Internet, la televisione e i conflitti

Standard

Giovedì sera non ho visto la puntata di Annozero (da poter riguardare comunque in rete dato che è stata pubblicata), ma il post La tv dei conflitti di Luca De Biase ne riassume i concetti cardine indicando nello specifico due passaggi interessanti:

Non ho capito. Ad Annozero hanno parlato tutta la sera di tv. Hanno anche tirato fuori un sacco di temi (conflitto di interessi, qualità dei programmi, rai, outsourcing dei programmi, giovani che lasciano la tv per internet…) e qualche notizia (lucia annunziata per esempio ha fatto vedere i fax delle nomine del mega-spoils-system dell’ultimo periodo del precedente governo. In più molta satira. Hanno letto i sunti-dei-sunti delle intercettazioni recentemente pubblicate da Repubblica. Ma hanno mescolato tutto in un pastone senza molto senso. (cfr. Silenzi).

[…]

Ma il piano era quasi perfetto. Hanno parlato anche di internet come un medium dove i giovani cercano e trovano cose molto più interessanti di quelle che offre la tv. Hanno ammesso che se continua così la tv resta il medium delle persone meno informate, meno colte, più sole, più povere… Hanno dichiarato insomma che la tv è in crisi strutturale. E hanno chiaramente dimostrato di non avere la più pallida idea di che cosa fare in merito.

A leggere qualcosa in giro, al pari delle idee, mancano forse anche le intenzioni.

“No Dal Molin”: minacce alla portavoce

Standard

Via PeaceReporter, Proiettile in una busta per la portavoce del movimento anti-base di Vicenza:

Un proiettile in una busta chiusa è stato inviato stamani alla portavoce del Comitato ‘No Dal Molin’ di Vicenza, Cinzia Bottene. Non comparendo l’indirizzo della portavoce sull’elenco telefonico, il grave messaggio intimidatorio è stato recapitato all’indirizzo di un’altra persona, che porta il suo stesso cognome e che ha con lei un legame di parentela. La busta, sulla quale il nome della rappresentante del movimento anti-base era scritto a macchina, conteneva un proiettile calibro 765 e un foglio bianco. Essendo stato affrancato, ma non timbrato, si ritiene che il plico sia partito proprio da Vicenza. L’oggetto è stato consegnato agli agenti della Digos della città veneta.

Oltre il terrore: lo spauracchio della propaganda e le vere minacce

Standard

Beyond Terror - The Truth About The Real Threats To Our WorldUna prima versione era uscita nel giugno 2006 sotto forma di saggio, Global Responses to Global Threats: Sustainable Security for the 21st Century. In questi giorni ne è stata pubblicata un’edizione riveduta ed ampliata. È uno studio dell’Oxford Research Group che si intitola Beyond Terror – The Truth About The Real Threats To Our World (qui la scheda del volume edito da Random House):

Is international terrorism really the single greatest threat to world security?

Since the 9/11 attacks, many Western governments assume terrorism to be the greatest threat we face. In response, their dangerous policies attempt to maintain control and keep the status quo by using overwhelming military force. This important book shows why this approach has been such a failure, and how it distracts us from other, much greater, threats:

  • Climate Change Climate change
  • Competition over resources Competition over resources
  • Marginalisation of the majority world Marginalisation of the majority world
  • Global militarisation Global militarisation

Unless urgent, coordinated action is taken in the next 5-10 years on all these issues it will be almost impossible to avoid the earth becoming a highly unstable place by the middle years of this century. Beyond Terror offers an alternative path for politicians, journalists and concerned citizens alike.

Incuriosita dalle novità contenute, l’ho ordinato anche perché gli autori hanno già scritto materiale interessante su temi internazionali. Chris Abbott e John Sloboda hanno pubblicato su OpenDemocracy.org il saggio The “Blair doctrine” and after: five years of humanitarian intervention mentre il terzo autore, Paul Rogers, si è a lungo occupato di Medioriente, Africa e Stati Uniti. Attendo di ricevere il libro.

Sedici anni fa l’eccidio del Pilastro

Standard

La banda della Uno BiancaDa FdC. 4 gennaio 1991. Intorno alle 22 c’è un’auto dei carabinieri che perlustra il quartiere bolognese del Pilastro. Nelle settimane precedenti, in quella zona qualcuno aveva lanciato delle molotov contro una scuola adibita a centro di accoglienza per cittadini stranieri e si era tentato di appiccare un incendio. I militari, forse, avevano ricevuto ordine di tenere d’occhio le vie della periferia e per Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, tutti di vent’anni o poco più, avrebbe dovuto essere un servizio di routine.

Quella sera procedono a velocità ridotta, sono tranquilli e non sembrano notare viene di strano. Nemmeno un’automobile che li sta sorpassando e che, invece di completare la manovra, li affianca. Dal lato del passeggero si sporge un uomo armato che spara e colpisce Stefanini, al volante. Il militare accelera, tenta la fuga, ma finisce per andare addosso ad alcuni cassonetti a lato della strada. Chi sta braccando i carabinieri non li molla, si arresta dietro di loro e dal veicolo scendono alcuni uomini che continuano a sparare ininterrottamente. Mitilini e Moneta, che sono riusciti a uscire dall’auto di servizio, tentano di rispondere al fuoco, ma non reggono, e tutti e tre muoiono sotto i colpi del commando. Il quale, prima di dileguarsi, controlla che i carabinieri siano effettivamente spirati e si porta via l’ordine di servizio sul quale era stato annotato ciò che i militari avevano fatto quella sera, chi avevano identificato. Continue reading

Patrick O’Brien: un documentario sulla vita con la SLA

Standard

Patrick O'Brie and ASLNei giorni in cui non si placa il dibattito legato alla vicenda di Piergiorgio Welby e alla sua richiesta (rifiutata) di interrompere le cure che lo mantengono in vita per morire con dignità, dagli Stati Uniti – via BoingBoing – giunge la storia di Patrick O’Brien, filmaker trentaduenne a cui nel 2004 è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) riducendo la sua aspettativa di vita a non più di cinque anni. Oltre ad aver creato una fondazione per la ricerca e il sostegno alle persone affette da questa e da altre patologie neurologiche degenerative, ora esce un documentario che ricostruisce l’esistenza del giovane dal giorno della diagnosi e testimonia la progressione della malattia. Sia il film che altri contributi visivi possono essere acquistati e il ricavato andrà alle attività della fondazione. A questo indirizzo, invece, si può sostenere l’associazione Luca Coscioni.

Margherite alla candeggina

Standard

Margherite alla candegginaSerata di letture e collage giusto per tirare qualche somma sulla questione “chiudiamo Internet per tutelare le future generazioni”. A Berlusco’, ricordate de chi t’ha voluto bene, urlava poco più di cinque anni fa Francesco Rutelli “ospite” dell’Ottavo Nano. Mentre lui continua a fumarsi margherite, sicuramente ha ragione chi adombra il fondato sospetto che le faccia girare anche ai compagni di partito. Come Giuseppe Fioroni. Che, fulminato dalla via cinese a Internet, in serata ha fatto mettere “in costruzione” il suo blog dopo che da più parti gli è stato notare che non sta bene parlare di lotta alla pornografia in rete e tutela dei minori quando i commenti della sua agorà politica con i cittadini, più che un dialogo, sono (erano) una carrellata dello spamming più inflazionato che circola in rete. Ma ora il problema è risolto: spenti i cellulari e il sito, per Natale arriverà la regolamentazione e magari anche le figurine che la spiegano.

Bassavilla, Premio Scerbanenco e altri appelli

Standard

Si sono aperte in questi giorni le votazioni per l’assegnazione del Premio Giorgio Scerbanenco e tra i titoli dei romanzi in concorso ce n’è uno di cui si è parlato spesso nei mesi scorsi da queste parti (almeno 1, 2, 3 o 4 volte). Dunque, se ci si può permettere un’indicazione di voto (per esprimere il quale c’è tempo fino al prossimo 30 novembre), pur avendo apprezzato anche alcuni degli altri libri in corsa, è per la gotica piemontesità della Bassavilla di Danilo Arona.
Intanto, sempre in questi giorni, in rete c’è chi sta lanciando un appello contro chi vuole imporre forme di “selezione” sui contenuti ritenuti “non appropriati”. Non appropriati rispetto a cosa, è la domanda?

Scrittori a(r)mati e politicamente scorretti

Standard

Scrittoria(r)matiArriva la free-press letteraria. L’iniziativa si chiama Scrittoria(r)mati, deriva da un’idea di Gian Paolo Serino e, oltre a essere distribuita su carta in diecimila copie in diversi punti che comprendono librerie, cinema, locali pubblici e università, sarà disponibile online anche sul sito WeBook.

Inoltre è stato pubblicato il programma della seconda edizione di Politicamente scorretto, manifestazione in cui la «Letteratura indaga i Gialli della Politica» ideata da Carlo Lucarelli e curata quest’anno da Luigi Bernardi, Paola Parenti e Loredana Taddei. Segreto di stato, la strage di Ustica e il noir napoletano e spagnolo gli argomenti cardine che saranno discussi dal 24 al 26 novembre a Casalecchio di Reno.

La beffa delle armi ecologicamente sostenibili

Standard

Iran BlogDato che il pianeta non è più autosufficiente – deve aver pensato qualcuno – allora tutti i settori devono adeguarsi. Anche quello degli armamenti. E così ora l’Industria bellica britannica produce armi “ecologiche” (via Peace Reporter): proiettili privi di sostanze inquinanti e scarsa tossicità delle munizioni pesanti fanno parte di un programma volto alla sostenibilità ambientale.

A parte discorsi sul ricorso all’uranio impoverito e ad altre cancerogene componenti belliche di cui si può leggere e vedere anche qui (salvo poi sostenere economicamente la ricerca contro i tumori), che dicono questi magnati di situazioni come quelle documentate con la La strage nascosta o con Un’altra Falluja?

Il fosforo bianco e altre sostanze bandite dalla Chemical Weapons Convention, incenerendo la gente, inquinano o no? Infine, le mine antiuomo con cui gli eserciti disseminano i terreni saranno vendute in una nuova e innovativa versione in base alla quale, dopo la fine degli assedi, si sciolgono e sono assorbite dal terreno diventandone concime?

Oaxaca, parole per immagini

Standard

Peter KuperIl fumettista Peter Kuper vive nella città messicana di Oaxaca da alcuni mesi insieme alla famiglia. E dei recenti scontri ha raccontato con una serie di immagini riportata sul blog PW The Beat. Scrivendo anche che:

Sad to say it seems to be getting worse as of this morning but hard as always to verify without going downtown. For some reason Betty doesn’t want me to head to the zocalo–something about me getting shot or arrested and deported–go figure! Latest I’ve heard was that there are 3 different groups marching to the Zocalo and that there has been fighting in the street with the Federal police. We’re sitting tight in San Felipe,we dropped Emily at school like it was a normal day and are keeping an ear on the news/internet.