A teatro “From Medea – Maternity Blues”

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From Medea - Maternity BluesDal 9 aprile, fino al 29, alla Sala InterAction dell’Arena del Sole di Bologna andrà in scena From Medea – Maternity Blues scritto da Grazia Verasani per la regia di Riccardo Marchesini. Questa la storia:

Rina, Vincenza, Eloisa, Marga sono quattro donne legate da una colpa comune: l’infanticidio. Rinchiuse in un carcere psichiatrico giudiziario, trascorrono il loro tempo espiando una condanna che è soprattutto interiore: il senso di colpa per un gesto che ha vanificato le loro esistenze e la ha rese doppiamente assassine, perché quando uccidi tuo figlio, è te stessa che fai fuori in quel momento. Dalla convivenza forzata nascono amicizie, spezzate confessioni, un conforto mai del tutto consolatorio, che fa apparire queste donne delle “colpevoli innocenti”.

Per saperne di più, sul sito del teatro stabile bolognese si trovano la presentazione più dettagliata e alcune note di regia scritte da Riccardo.

Gottinga: storie di matematici raccontate a fumetti

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Gottinga di Davide Osenda

“Gottinga” è – sic et simpliciter – una storia sulla teoria dell’infinito di Cantor. Un argomento astratto e concettuale, impegnativo e difficile da insegnare, figuriamoci da visualizzare. Ci ho pensato un po’ e non mi è venuto in mente niente di più difficile da raccontare a fumetti.

Andrea commenta con queste parole (e molte altre, per la verità, riuscendo a dare un quadro d’insieme più che esaustivo) l'”esordio” fumettistico dell’informatico piemontese Davide Osenda. Personalmente, trovo affascinante l’accostamento di due [forme d’arte? discipline? modalità espressive?] come la matemetica e il racconto disegnato e il risultato che raggiunge Osenda, visibile attraverso alcune tavole sempre sul blog di Andrea, è davvero ragguardevole.

Identificazione, mostra sul crimine finita sotto sequestro

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Identificazione sotto sequestroFoto segnaletiche degli anni cinquanta, sessanta e settanta che diventano arte. Ma è stata sufficiente una recensione uscita su La Domenica di Repubblica perché arrivassero i sigilli: quel materiale il pubblico non lo può vedere. E così la mostra Identificazione, allestita nella galleria Museo del Louvre di Roma, è stata smantellata e sequestrata dal comando patrimonio culturale dei carabinieri. Ideata dal libraio e antiquario Giuseppe Casetti e curata da Achille Bonito Oliva, l’esposizione è (era?) piuttosto particolare:

Migliaia di volti di uomini e donne, vecchi e giovani raccolti e collocati l’uno accanto all’altro come un’unica grande composizione. Indiziati, sospettati, presunti colpevoli o sicuri furfanti fotografati in primo piano o per intero dall’occhio freddo della questura. Accanto a questa rassegna di cosiddetti criminali sono esposte le foto delle refurtive: televisori trafugati, gioielli, banconote, documenti rubati, pacchetti di sigarette di contrabbando, pellicce, statuette, abiti, quadri, pneumatici.

Casetti, per la sua mostra, ha dovuto rispondere a parecchie domande per dare informazioni in merito all’origine di quelle immagini, che costituiscono un pezzo di storia della società, non solo del crimine. Solo che – si legge nell’articolo di Repubblica post-sequestro – quella roba nemmeno dovrebbe esistere perché dovrebbe andare al macero o, se va bene, stivata da qualche parte nell’archivio di stato.

Il giudizio universale e il ’68 dopo 40 anni

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Il giudizio universale - Il '68 visto dai trentenniSono trascorsi quarant’anni dal 1968 e le celebrazioni dell’anniversario stanno iniziando a vedersi. Una delle prime è contenuta nel numero di febbraio del mensile Il Giudizio Universale che pubblica uno speciale, Il ’68 visto dai trentenni:

Quarant’anni dopo, il Sessantotto giudicato da chi non era ancora nato. Ascanio Celestini: gli slogan dell’epoca (e gli spot di oggi). E ancora: il libretto rosso di Mao, la canzone Contessa di Pietrangeli, il giornale liceale la Zanzara, i fumetti rivoluzionari di Valentina e Mafalda, L’uomo a una dimensione di Marcuse, il film collettivo Amore e rabbia, i volantini degli universitari davanti alle fabbriche, le armi improprie dei servizi d’ordine.

Un tentativo di raccontare quell’anno – come accaduto per il 1977 per esempio qui – sì dal punto di vista dell’entrante tensione che sarebbe cresciuta drammaticamente per tutto il decennio successivo. Ma anche di recuperare ciò che terroristico non era, pur nella sua forte connotazione politica, e capire cosa poi sarebbe rimasto.

The Ghetto Pietà: ritratto da un altro continente

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The Ghetto PietàL’argomento è (in parte) differente, la città sorge in un altro continente, ma il post The Ghetto Pietà probabilmente risulta abbastanza evocativo per essere attinente con una giornata come quella di oggi. La storia inizia così:

I am walking in Mount Oliver, a hilltop borough surrounded by the city of Pittsburgh, when I turn down a side street and see the building in the photo above. Living in Detroit, I am accustomed to corner shrines of stuffed animals, empty malt liquor bottles, and flowers taped to lampposts. I have seen half of the graffiti RIP murals between the Bay Area and Belfast. But I have never seen any piece of street art that blew me away like this one painted on a few plywood boards replacing the window of a vacant storefront.

L’ultima crociata del Diario (che diventa quindicinale)

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L'ultima crociataTorna Diario, non più settimanale ma quindicinale, dopo la pausa annunciata lo scorso settembre. E lo fa presentando L’ultima crociata, in proiezione domani sera al Cinema Anteo di Milano. Ecco il testo che accompagna la ripresa delle pubblicazioni:

Il 25 gennaio uscirà, insieme al numero di Diario dedicato alla memoria, il nuovo film dossier di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani “L’ultima crociata”. Diario infatti riprenderà le pubblicazioni con il 2008 sotto forma di quindicinale.

Di che si tratta?
Succede che in concomitanza con il settantesimo anniversario della fine della guerra civile spagnola, è sorto spontaneamente in tutta la Spagna un movimento civile che chiede di far luce sugli orrori del Franchismo e di restituire onore e dignità alle vittime della repressione.
Si stanno scoprendo cose veramente spaventose che neppure gli storici avevano immaginato.

La cosa più orribile sono le fosse comuni. Migliaia sparse in tutta la Spagna con i resti di almeno 200 000 persone assassinate dal 1939 al 1945. Fosse che vengono aperte adesso per la prima volta. Franco era riuscito a tramandare l’idea che il fascismo spagnolo fosse un regime quasi benevolo, invece sta emergendo che quello che è accaduto in Spagna nel silenzio delle grandi democrazie europee è stata una prova generale delle atrocità del nazismo.

Dopo la vittoria del Caudillo, tutto il Paese è stato trasformato in un immenso carcere con centinaia di migliaia di prigionieri costretti ai lavori forzati. Il padre della psichiatria spagnola, il professor Vallejo Nágera utilizzò questi stessi prigionieri per i suoi studi sulla razza marxista e sul biopsichismo dei repubblicani, considerati geneticamente inferiori e corrotti rispetto alla purezza iberica.
Questi studi hanno fornito un supporto “scientifico” alla mattanza di Franco, il cui motto era: ” Uccidere, uccidere, uccidere. Dobbiamo sterminare un terzo della popolazione adulta per farla finita con il marxismo e il proletariato”.

Il movimento per il recupero della memoria è chiamato anche “la rivoluzione dei nipoti”, perchè sono i giovani, chi è nato sotto un governo democratico, a voler sapere tutto di quanto accadde ai loro nonni. Il più famoso esponente è José Luis Rodriguez Zapatero che ha avuto il nonno fucilato dai franchisti.

Il parlamento ha approvato da poco una legge cosidetta “della memoria storica” che favorisce il compito di chi si batte contro l’oblio. Ma la strada è molto dura perché sia la destra che la Chiesa cattolica si oppongono ad una condanna definitiva del regime Franchista, di cui la Chiesa è stata una fedelissima alleata.

Attraverso interviste, reportage, filmati storici, il film ricostruisce il clima nuovo che si respira in Spagna. Curiosamente è l’esatto contrario del clima italiano, dove il revisionismo di destra cerca di rimettere in discussione la Resistenza e le colpe del Fascismo.

Dai supereroi a spaventevoli filastrocche popolari

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Stan Lee Tribute ArtworkUn tributo a Stan Lee, uno dei padri della “corrente supereroistica” del fumetto (Fantastici Quattro, L’incredibile Hulk o X-Men, per citarne alcuni). L’esposizione, organizzata dalla Gallery 1988, è stata contemporaneamente riversata anche su un blog, Stan Lee Tribute Artwork, dove sono pubblicate le opere degli artisti che al tributo partecipano.

Inoltre, altro argomento interessante: popolari filastrocche sull’infanzia che, più che raccontare una storia, atterriscono. Ne parla Sher D Fly, che di argomenti del genere ha già avuto modo di trattare. In questo articolo vengono affrontate dieci brevi storie della tradizione anglosassone e se ne dà interpretazione esordendo con queste parole:

In most cultures, nursery rhymes feature children’s verses and songs that are verbally passed down from one generation to another. But how many of us realize that many of the most popular English nursery rhymes for our kids are often extremely violent in nature, filled with tales of death and suffering, and often contain quite disturbing and tragic endings?

1977: l’anno del terrorismo e delle nuove di forme di dialogo

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Manifestazione per Francesco Lo RussoQuesta sera, su RaiTre, è andato in onda per La Storia Siamo Noi uno speciale, il Dossier 1977, tra drammi e speranze. Terrorismo e nuove forme di comunicazione:

È un anno profondamente contraddittorio, il 1977, contrassegnato da un lato, sul piano ideologico-politico, dall’escalation della violenza terroristica col suo strascico di morte, dall’altro dal proliferare di iniziative costruttive, tra cui le cosidette Radio libere e l’esperimento dell’Estate Romana. Molti avvenimenti portano la data di quell’anno; si pensi solo all’arresto di Renato Vallanzasca, per tutti “il bel René”.

Un bel ritratto di quell’anno, che finiva tre decadi fa, durante il quale la fantasia che doveva soffocare il potere aveva trasformato i muri di accademie e città in opere d’arte e pezzi di letteratura, si approfondiva la presa di coscienza delle donne, si auspicava a un mondo differente provandoci davvero. La trasmissione si chiude con la frase, forse profetica, secondo cui “di tutto ciò che ha caratterizzato quest’anno, resterà solo il ricordo della violenza”. E probabilmente, più di altri messaggi, quello del terrorismo e dei suoi morti è l’immagine che più persistente ha attraversato i decenni.

L’abito di Don Zauker in rete e sotto Creative Commons

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Don ZaukerScoperto Don Zauker, sul cui sito, rilasciati con licenza Creative Commons, sono disponibili lo spettacolo-talk show, i video e le tavole. Ma chi è Don Zauker?

Esorcista in un mondo in cui Dio e il Diavolo non esistono (cioè il nostro), Don Zauker è un fumetto sulla totale mancanza di senso critico che caratterizza molte persone, di fronte alla religione e alla Chiesa in particolare. Don Zauker è arrogante, manesco, ignorantissimo, egoista, bugiardo; è l’incarnazione dei peggiori vizi dell’uomo e non fa assolutamente niente per nasconderlo. Ma peggiori di lui sono le persone che gli concedono credito, che lo venerano e ne giustificano il comportamento, inchinandosi non davanti alla persona, ma al vestito che porta. Perché l’abito FA il monaco, questo Don Zauker lo sa.

Da non dimenticare: questa è opera (pluripremiata) dell’Règia Associazione Paguri. E grazie a Chris per la segnalazione.

Rivista “Testimonianze”: Internet, le legge e il controllo

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Rivista TestimonianzeSegnalazione interessante che arriva dal Firenze Linux User Group:

Chi definisce la libertà su Internet, gli stati, le multinazionali o gli avvocati?

La rivista Testimonianze ha realizzato un numero monografico su Internet, raccogliendo articoli che trattano diversi aspetti del rapporto tra libertà e controllo sulla rete. Un tema non facile, che deve essere considerato alla luce di conoscenze che spaziano dal campo tecnico, al giuridico fino a quello sociale. La limitazione della libertà di espressione in Internet, infatti, può essere ottenuta attraverso delle leggi o attraverso delle tecnologie che proteggono interessi particolari (come quelle che proteggono le opere coperte da copyright). Anche i motori di ricerca, nel selezionare i primi risultati tra i possibili, possono attuare una pragmatica forma di censura.

Il Firenze Linux User Group – Flug organizza un incontro con alcuni degli autori che con esperienze e preparazioni diverse, animeranno un dibattito incentrato sui temi della regolamentazione, dell’accesso alle informazioni e del controllo di Internet. Parteciperanno:

  • Davide De Grazia, curatore della rivista e autore
  • Enrico Bisenzi, Luisa Brunori, Anna Carola Freschi, Leonardo Maccari, autori

Mercoledì 12 dicembre, ore 17:30, Fiera del Commercio Equo e Solidale, Piazza Annigoni, Firenze (davanti al mercato di S. Ambrogio).

Testimonianze: <http://www.testimonianze.org
EquoTendone: http://www.villaggiodeipopoli.org/
Firenze Linux User Group: http://firenze.linux.it