Teatro civile, nei luoghi dell’inchiesta e della narrazione: a settembre il nuovo libro di Daniele Biacchessi

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Teatro civile, nei luoghi dell'inchiesta e della narrazione di Daniele BiacchessiRicevo da Daniele Biacchessi e ripropongo volentieri:

A settembre esce il nuovo libro di Daniele Biacchessi “Teatro civile, nei luoghi dell’inchiesta e della narrazione” (Edizioni Ambiente, collana Verdenero inchieste), con l’introduzione del critico teatrale Oliviero Ponte di Pino. Contiene le testimonianze di Marco Paolini, Paolo Rossi, Ascanio Celestini, Marco Baliani, Giulio Cavalli, Renato Sarti, Roberta Biagiarelli, Sergio Ferrentino, Ulderico Pesce, Stefano Paiusco, Raja Marazzini, Patricia Zanco, Alessandro Langiu, Elena Guerrini, Saverio Tommasi, Gang, Modena City Ramblers, Cisco, Yo Yo Mundi, Gaetano Liguori, Pippo Pollina, Andrea Sigona, Michele Fusiello, Tiziana Di Masi, Alberto Nicolino, Giorgio Diritti, Massimo Martelli, Giangilberto Monti, Marco Rovelli, Alessio Lega, Massimo Priviero, Manuel Ferreira e Elena Lolli Alma Rosè, Roberto Rossi, Danilo Schininà, Marta Pettinari, Francesco Gherardi, Paolo Trotti, Marta Galli, e centinaia di cantastorie italiani.

Daniele Biacchessi torna nei luoghi della memoria italiana, incontra i principali artisti del teatro, del cinema e della musica di impegno civile, narra storie del passato e del presente: Vajont, Seveso, Petrolchimico di Marghera, Ilva di Taranto, l’amianto, le discariche abusive, le scorie nucleari, le fabbriche italiane e argentine, zolfare e zolfatari, il teatro ecologico. E ancora le guerre in Iraq, Somalia, Cecenia, Bosnia, Afghanistan, medio Oriente. Infine la memoria ritrovata della Resistenza, gli alpini morti sul Don, l’assedio di Leningrado, fino alle pagine più oscure della storia contemporanea come le stragi di Piazza Fontana a Milano e alla stazione di Bologna, la morte di Pino Pinelli, il caso Moro, Ustica, Moby Prince, Linate, gli omicidi di mafia e le cosche al Nord.

La collana all’interno della quale il libro esce è questa e nel caso il volume è prenotabile.

“Il segreto delle tre pallottole”, il nodo della fusione a freddo e dell’industria degli armamenti

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Per quanto uscito nella nuova collana Verdenero Inchieste, il libro, Il segreto delle tre pallottole, firmato da Maurizio Torrealta ed Emilio Del Giudice nella veste si presenta come un romanzo. Ma – avvertono gli autori – ciò che viene raccontato è frutto di una duplice inchiesta: da una parte, il giornalista – Torrealta – che con il suo team d'”inchiestisti” si butta su una storia per verificarne l’autenticità a livello di accadimenti; dall’altra il fisico – Del Giudice – che si prende in carico i contenuti della vicenda e si accerta che quanto meno siano plausibili sul piano scientifico.

Il nodo attorno a cui ruota questa storia è quello dell’esistenza della fusione fredda, reazione nucleare a bassa energia che, presentata nel 1989 da Martin Fleischmann e Stanley Pons, venne fatta a pezzi dalla comunità scientifica che sosteneva l’implausibilità del procedimento. Vai a osservare però le verifiche svolte sul lavoro dei due ricercatori dell’università di Salt Lake City e ti accorgi che il metodo scientifico non era stato proprio rispettato. Tanto che quando, anni dopo, in Italia si tenterà ancora un procedimento di fusione fredda, ecco la sorpresa: funziona.

Il romanzo, all’interno del quale sono contenute lunghe descrizioni fisiche e chimiche dei procedimenti innescati, parte e prosegue come una spy story, quale poi in realtà è. I suoi elementi comprendono scienziati avvelenati da microesposizioni radioattive che provocano altrettanto microscopici tumori, telefonate nel cuore della notte, personaggi strani che iniziano a girare intorno ai protagonisti con l’implicito scopo di intimorirli. Ma soprattutto questo libro è il racconto di una guerra sottaciuta. Anzi, di una guerra sporca, occultata all’interno di operazioni per l'”esportazione della democrazia”.
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