I risultati raggiunti da Vibrisselibri

Standard

Tana per la bambina con i capelli a ombrelloneRicevo da Giulio Mozzi a proposito dei risultati ottenuti dalla sua Vibrisselibri. E complimenti a Demetrio Paolin e Monica Viola, della quale si era parlato qui.

Il 16 novembre del 2006 prendeva vita un’originale esperienza editoriale: vibrisselibri. Vibrisselibri voleva essere una casa editrice in rete e un’agenzia letteraria. In sostanza, ci
proponevamo di pubblicare in rete buoni libri che non avessero trovato cittadinanza nella “repubblica delle lettere di carta” e, successivamente, di darci da fare per promuovere la loro pubblicazione presso editori tradizionali. Un classico doppio gioco, insomma.

A meno di un anno dall’avvio dell’iniziativa (che ha forma associativa e non ha scopo di lucro), sono lieto di dare notizia del “passaggio alla carta” di due dei libri pubblicati finora solo in rete da vibrisselibri.

I libri in questione sono:

  • il saggio di Demetrio Paolin “Una tragedia negata. Il racconto degli anni di piombo nella narrativa italiana”, che uscirà presso le edizioni Il Maestrale nella primavera del 2008, probabilmente in marzo;Scheda del libro e testo scaricabile gratuitamente: http://www.vibrisselibri.net/?p=10
  • il romanzo di Monica Viola “Tana per la bambina con i capelli a ombrellone”, che uscirà presso Rizzoli a fine gennaio 2008.Scheda del libro e testo scaricabile gratuitamente: http://www.vibrisselibri.net/?p=20

Continue reading

Voci e immagini dal 2 agosto 1980

Standard

Ancora sulla stazione di Bologna, da L’Espresso, Le voci della strage di Gianluca Di Feo:

Stazione di Bologna. Due giovanissimi cameramen arrivano sul luogo dell’attentato e documentano l’inferno: polvere, sangue, disperazione, rabbia e stupore. Quaranta minuti choccanti che History Channel trasmetterà integralmente giovedì 2 agosto alle 10.25, nell’orario esatto dell’esplosione. L’espresso anticipa i minuti iniziali, con le prime registrazioni della sala operativa e il sonoro originale dei soccorritori.

Sul sito del settimanale, sono disponibili i primi sei minuti del filmato che andrà in onda integralmente domani alle 10.25 e in replica alle 19.05 e alle 22. Lo stesso filmato si trova anche sul sito di History Channel.

Dalla rete: effetti del tempo, delle persone e delle storie

Standard
  • Acme del pensiero, Caffè di Roma sta a Merdonald’s come Caffè Aragno a Spizzico:

    Chi mi conosce bene sa che sono fissato con i caffè letterari, ne ho visitati a decine, a volte mi sono recato in una città italiana o straniera esclusivamente per loro. Ahimè molti sono anche scomparsi e ieri mi sono messo alla ricerca dell’ex caffè di Roma e dell’ex caffè Aragno.

  • Crimelist, I Misteri di Pio Pompa:

    Arriva al mattino a bordo di un’Alfa 159 scura e s’infila nel suo nuovo ufficio alla Cecchignola, la cittadella militare che lo ospita dall’inizio dell’anno. Silenzioso e riservato. Lì è il dottor Pio Pompa, ma da qualche altra parte lo chiamano invece ancora Mantovani.

  • BoingBoing.net, Strange Horizons stories go Creative Commons – fundraiser, too!:

    Ben Rosenbaum asked us Strange Horizons editors a few months back to put a CC license on his Hugo-nominated story “The House Beyond Your Sky.” After we did that, we asked our other authors if they would like us to put CC licenses on their works in our archives.

La bomba alla stazione di Bologna tra sentenze e revisionismi

Standard

Tutta un'altra strage di Riccardo BoccaDistricarsi da 500 mila pagine di atti giudiziari è operazione tutt’altro che semplice. Soprattutto se, a fronte di colpevoli individuati come tali da sentenze passate in giudicato, rimangono aperti molti interrogativi e si infittiscono fronti innocentisti sostenuti, sembra più per ragioni emotive che per cognizione di causa, da personaggi come Furio Colombo, Giuseppe Zamberletti, Paolo Guzzanti o Francesco Cossiga. È la storia contenuta nel libro Tutta un’altra strage di Riccardo Bocca, che parte dalla dichiarazione di una testimone che, fin dal 1982, disse di aver visto Valerio Fioravanti e Francesca Mambro davanti alla stazione, quel 10 agosto 1980, avvalorando così ciò che i tribunali hanno già sancito: i colpevoli sono loro e i loro complici dei Nar.

Ma non si limita a questo. Ripercorre i sei processi e i cinque gradi di giudizio, gli ambienti del neofascismo romano e siciliano, i rapporti con la P2 e Licio Gelli, le ambiguità delle istituzioni e dell’intelligence, le deposizioni contradditorie, le piste alternative a quella ufficiale: l’esplosione accidentale durante un trasporto di materiale detonante, il coinvolgimento della Libia di Gheddafi che collegherebbe la bomba alla stazione al DC9 di Ustica, le insinuazioni introdotte dalla commissione Mitrokin e il terrorismo internazionale e in particolare tedesco. Il tutto documentando, intervistando, citando in un lavoro di ricostruzione scrupoloso che avvalora ogni affermazione.

Ne viene fuori tutta la complessità di una vicenda sulla quale è calato ormai da tempo un processo di revisionismo politico volto a escludere i colpevoli condannati all’ergastolo e oggi quasi tutti tornati in libertà. E se ci fosse bisogno di una conferma di questa tendenza, è sufficiente leggersi l’intervista a Francesco Cossiga, allora presidente del consiglio, che dimostra quanto dice il “non detto” di personaggi istituzionali che non hanno alcun interesse a riconoscere responsabilità e contribuire all’accertamento dei fatti. Eccone alcuni passaggi presi dal libro di Bocca:

Continue reading

Un contrappasso politico l’internamento di Larissa Arap

Standard

Aggiornamento del 21 agosto 2007 via Pino Scaccia: Finalmente libera Larisa: non è lei la matta.

Per rinnovare la patente era andata a ritirare un certificato psichiatrico dopo aver superato senza problemi qualche giorno prima una visita. Ma quando si è presentata nello studio del medico, a inizio luglio, le hanno chiesto di attendere. Poco dopo è arrivata la polizia, che l’ha prelevata e portata nell’ospedale psichiatrico di Murmansk, sul mar di Barens. Una specie di contrappasso per una giornalista russa, Larissa Arap, che a inizio giugno aveva realizzato un dossier proprio su questo centro in cui i pazienti sarebbero sottoposti non a percorsi terapeutici, ma a torture.

Un contrappasso politico, una ritorsione, denunciano l’ex campione di scacchi Garry Kasparov, divenuto strenuo oppositore dell’autoritarismo del presidente Vladimir Putin, e lo United Civil Front del quale Larissa Arap è militante. A leggere l’articolo scritto da Claudio Salvalaggio per l’Ansa, lo sciopero della fame iniziato dalla giornalista non ha fatto che peggiorare la sua situazione, che da trattamento sanitario obbligatorio si trasforma in internamento in un centro per malati psichiatrici cronici a 150 chilometri di distanza. Tutto questo tra il disinterassamento delle autorità sanitarie di competenza.

Un ritorno alla psichiatria politica, denunciano ancora i gruppi per i diritti civili. Scrive in proposito Salvataggio:

Iuri Sovienko, presidente dell’associazione psichiatri indipendenti russi, ha ricordato oggi che, da metà degli anni novanta, “la psichiatria è stata usata qualche volta per scopi contrari alla medicina”. L’ex dissidente Valeria Novodvorskaia, ora tra i critici più feroci del presidente russo Vladimir Putin, è stata ancora più esplicita: “La vendetta per mezzo della detenzione psichiatrica oggi è caratteristica delle regioni più remote della Russia”.

Dalla rete: giornalismo mobile, CC per l’eduzione e qualche stranezza

Standard
  • White African, Mobile Phone Reporters in Africa:

    This is a huge, primarily because it means that the on-ground reporters don’t need an internet connection at all – only access to a cell phone tower.

  • Dadblog, The New Journalism, by some Old Journalists:

    “It doesn’t matter where the story goes in the paper… evidence published for all to see… everybody having their say…..the journalists are global.”

  • Creative Commons Blog, The education division of Creative Commons:

    Creative Commons is pleased to announce the launch of a new division focused on education: ccLearn […] . Our mission is to minimize barriers to sharing and reuse of educational materials — legal barriers, technical barriers, and social barriers.

  • Smithsonian Magazine, The Pirate Hunters:

    Though buccaneering is back with a vengeance, stepped-up law enforcement and high-tech tools are helping protect shipping on the high seas.

  • SFGate.com, Devil in the details for cabbie No. 666:

    the commission brought the weight of government to the question of whether to grant a request by a San Francisco cab driver seeking to retire Medallion No. 666 because of the number’s association with Satan.

Allam, il giornalismo e le copertine

Standard

Secondo Magdi Allam le università italiane «pullulano» di docenti «collusi con un’ideologia di morte profondamente ostile ai valori e ai principi della civiltà occidentale e all’essenza stessa della nostra umanità». Così Radio Città Aperta lancia un «appello contro le liste di proscrizione» del giornalista. Vi si legge (via Information Guerrilla):

Ci pare davvero eccessivo che quanti, in sede di dibattito scientifico e civico, esprimono posizioni differenti da una pretesa unica «verità interpretativa» divengano automaticamente estranei a universali valori di civiltà o, addirittura, alieni dalla comune umanità. Una tale impostazione non solo è lontanissima dallo spirito e dai valori di una democrazia costituzionale – e molto più in linea con ideologie totalitarie – ma si pone anche a siderale distanza dal senso critico che sta alla base della ricerca storica e scientifica e dalla stessa, difficile ma essenziale, missione dell’informazione giornalistica in una società plurale. Tutto ciò rischia di contribuire, purtroppo, al preoccupante imbarbarimento dell’informazione in un paese come il nostro che già si trova a pagare un prezzo troppo alto alle varie forme di partigianeria che lo travagliano. Già abbiamo visto sentenze discutibili coinvolgere colleghi noti per la loro serietà ed equilibrio nell’affrontare il tema dell’islam, con addirittura condanne penali che prevedono la pena detentiva.

E prosegue, l’appello, parlando di giornalismo a rischio di «logica da tifo calcistico piuttosto che analitica e razionale» in particolare quando si sfiorano o si affrontano apertamente tematiche religiose.

Sulle quali interviene Nicola Mattina con un post che, partendo da alcune considerazioni su Piergiorgio Odifreddi e sul suo ultimo libro, Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (che a Nicola non ha in generale apprezzato per questioni di stile più che di sostanza), considera:

la chiesa cattolica propone un’etica inaccettabile sotto molti punti di vista e ne propone un’applicazione fin troppo flessibile che la fa diventare una copertina che si può tirare nelle direzioni che fanno più comodo.

“È anzi dovere di un’amministrazione occuparsi di temi che inquietano”

Standard

Rispetto alle polemiche suscitate nelle scorse settimane da eventi culturali che, secondo l’opposizione in consiglio comunale a Bologna, veicolano “messaggi subliminalmente negativi”, oggi è circolata questa notizia attraverso l’agenzia Dire:

Cultura Bologna. Guglielmi boccia Jurta e polemica Dimitri
CDL: basta eventi blasfemi, più controlli. L’assessore: non censuro

(DIRE) Bologna – Le polemiche sugli eventi culturali più criticati dell’estate bolognese continuano ad aleggiare su Palazzo D’accursio. La “Madonna Piange sperma”, la rilettura “lesbo” dei Dieci Comandamenti e, infine, il “caso Dimitri” (che sono costati anche all’amministrazione aspre reprimende per la concessione troppo “disinvolta” dei patrocini), tornano in commissione comunale. A riaprire il dibattito due ordini del giorno presentati da esponenti della Cdl: nel primo Paolo Foschini (Fi), vicepresidente del Consiglio Comunale, chiedeva (era il 18 giugno) di revocare il patrocinio del Comune all’evento organizzato a vicolo Bolognetti dall’associazione Jurta.

È proprio sull’autonomia lasciata ai Quartieri che alcuni esponenti del centrodestra dissentono: per Galeazzo Bignami (An) ci sono delle associazioni che tentano “furbescamente di legittimarsi entrando da porte secondarie”. Quelle dei Quartieri, appunto. “La briglia è stata lasciata andare troppo”, dice ancora Bignami, “il Comune deve controllare di più”. Ma Guglielmi ribatte: “Controllo e’ censura”.

Continue reading

Somalia: effetti a catena da ieri a quindici anni fa

Standard

A proposito di Somalia, dice oggi Peacereporter:

Le Nazioni Unite hanno dichiarato che circa 10.000 persone sono scappate dalla capitale somala Mogadiscio la scorsa settimana, per sfuggire alle continue violenze. L’Alta Commissione per i Rifugiati dell’Onu ha fatto sapere che anche coloro i quali erano appena tornati a Mogadiscio se ne stanno andando. La città non ha visto molta pace da quanto le truppe governative, supportate dalle forze etiopi, hanno spinto il movimento islamico fuori dalla città. Da quel momento sono inziati attacchi terroristici contro le strutture governative, che hanno però colpito molti civili innocenti. L’Onu fa sapere che i combattimenti di marzo e aprile hanno costretto un quinto dei due milioni di residenti di Mogadiscio a partire, e solo 125.000 sono tornati.

Sempre in argomento, sul sito dell’ACNUR si leggono un appello e un approfondimento.

Il crimine perfetto secondo la BBC

Standard

Le scienze forensi sono un argomento che, tra fiction seriale e saggistica, ha fatto molto parlare di sé negli ultimi anni. In tema, la BBC sembra lanciare una sfida ai suoi spettatori: Could you solve the perfect murder? E si legge sulla pagina di presentazione dell’iniziativa:

Modern forensic science should make it impossible to commit murder and get away with it. But how easy would it be to outfox the detectives? With the help of top forensic scientists, and real-life murder investigations, we explore whether it’s possible to commit a perfect murder.

Qui si parla anche effetto CSI sul comportamento criminale e di delitto perfetto attraverso una serie di filmati via web.