DRM e il futuro degli MP3

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No DRMMentre la EMI ha annunciato di non applicare più sistemi anti-copia e DRM ai propri CD (la notizia in italiano qui), Wired pubblica l’articolo Who’s Killing MP3 and ITunes? del giornalista musicale Eliot Van Buskirk su formati digitali, condivisione della musica e protezioni. Tra le diverse ragioni che vengono riportate nel testo, probabilmente le ultime due sono le più importanti perché riferite agli utenti e al futuro della tecnica. In merito ai primi, si legge:

6. People love AllofMP3.com

There’s already a case study of what an MP3 store could look like: the Russian site AllofMP3.com, which people are still reporting access to, despite attempts to starve it of U.S. credit cards. Its popularity also indicates that digital music pricing should drop (a 10-cent to 25-cent per unprotected MP3 sounds about right to me). Since increased sales of a digital good can’t affect inventory, the labels would more than make up for the price drop by selling far more songs — especially considering the endless targeting capabilities online music stores could eventually offer. (For instance, what if something like Pandora were used as a front end to an AllofMP3-type service?)

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Il web 2.0 e lo scenario italiano

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Il programma è ancora in corso di costruzione e, collegato a un dossier in lavorazione e che verrà presentato nel corso del convegno, il prossimo 19 gennaio si terrà a Roma Il Web 2.0 e lo scenario italiano: a che punto siamo?

I progetti che al momento hanno aderito sono Codewitch.org, MoltoMondiale e sue successive incarnazioni, 2Spaghi.it, Scrive.it, NoBlogs.org e Fai Notizia. Altri si aggiungeranno nei prossimi giorni. E il giorno successivo appuntamento con il BarCamp Roma al LinuxClub.

Spocko: come viene fatto chiudere un blog

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We-ThinkSu Daily Kos, Mike Stark racconta in un articolo di come il blog Spocko sia stato chiuso per aver pubblicato alcune immagini tratte da tramissioni che parlavano di tortura e maltrattamenti andate in onda su KSFO, emittente conservatrice di proprietà della ABC Radio (Walt Disney Company), averle commentate ed essersi rivolto agli inserzionisti che acquistavano spazi pubblicitari al loro interno spiegando in che tipo di contenuti andavano i relativi proventi.

La vicenda, per spiegare la quale viene riportato un carteggio, è spiegata su YouTube con il video For Spocko e approfondita sul blog Calling All Wingnuts. Diritto d’autore, violazioni, fair use e contenuti politicamente scorretti sono al centro della chiusura del sito e della conseguente azione legale.

Lessig al Chaos Communication Congress

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I computer contribuiscono a fare cultura e il diritto non riesce a tenere il passo. È stato esplicito Lawrence Lessig nel suo intervento al 23. Chaos Communication Congress di Berlino dal titolo On Free, and the Differences between Culture and Code. Su Google Video sono disponibili i 76 minuti impiegati dal fondatore di Creative Commons (che non è mai stato così in forma, afferma Cory Doctorow) mentre sul blog di Bernardo è possibile leggere qualche ulteriore particolare in merito agli altri interventi.

We-think: l’onda della creatività collettiva

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We-ThinkCharles Leadbeater si è occupato a lungo di Internet e del suo impatto culturale scrivendo saggi come Living on Thin Air e The Pro Am Revolution (quest’ultimo con Paul Miller). Da qualche mese sono online (ancora in versione provvisoria, diventeranno libro l’estate prossima per Profile) i diversi capitoli del suo ultimo lavoro, We-Think: the power of mass creativity.

Si tratta del risultato di un paio di anni di analisi sulla crescita degli approcci partecipativi all’innovazione da parte degli ambiti scientifici, del software libero, delle comunità di videogiocatori e delle aggregazioni politiche. E l’obiettivo perseguito con la pubblicazione delle bozze del libro è stato quello di stimolare gli utenti a fornire opinioni, spunti e dati su cui lavorare senza che, si legge sul sito, questo processo venga arrestato dall’uscita in libreria. Continue reading

Wikinomics e collaborazione

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WikinomicsWikinomics: How Mass Collaboration Changes Everything è un libro scritto da Don Tapscott e Anthony D. Williams e uscito a fine dicembre per Portfolio. Su Slashdot ne dà un’anticipazione Peter Wayner che esordisce scrivendo:

The authors have a wiki site at www.wikinomics.com devoted to the book. You can edit the wiki and have your say, but that’s not what they’re asking folks to buy. For the price of the book, you get a well-designed collection of thoughtful anecdotes stitched together by two talented business writers and polished by a good editor. They’ve made a good attempt to cover most aspects of the topic and they do an excellent job of explaining why the ideas are important for CEOs that are struggling to move their business forward.

Insieme al sito di presentazione del libro e al wiki (che porta alla stesura collettiva dell’undicesimo capitolo, Wikinomics Playbook, attraverso i contributi degli utenti), è stato attivato anche un blog dedicato alla collaborazione in rete.

Sedici anni fa l’eccidio del Pilastro

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La banda della Uno BiancaDa FdC. 4 gennaio 1991. Intorno alle 22 c’è un’auto dei carabinieri che perlustra il quartiere bolognese del Pilastro. Nelle settimane precedenti, in quella zona qualcuno aveva lanciato delle molotov contro una scuola adibita a centro di accoglienza per cittadini stranieri e si era tentato di appiccare un incendio. I militari, forse, avevano ricevuto ordine di tenere d’occhio le vie della periferia e per Otello Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta, tutti di vent’anni o poco più, avrebbe dovuto essere un servizio di routine.

Quella sera procedono a velocità ridotta, sono tranquilli e non sembrano notare viene di strano. Nemmeno un’automobile che li sta sorpassando e che, invece di completare la manovra, li affianca. Dal lato del passeggero si sporge un uomo armato che spara e colpisce Stefanini, al volante. Il militare accelera, tenta la fuga, ma finisce per andare addosso ad alcuni cassonetti a lato della strada. Chi sta braccando i carabinieri non li molla, si arresta dietro di loro e dal veicolo scendono alcuni uomini che continuano a sparare ininterrottamente. Mitilini e Moneta, che sono riusciti a uscire dall’auto di servizio, tentano di rispondere al fuoco, ma non reggono, e tutti e tre muoiono sotto i colpi del commando. Il quale, prima di dileguarsi, controlla che i carabinieri siano effettivamente spirati e si porta via l’ordine di servizio sul quale era stato annotato ciò che i militari avevano fatto quella sera, chi avevano identificato. Continue reading

Wikimedia, pubblicità e progetti in rete

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Wikimedia FoundationMentre è in corso una discussione a più voci su blog ed etica, un dibattito analogo ha preso il via in seno alla Wikimedia Foundation e alla sua campagna di raccolta fondi. Un buon sunto lo fa Mike Linksvayer in merito, più specificamente, alla questione inserzionisti pubblicitari. Uno dei quali potrebbe essere il braccio benefico della Virgin e in proposito lo scrittore e programmatore canadese Evan Prodromou dice:

Non sono in sintonia con questa gente, anzi, mi trovo in sostanziale opposizione. Penso però che l’elevato traffico web generato da Wikipedia sia una risorsa che la Fondazione sperpera. Un traffico simile vale decine se non centinaia di milioni in entrate pubblicitarie ogni anno. È denaro che potrebbe essere utilizzato per diffondere (liberamente e gratuitamente) libretti simil enciclopedie a milioni di studenti e bambini, nella loro lingua, in tutto il mondo. È irresponsabile snobbare questa opportunità.

Mentre il fondatore di Wikipedia, Jimmi Wales, è rimasto ancora fedele al suo concetto di libertà (riassumibile in free as in speech, not free as in beer) e già in passato ha confermato l’apertura alla pubblicità sul Time Online, Linksvayer porta altri due esempi di esperienze efficaci. Continue reading

Un gattino ciclopico

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Cyclops kittenSpulciando tra i post di BoingBoing più visti nel 2006, al secondo posto ne compare uno piuttosto particolare pubblicato poco meno di un anno fa: quello che riporta la nascita di un gattino con un occhio solo, una specie di ciclope felino. La bestiola, secondo quanto riportava una news di Yahoo non più online, era anche senza naso a causa di una malformazione congenita ed è sopravvissuta solo un giorno. Il suo nome era Cy, diminutivo di cyclops, e inizialmente si era pensato a una bufala, possibilità smentita da LiveScience.com e da Publisher and Reporter.