Su Narcomafie Alberto Spampinato torna sui giornalisti minacciati, storie calate nel silenzio

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Narcomafie sui giornalisti minacciatiSu Narcomafie si scrive di piccole minacce [che] crescono, silenzi e impegni per i giornalisti “invisibili”. Lo fa Alberto Spampinato, dell’osservatorio Ossigeno per l’informazione:

Non si parla di queste cose, in tv e sui giornali, ma cresce la consapevolezza che esistono molti bavagli. Tant’è vero che se n’è parlato anche al Quirinale, dove il presidente Napolitano venerdì 21 gennaio ha riunito il mondo del giornalismo per l’annuale “Giornata dell’Informazione”. “Il numero dei giornalisti italiani minacciati è incredibilmente aumentato negli ultimi anni”, ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, citando i dati dell’osservatorio Ossigeno per l’Informazione. Se n’è parlato anche a Bergamo, al congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti. II segretario della FNSI, Franco Siddi , rieletto dal congresso, ha citato i dati di Ossigeno e ha detto che bisogna difendere di più e meglio i giornalisti minacciata dalla mafia e da chiunque altro. “Quando un giornalista è in pericolo – ha affermato – ce ne deve essere immediatamente un altro che si mette al suo fianco per proteggerlo e non farlo sentire solo. A fianco di ogni minacciato ci deve essere tutto il sindacato dei giornalisti. Il sindacato esiste proprio per non far sentire solo nessuno”. Anch’io ho parlato al congresso. Quando ho ricordato i nomi dei giornalisti italiani uccisi e le centinaia di giornalisti minacciati e resi invisibili, tutto il congresso si è commosso, si è alzato in piedi e ha tributato un grande applauso. Nessuna cronaca lo ha riferito, ma è stato un buon segno.

Nel pezzo di Spampinato si fa riferimento alle storie Nello Rega (Televideo), Giulio Cavalli (attore e consigliere regionale lombardo) e Fabio Amendolara (Il Quotidiano della Basilicata).

Cronisti minacciati, un resoconto di Alberto Spampinato sulla situazione italiana

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Alberto Spampinato, direttore del progetto Ossigeno per l’informazione, ha scritto per Nuovi Italiani un pezzo intitolat Minacce ai giornalisti, Italia maglia nera d’Europa in cui si legge tra l’altro che:

In Italia queste importanti prese di posizione non hanno avuto nessuna risonanza. Eppure proprio negli stessi giorni, nel nostro paese si è manifestata una impressionante recrudescenza del fenomeno: nuove gravi minacce, ritenute attendibili dagli inquirenti, sono state rivolte a Lirio Abbate; un plateale atto di intimidazione è stato compiuto in pieno giorno nei confronti di Rosaria Capacchione; in Calabria cinque giornalisti (Francesco Mobilio, Michele Albanese, Francesco Cutrupi, Antonino Monteleone, Giuseppe Baldessarro) sono stati bersagliati, uno dopo l’altro, in provincia di Reggio Calabria nell’arco di sessanta giorni; alcune troupe televisive sono state minacciate a Rosarno dopo i gravi scontri durante i quali sono stati feriti 37 immigrati. Altri gravi episodi si erano verificati nei mesi e nelle settimane precedenti in varie parti d’Italia, senza che se ne avesse una adeguata rappresentazione sui media: in provincia di Foggia, contro un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno di San Severo, e a Orta Nuova contro Gianni Lannes, che a dicembre ha ottenuto una protezione di polizia; a Treviso, dove Fabio Fioravanti ha ricevuto minacce telefoniche durante una trasmissione televisiva in diretta; a Udine, dove un giornalista ha ricevuto una busta con un proiettile; a Roma, dove due giornalisti televisivi, Nello Rega e Guido Ruotolo, hanno ricevuto gravi intimidazioni; e ancora altri casi a Napoli, a Palermo, a Genova, a Firenze, a Torino…

Intanto oggi è cominciato a Bologna il Festival delle culture antifasciste dove si stanno iniziando a caricare i primi materiali del primo giorno.

Festival delle culture antifasciste