“Pirateria” e “proprietà intellettuale”: espressioni controverse per una guerra all’innovazione

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Piracy: The Intellectual Property Wars from Gutenberg to GatesPiracy: The Intellectual Property Wars from Gutenberg to Gates è un libro scritto da Adrian Johns e uscito a inizio anno per la University Of Chicago Press. Nella recensione pubblicata da Electronic Frontier Foundation, si dà subito un’avvertenza al lettore: guardarsi qualcosa sulla (controversa) storia della proprietà intellettuale. Poi, contando sull’organizzazione cronologica del volume, Fred von Lohmann prosegue scrivendo:

Se volete un consiglio, iniziate dal capitolo 13 sull’ascesa delle radio nella Gran Bretagna degli anni Venti. È una storia incredibilmente attuale perché la radio compare all’ombra dei brevetti [e] pone un rompicapo a un governo che temeva che gli “sperimentatori” avrebbero distrutto le cose deregolamentando programmi e inondando l’etere […]. In molti hanno riconosciuto alcuni paralleli con le attuali controversie su “jailbreaking” dell’iPhone, innovazione dell’utente e futuro di Internet.

L’anteprima del libro è disponibile su GoogleBooks.

(Via BoingBoing.net)

“When Copyright Goes Bad”: derive protezionistiche in epoca digitale

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Un mini-documentario di quattordici minuti, opera di Ben Cato Clough e Luke Upchurch, intitolato When Copyright Goes Bad:

Questo è un film che racconta come il copyright sia diventato uno dei più importanti argomenti per i consumatori in epoca digitale, perché le lobby aziendali rischiano di criminalizzare le azioni di centinaia di persone e che cosa il futuro riserva alla lotta per leggi più eque. When Copyright Goes Bad è un’introduzione alla [sua] rinegoziazione.

Nel corso del video, compaiono rappresentanti di realtà a favore delle libertà digitali come Electronic Frontier Foundation, Open Rights Group e Public Enemy. Maggiori informazioni qui.

(Via BoingBoing)

Teaching Copyright: mantenersi creativi senza subire intimidazioni

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Teaching CopyrightNon c’è bisogno di altre parole per presentare Teaching Copyright, iniziativa targata Electronic Frontier Foundation nata per spiegare a insegnanti e giovani cos’è il diritto d’autore (o, meglio, il copyright anglosassone) e come utilizzarlo per ampliare il proprio margine d’azione invece di farselo ridurre a suon di soperchierie:

La fuori c’è un sacco di disinformazione sui diritti e sulle responsabilità legali nell’era digitale. Questo è particolarmente sconcertante quando si tratta di informazioni condivise con i più giovani, bombardati a suon di messaggi provenienti da una miriade di fonti secondo cui l’utilizzo delle nuove tecnologie è un comportamento ad alto rischio. L’atto di scaricare musica è paragonato al furto di una bicicletta anche se sono molti i download legittimi. Realizzare video usando clip prese altrove viene stigmatizzato come probabilmente illegale, anche se molti di questi video sono messi a disposizione legalmente.

Questa malainformazione è dannosa perché scoraggia i ragazzini e gli adolescenti a seguire la loro naturale inclinazione a essere innovativi e curiosi. Gli innovatori, gli artisti e gli elettori di domani devono sapere che la legge sul diritto d’autore limita alcune attività, ma ne permette altre. E hanno bisogno di sapere che quali sono i percorsi virtuosi che li possono proteggere nella sfera digitale. In breve, i giovani non hanno bisogno di intimidazioni: ciò di cui hanno bisogno è di un’informazione solida e accurata.

Tematiche, queste, applicabili anche ad altri ambiti. Restando in quello trattato, è già nutrita la sezione delle risorse.

Diritto d’autore, SIAE e le sperimentazioni in corso

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L'alternativa del copyleftDal materiale preparato per un corso recentemente concluso e rispondendo ad alcune domande in merito a diritto d’autore, SIAE e Creative Commons, riassumo alcuni punti che affrontano queste tematiche e che sono stati spesso oggetto di domande. La legge sul diritto d’autore dice che il diritto d’autore (morale e patrimoniale) si applica a qualsiasi opera dell’intelletto senza che per il suo riconoscimento sia dovuta qualsiasi altra azione: la registrazione SIAE (così come qualsiasi altra registrazione) non è infatti obbligatoria per il riconoscimento di diritti morali e patrimoniali sull’opera. Infatti l’articolo 2576 del codice civile dice che:

Il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale.

Inoltre, la LDA 633/1941 all’art. 105 aggiunge che:

Gli autori e i produttori delle opere e dei prodotti protetti ai sensi di questa legge o i loro aventi causa devono depositare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri un esemplare o copia dell’opera o del prodotto, nei termini e nelle forme stabilite dal regolamento.

Ma la stessa legga, all’articolo successivo (106), dispone che:

L’omissione del deposito non pregiudica l’acquisto e l’esercizio del diritto di autore sulle opere protette.

Inoltre, per chi volesse procedere al deposito dell’opera, non ha solo l’opzione SIAE. I sistemi (di tipo probatorio: dunque provano solo l’esistenza dell’opera compiendo un’azione di presunzione circa la paternità della stessa) sono i seguenti:
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Non paghi di leggere – The Disney Trap, atto secondo

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[youtube e4E0sUU9Sm4]

Non paghi di leggere – The Disney Trap, atto secondo segue una precedente iniziativa sempre a firma di Monica Mazzitelli, scrittrice e coordinatrice del gruppi iQuindici. Le tematiche si richiamano e infatti dopo le storture del copyright, ben sviscerate nel primo video, questa volta ci si concentra su un’altra piaga del diritto d’autore: il prestito bibliotecario a pagamento da imporre per direttiva europea. Scrive Monica annunciando questo nuovo filmato:

Presto spero saranno online anche le versioni sottotitolate in spagnolo, portoghese e francese, e la versione in inglese (parole grosse ;-)). Tra pochi giorni avrò online un’altra cosa carina, la metto direttamente sul sito www.monicamazzitelli.net. Baci e buona pasqua! (A proposito di pasqua, ne parlo sul sito adesso… attenzione che fa male…)

Per saperne di più sulla campagna contro il prestito librario a pagamento, si può consultare il sito della campagna Non Pago di Leggere che, da quando è stato avviato, si è arricchito di molti contenuti e materiale multimediale.

Freedom of Expression®: dopo il libro in arrivo il film con Naomi Klein

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Freedom of Expression®: Resistance and Repression in the Age of Intellectual PropertyDi Freedom of Expression®: Resistance and Repression in the Age of Intellectual Property, il libro su cui il suo autore, Kembrew McLeod, era riuscito a farsi riconoscere come depositario dell’espressione che dà il titolo dal volume, si era parlato un po’ di tempo fa. Ora, invece, il gruppo di FreeCulture@NYU dà notizia della presentazione del film tratto dal lavoro di McLeod, che sarà presentato ufficialmente a fine mese.

La voce narrante è quella di Naomi Klein, già nel pieno della promozione di The Shock Doctrine, mentre le interviste che accompagnano il documentario della durata di 53 minuti sono, tra gli altri, a Lawrence Lessig (Stanford Law e CreativeCommons.org), Carrie McLaren (Illegal Art Show) e Mark Hosler (Negativland). Disponibili in rete i trailer del film così come le informazioni per acquistare il DVD e il materiale messo a disposizione online (su diritto d’autore, creatività e tentativi censori o repressivi attraverso il copyright) è stato rilasciato con licenza Creative Commons.

Involuzioni del diritto d’autore e doppi controlli sui videogiochi

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Valerio Di Stefano di ClassiciStranieri.com pubblica l’articolo Il degrado della cultura e la cultura degradata: involuzione del diritto d’autore in rete per fare il punto su un “topolino rachitico e inadeguato”, cioè il disegno di legge 1681 che, con due soli articoli, trasforma la SIAE in ente pubblico economico e si mette a legiferare sulla circolazione in rete di libere pubblicazioni. E scrive Valerio in proposito:

Il disorientamento del legislatore e, conseguentemente, della Comunità che nella rete si occupa di dare una maggiore visibilità ai contenuti liberi mediante la loro diffusione gratuita (unico requisito chiaro della norma, e ribadito dalle espressioni “a titolo gratuito”, e “solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”), si accresce quando chiarisce che queste riproduzioni debbono essere effettuate “per uso didattico o scientifico”. E, naturalmente, quando il legislatore non si preoccupa minimamente di chiarire quello che intende con questa espressione, ma passa la patata bollente al Ministro per i beni e le attività culturali (Pietro Folena, sul suo blog scrive che “noi avremmo voluto scriverli direttamente nella norma, ma abbiamo accettato una mediazione”). La formula è lugubre e sinistra perché, oltre a non dare alcuna indicazione su ciò che si può fare e ciò che non si può fare, limita l’utilizzazione del materiale ai soli scopi didattici e scientifici, non allargando, ad esempio, la possibilità di farne uso da parte di biblioteche on line, enciclopedie e risorse di consultazione.

Sempre in tema di rete, si dia un’occhiata qui e alla relativa petizione. Argomento?

Il Disegno di Legge n. 3014 in materia di tutela dei minori nella visione di film e videogiochi, attualmente all’esame del Commissione Cultura della Camera, propone di creare un Comitato nazionale con il compito di “controfirmare” la classificazione del videogioco attribuita a livello europeo dal sistema PEGI. L’Italia potrebbe diventare l’unico paese in Europa, dove viene imposto un macchinoso sistema di doppia valutazione dei giochi.

Dalla rete: mazzieri, mazzati e sfide di bilanciamento

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  • Peter Gomez, Il progetto Mastella:

    Oggi il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi è finito agli arresti domiciliari. La procura di Roma lo accusa di corruzione e concussione. Verzaschi fino al 2005 militava in Forza Italia ed era l’assessore alla Sanità della giunta regionale del Lazio guidata da Francesco Storace. Nel 2006, quando già si sapeva che era sotto inchiesta, Clemente Mastella lo aveva fatto entrare nell’Udeur e gli aveva dato una poltrona di sottosegretario. Seguendo un percorso analogo erano poi confluiti nel mini-partito del ministro della Giustizia, Alessandro Musco, un professore di letteratura medioevale amico del pentito di mafia Francesco Campanella, che pochi mesi dopo sarebbe stato condannato in primo grado per riciclaggio di tangenti, e il diessino Angelo Brancaccio, un consigliere regionale campano, indagato per corruzione e peculato, appena scarcerato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

  • The Economist, Cyberlawyer 2.0:

    As he prepares to embark upon his new campaign, Mr Lessig—whose conversation frequently sounds footnoted, so often does he credit the book or person who inspired the point he is making—is already examining the model used by organisations such as MAPLight.org and the Sunlight Foundation, both of which provide databases that enable American voters to see which groups fund particular politicians, what their voting records are, which companies they own shares in, and so on. These are good examples of how technology can promote transparency. “Technology will be a crucial part of solving this problem,” he says, because it “challenges the balance of power”.

π-Videoblog: diritti d’autori creativi

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π-Videoblog - Diritti d'autori creativiDiritti d’autori creativi è il titolo della più recente puntata di π-Videoblog, iniziativa di divulgazione elettronica curata da Christian Biasco e di Francesca Terri con il supporto di Arcoiris.tv. Si legge dalla sinossi:

Tre sono le angosce di un artista: che la propria opera venga plagiata; che venga sfruttata da parte di altri; che venga modificata e trasformata in qualcos’altro. Come difendere i diritti sulle proprie opere? Due sono gli argomenti centrali di questa puntata: il funzionamento del metodo Copyzero per la certificazione della paternità di un’opera, in alternativa al deposito presso la SIAE (uso della firma digitale con marca temporale) e le licenze Creative Commons come interessante soluzione per il rilascio dell’opera.

Pubblicate tutte con licenza Creative Commons, le puntate precedenti di π-Videoblog comprendono:

Dalla rete: i dardi tratti verso obiettivi diversi

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  • Loredana Lipperini, Et simini eius:

    Disse, esattamente, Lessing: “È doloroso, alla mia età, vedere tutte queste ragazze superficiali e ignoranti far finta di essere orgogliose della loro femminilità”. Da una delle autrici in questione arrivò la risposta: “Con i miei libri ho solo cercato di dare voce alle donne della mia generazione, non alle vecchie”. Era Helen Fielding, la creatrice di Bridget Jones.

  • Marcello Baraghini, “La seconda morte di Daniele Boccardi”, prima e seconda parte:

    Aggiungo che mi batterò fino alla fine della mia attività pubblica affinché agli eredi venga negata la possibilità di disporre, in modo esclusivo e discrezionale, delle opere di loro parenti. Le opere, specialmente quelle straordinarie, come quelle di Daniele, appartengono all’Umanità.

  • Morgan Palmas, Giudicare se si conosce, utopia in Italia?

    Ho letto con calma i commenti seguiti alla pubblicazione di un breve articolo della giornalista Flavia Amabile su Ornella, la signora senzatetto della quale ho scritto più volte. Osservo senza stupore come molte persone giudichino a spada tratta fatti che non conoscono […]. Giù dritti con dardi e biasimi.