“Gaza Hospital: Beirut”: il documentario di Al Jazeera a trent’anni dal massacro di Sabra e Shatila

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Gaza Hospital: Beirut, un reportage di Federico Schiavi e Marco Pasquini per Al Jazeera:

Tre medici tornano a Beirut e rievocano gli eventi a cui hanno assistito al Gaza Hospital durante il massacro di Sabra e Shatila.

Il reportage, realizzato a trent’anni di distanza dai fatti narrati, fa parte dei filmati realizzati per la sezione Witness.

Volk: un racconto che varca i confini, le etnie e le religioni

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Volk di Graziano Cernoia e Marco PasquiniUn libro e un blog per continuare a raccontare una storia che scavalca le frontiere. Il libro si intitola Volk, č stato pubblicato per le m.edizioni ed č firmato da Graziano Cernoia e Marco Pasquini. Questa la presentazione del volume:

Questa č una storia che guarda lontano. Lontano, al di lā del mare Adriatico e del Mediterraneo, al di lā di quelle che chiamiamo etnie, di quelle che chiamiamo religioni e di ciō che viene definito confine di stato. Questa č una storia che parla di gente, vista attraverso gli occhi di un ragazzo che ha girato per il mondo cercando di lasciarsi alle spalle tutto quello che gli anni ottanta lo avevano fatto diventare. Č una storia che racconta del suo carattere, della rabbia, delle sue fortune e disperazioni. E di come si sia trasformato in qualcos’altro, andando alla ricerca di un popolo che non si riconosce in nessuna bandiera.

E aggiunge Alessio Aymone in una recensione uscita sul sito di Radio Cittā Fujiko:

Č come lo snodo di una stazione ferroviaria in cui i suoi dieci binari, terminata la banchina che accoglie i passeggeri, confluiscono gradualmente in uno solo, direzione chissā dove. Quest’unico binario rimasto ha perō senso grazie agli altri: le stazioni si affollano di persone, le persone riempiono i vagoni, i vagoni si allontanano stracolmi lungo un binario. Volk č la ricostruzione di appunti di viaggio che nascono dal contatto con le etnie, le religioni, gli stati: č la storia di un tecnico del suono, avvezzo a girare il mondo per lavoro, che quelle etnie, quelle religioni, quegli stati se li č ritrovati spesso dinnanzi agli occhi testando cosė sulla propria pelle il concetto, labile e vago, di “confine”.