Il poliziotto Gianni Pesce su Andreotti: “Mi sono scontrato con il suo sistema e la storia riconoscerà prima o poi le sue responsabilità”

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Radici e sangueUna settimana fa è trapassato uno dei personaggi simbolo della prima Repubblica, Giulio Andreotti. Di lui o, meglio, dei rapporti tra mafia e politica si occupò un poliziotto coraggioso, Gianni Pesce, che dall’argomento ha tratto alcuni romanzi, tra cui Radici e sangue, uscito nel 2010 e del quale si scriveva qui. Pesce, appresa la notizia della morte di Andreotti, ha scritto una mail a una radio nazionale che commentava l’accadimento e nel testo si legge:

Ho preso parte alle indagini sulla corrente andreottiana che hanno portato all’arresto dei cugini Nino ed Ignazio Salvo. Quasi tutti i colleghi e magistrati con i quali ho collaborato sono stati uccisi e in questa strage Andreotti ha avuto una parte predominante. Mi sono scontrato col suo sistema di potere basato sul posizionamento di mele marce, e quindi ricattabili, nel complesso amministrativo-giudiziario dello Stato in ogni ganglio importante delle varie strutture, cancellando di fatto il merito. Il veleno che ha sparso in Italia ha generato la distruzione del sistema etico in oltre mezzo secolo di pratica costante. Ho scritto dei libri su questo, che senz’altro lui ha letto ma si è ben guardato dal querelarmi.

Si continua a sostenere che sia stato assolto ma non è vero: è stato riconosciuto colpevole di avere strettissimi rapporti con Cosa Nostra ma è stato in grado di far durare il processo per oltre venti anni ed ha approfittato della prescrizione, evitando la pena ma non la sentenza che lo ha inchiodato alle sue responsabilità. Mi aspetto dagli organi di informazione grandi lodi per lui, che ha come aggravante l’essere stato fornito di un cervello eccezionale e di nervi d’acciaio, ma la storia, prima o poi, riconoscerà le sue enormi responsabilità. Forse non è morto. È solo tornato a casa. Gianni Pesce.

Il messaggio del poliziotto non è stato letto tra tutti quelli giunti alla redazione dell’emittente radiofonica.

2 thoughts on “Il poliziotto Gianni Pesce su Andreotti: “Mi sono scontrato con il suo sistema e la storia riconoscerà prima o poi le sue responsabilità”

  1. Carlo Pesce

    Sono Carlo Pesce, figlio dell’autore di Radici e sangue ( c’è un errore nel titolo del post, mio padre si chiama Gianni); rigngrazio ancora una volta Antonella per l’interessamento nei confronti della vicenda di cui parla nel libro, mai venuta ufficialmente alla luce: tutt’oggi infatti non c’è un editore disposto a sposare questa causa, il libro è stampato a spese di mio padre. Antonella è tra le pochissime persone che hanno dato un vero contributo all’emersione di questa verita’ storica. Chi fosse interessato al libro puo’ scrivermi una mail all’indirizzo pepus71@live.it. Grazie ancora Antonella.

    Carlo Pesce

  2. Filippo Lamberti

    Saluto il Dr. Gianni Pesce e l’Amico Carlo, il nostro è un Paese che occupa una delle posizioni strategiche nel Mediterraneo ed il “mare nostrum” ne occupa la fascia più accattivante nell’emisfero boreale…. Solo questo bastava a far si che lamerica fosse qui e non oltreoceano!.. Sì, forse, siamo un grande popolo, ma, tanti ma, la Storia ci dice e ci racconta che siamo maledettamente “complicati” e che il POTERE non è sempre orientato verso il Bene, anzi verso il bene di pochi a scapito di molti!.. E guai a chi OSA frapporsi o alzare la voce.. Il Dr. Gianni Pesce lo ha fatto ed ha perseverato, ed ha cercato con tutte le sue energie di arrivare fino in fondo, ben consapevole dei propri limiti logistici e strutturali, e soprattutto dei gravissimi pericoli non soltanto esterni, a cui si esponeva ed a quelli che erano esposti i propri cari!.. E nonostante i tanti “buchi neri” dello stato, che gli hanno creato non pochi momenti critici, ha combattuto la sua battaglia, consapevole di essere nel Giusto per il Bene della Collettività!!……. Gianni SEI UN UOMO VERO!!…

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