetto: Cinemautonome. Che sarà tenuto a battesimo domani, 18 ottobre (a fianco il trailer di Città – Stato).
La Malastrada.film è un centro di creazione e diffusione di cinema di ricerca. Con questa e-mail lanciamo una nuova produzione dal basso per la realizzazione di tre film, tre nuove visioni da portare alla luce, attraverso la raccolta di quote di finanziamento. Cinemautonome è un progetto di produzione dal basso internazionale, domani 18 ottobre pubblicheremo una piattaforma attraverso la quale sarà possibile approfondire, vedere, coprodurre la ricerca che porterà alla realizzazione di queste tre opere. Sabato sarà anche il giorno della nostra rubrica “Cinema autonomo” su Alias – inserto del quotidiano Il Manifesto – dedicata a una nuova progettualità filmica, che andrà avanti per cinque settimane.
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La paga dei padroni: radiografia di una classe dirigente
StandardQuesto ha l’aria di essere un libro interessante e tempestivo. Uscito qualche giorno fa, nel pieno dei picchi negativi dei mercati internazionali, La paga dei padroni scritto, da Gianni Dragoni (Il Sole 24 Ore) e Giorgio Meletti (Tg La7) per i tipi di Chiarelettere, racconta una storia quanto mai attuale tra fusioni bancarie, cordate per rilevare compagnie aeree, capitani coraggiosi che ogni tot si ripresentano e manager che prima tentato di affossare le ferrovie e poi ci provano con altro. Infatti:
Questo libro mette insieme gli stipendi e le storie della nostra classe dirigente. Un sistema granitico, di signorie e vassallaggi. I nomi sono sempre gli stessi da anni: Ligresti, Pesenti, Berlusconi, Moratti, Agnelli, Colaninno, Romiti, De Benedetti, Caltagirone, Benetton… Protagonisti di un sistema che pensa più alla finanza che all’industria, più a mantenere un sistema di potere che a far prosperare le imprese. Condottieri di un capitalismo malato. E poi c’è Mediobanca, l’epicentro del potere finanziario da sempre, la scatola nera del privilegio. La parola chiave è una sola: fedeltà. Allora lo stipendio milionario è assicurato. Come insegna la saga infinita dei dirigenti pubblici, spostati da una parte all’altra, sempre con buonuscite record, e dopo aver accumulato, molto spesso, perdite disastrose. E quella dei capitalisti senza capitali, che controllano una società con un’altra società, un’altra ancora, un’altra… Così hanno diritto a pochi dividendi, ma il potere è loro, basta una firma ed ecco che scatta il compenso d’oro.
Xdrtb.org: immagini e video a sostegno della campagna
StandardImmagini e conseguente video sono a fondamento della campagna di Xdrtb.org. La biografia di James Nachtwey è disponibile qui. L’invito a contribuire si compone di diverse azioni. La ragione:
Legendary photojournalist James Nachtwey sees his TED Prize wish come true, as we share his powerful photographs of XDR-TB, a new, drug-resistant strain of tuberculosis that’s touching off a global medical crisis.