I blog e i romanzi a puntate

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Pinocchio a NordestMentre domani a Genova il diavolo probabilmente… (se ne parla anche qui), si nota cambiando subito discorso che il “fenomeno” dei romanzi a puntate pubblicati sui blog sta prendendo sempre più piede. È il caso, per esempio, di Pinocchio a Nordest, «ovvero le avventure del burattino più famoso del mondo “traslocate” nel tempo (oggi) e nello spazio (il Nordest)». L’opera è stata ideata da Guido Ostanel, che è anche l’autore dei testi, e illustrata da Claudio Calia (sua è l’immagine riportata a fianco). Giunta alla quarta puntata, la favola si compone di 36 episodi che hanno iniziato a comparire lo scorso settembre. Peraltro, le uscite vengono riprese dai quotidiani veneti del gruppo Epolis.

Altro esempio, invece, è Diabolico tango, un noir scritto da malenamil2. In questo caso, si è arrivati al tredicesimo “messaggio” di una cupa storia ambientata tra Milano, dove un giornalista irlandese indaga su un delitto, e l’Argentina passando per i bombardamenti sulla capitale lombarda negli anni dell’occupazione. Il romanzo, proprio in base a questi elementi, è dedicato «agli emigranti di ieri, oggi e domani» e «ai Piccoli Martiri di Milano uccisi dalla guerra».

Altri romanzi a puntate, giunti a diversi stadi di narrazione, si trovano inoltre su Carmilla.

Da oggi Rat-Man in tivvù

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Tra gli appassionati di fumetto, è una notizia che si attendeva da diverso tempo e, forse, l’implacabile gara degli ascolti in periodo pre-natalizio ci ha messo del suo nell’anticipare il passaggio al piccolo schermo.

Fatto sta che, anche se sul sito della Rai non è praticamente stato annunciato e se ne trova riferimento solo all’interno della programmazione di oggi di Rai Due, questo pomeriggio, alle 17.50, partono i cartoni animati tratti dalla mirabolante serie di Leo Ortolani, Rat-Man. Se ne parla più diffusamente su Fantasy Magazine e sul sito Ratman.tv.

Peccato solo per l’orario, piuttosto infelice per chi non rientra proprio nel target della TV per Ragazzi.

Cioccolatini tra i vigneti

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Vigneto - VineyardPremessa

Questa vicenda è ambientata nella seconda metà degli Anni Sessanta. Si svolge nell’Oltrepo Pavese, in un paese – Montù Beccaria – dove la Pianura Padana ha già ceduto il passo alle colline. È terra di vigneti, di gente che lavora duramente, di piccoli imprenditori ante litteram che dagli scoscesi pendii pre-appenninici ci ricavano fonte di sostentamento per sé e per le proprie famiglie. È una vicenda che inizia con una morte improvvisa e che con un’ulteriore morte improvvisa si conclude. In mezzo ce ne sono altre tre. È la vicenda della famiglia Scabini. Di Alberto che, secondo l’accusa, tenta di far fuori i congiunti per accapparrarsi l’eredità, ma poi viene assolto. Lui che ha sempre negato, che ha ripetuto di non c’entrare con la fine del fratello, di una cuginetta, della madre e di un’amica della nipote. E che morirà in modo identico ai familiari: intossicato al parathion, un anticrittogamico molto impiegato in agricoltura a quei tempi. Suicidio per rimorso, si dirà, e questa sarà anche la tesi accolta dagli inquirenti. Vendetta, mormorerà qualcun altro. Ma l’archiviazione dell’indagine, che non farà luce su alcuni elementi strani legati all’ultima morte, non permetterà di ottenere una conclusione incontrovertibile in questa vicenda.

A tutta prima, sembra un cuore che si ferma

In questa vicenda, il primo a morire è un viticoltore di 52 anni, Giuseppe Scabini. Con una tempra che sembra ancora quella di un uomo molto più giovane, non si risparmia: il poco tempo che non trascorre nei campi, lo passa in giro a vendere i raccolti della sua azienda agricola e a comprare materiale e attrezzature. Aveva fatto la guerra, Giuseppe, come bersagliere ed era stato anche ad El Alamein. Continue reading

Bassavilla, Premio Scerbanenco e altri appelli

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Si sono aperte in questi giorni le votazioni per l’assegnazione del Premio Giorgio Scerbanenco e tra i titoli dei romanzi in concorso ce n’è uno di cui si è parlato spesso nei mesi scorsi da queste parti (almeno 1, 2, 3 o 4 volte). Dunque, se ci si può permettere un’indicazione di voto (per esprimere il quale c’è tempo fino al prossimo 30 novembre), pur avendo apprezzato anche alcuni degli altri libri in corsa, è per la gotica piemontesità della Bassavilla di Danilo Arona.
Intanto, sempre in questi giorni, in rete c’è chi sta lanciando un appello contro chi vuole imporre forme di “selezione” sui contenuti ritenuti “non appropriati”. Non appropriati rispetto a cosa, è la domanda?

Venerdì 17

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Knight Templar - From the Chronicle of France or of St. Denis (Source: Wikipedia)17 o XVII. Che anagrammato diventa VIXI. Che in latino è un verbo al tempo perfetto. Che tradotto in italiano vuol dire vissi (e magari ora non più). Già per questo ci sarebbe da ricorrere alla scaramanzia. Si pensi poi che il 17 se la litiga con il 13 sulla vera data di un evento storico: perché accadde un venerdì dell’Anno Domini 1307, mese di ottobre, che Filippo il Bello diede ordine di sterminare i Templari (sicuramente in quell’occasione qualche maledizione fu lanciata). A dire il vero, però, le due cifre se la litigano per mania di protagonismo e folklore popolare: la drastica fine dell’ordine ispirato da Bernardo di Chiaravalle avvenne il 13 ottobre.

Ma ci sarebbero altre ragioni per far ritenere il 17 un numero sfortunato: il diluvio universale, secondo l’Antico Testamento, iniziò il 17° giorno del secondo mese (ma si concluse lo stesso giorno del settimo mese). I pitagorici lo aborrivano perché, misero, se ne stava tra il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Luigi XVII, misero pure lui, inciampò nella Rivoluzione Francese e nel 1795, malaticcio e cagionevole, morì carcerato nella prigione del Tempio (che peraltro fu in precedenza luogo sacro dei Templari). Continue reading

Serie Vertigo Comics: online i primi episodi

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The exterminators: bug brothers Vol. 1La Vertigo Comics ha pubblicato la versione PDF del primo volume di una quindicina di serie di fumetti di culto.

Tra questi, possono dunque essere scaricati i file che si riferiscono, per esempio, a The Sandman – Preludes and nocturnes, sceneggiato da Neil Gaiman. Il quale ha firmato anche un altro degli episodi-estratti presenti, The books of Magic. Nella collezione compaiono Transmetropolitan – Back on the street, scritto da Warren Ellis e illustrato da Darick Robertson e Rodney Ramos. Oppure, ancora, The exterminators: bug brothers Vol. 1 di Simon Oliver con disegni di Tony Moore e copertina di Philip Bond.

Per rintracciare altre serie, si può visitare la sezione Graphic novels – Vertigo: se accanto al titolo compare “#1”, significa che la scheda del fumetto è corredata dall’episodio scaricabile

Per scaricare libri, si usi il software che dicono loro

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Il SaloneEddai. Un’iniziativa che avrebbe potuto essere apprezzabile si rivela invece la solita roba fatta senza tenere conto degli utenti nel loro complesso. Accade che Mondadori lanci la sezione dedicata agli ebook: non si scaricano gratuitamente – e questo può star bene -, si acquistano a un prezzo inferiore a quello dei libri cartacei venduti in libreria. Anche se poi gli 8 euro per Gomorra di Roberto Saviano o gli 11 per Inchiesta su Gesù di Corrado Augias e Mauro Pesce non sono prezzi così popolari. Ma non è delle politiche commerciali dell’editore di Segrate che si vuole discutere. È del formato dei volumi elettronici. Continue reading

Un anniversario dimenticato

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Ci sono anniversari di cui si è persa memoria al di fuori degli ambiti strettamente privati. È il caso dei carabinieri di Bagnara di Romagna, trucidati il 16 novembre 1988, diciotto anni fa, all’interno della caserma presso cui prestavano servizio. Omicidio-suicidio, si disse, un episodio di follia per chiudere velocemente il caso, seppellire i morti e riprendere vita e attività di sempre. Questo malgrado la vicenda abbia lasciato dubbi e ancora oggi ci sia chi si pone domande.

O.Design: l’imperativo della creatività condivisa

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O.Design Il progetto è piuttosto giovane, ma non per questo ha le idee poco chiare. Anzi. Si chiama o.Design, è costituito da una comunità di designer e progettisti e ha come obiettivo, oltre alla presentazione delle proprie realizzazioni, qualcosa di più ambizioso e di ancora poco noto in Italia: andare verso un design condiviso. Dunque, lo schieramento dei pensatori davvero liberi, composto da scrittori, musicisti, artisti, si arricchisce di un nuovo fronte.

Un progetto sul design in chiave libera. Come nasce: come è stata formulata l’idea e come si è evoluta prima di arrivare sul web? Da che considerazioni di base siete partiti?

Il progetto o.Design nasce dalla necessità di mettere in contatto vari soggetti che abbiano in comune l’interesse verso un metodo di progettazione collaborativo. Per un designer non affermato, è molto difficile mettersi in luce, essendo il campo del design appannaggio di pochi specialisti, restii a condividere il loro sapere.

L’idea di base è nata dall’osservazione di una tradizione radicata di auto-costruzione di manufatti, che oggi viene rivalutata da una certa parte del design e aggiornata alle tecniche attuali. L’osservazione dei modelli open source viene traslata al mondo del design attraverso la progettazione condivisa e i wiki. Questi principi di base sono stati già applicati a realtà variegate come il progetto Thinkcycle del MIT, in cui si progetta collettivamente attraverso forum, oggetti che successivamente vengono anche coperti da brevetto e prodotti industrialmente. Un altro esempio di questo tipo è Instructables al cui interno sono presenti tutorial realizzati dagli utenti, che successivamente sono sottoposti al giudizio degli altri.

Il testo completo dell’intervista è disponibile sui siti di Permesso d’Autore e di Creative Commons Italia.

Segreti e simboli dei Rosacroce: le tavole storiche

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Segreti e simboli dei RosacroceArgomento affascinante, quello dei segreti e dei simboli dei Rosacroce tra il XVI e il XVII secolo, soprattutto se si ha la possibilità di consultare materiale dell’epoca. Il titolo originale della collezione è in tedesco, Geheime Figuren der Rosenkreuzer, e le tavole sono state scansite e pubblicate dalla University of Wisconsin Digital Library per essere archiviate all’interno della History of Science and Technology Collection (che contiene diverse altre collezioni di notevole interesse).

Delle tavole dei Rosacrose se ne parla anche su BibliOdyssey e su Boing Boing. In merito al diritto d’autore, si dice che:

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