Vita o morte, civiltà o violenza

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In memoria di Piergiorgio Welby, alcune parole di Luca Coscioni (1967-2006) tratte da Il Maratoneta:

Noi chiediamo il confronto democratico sulla clonazione terapeutica, la libertà di ricerca scientifica, l’utilizzazione degli embrioni soprannumerari, l’eutanasia, la libertà e la responsabilità nell’assistenza personale ai disabili gravissimi, la terapia del dolore, così come tutto ciò che è stato espulso dal dibattito politico. L’onorevole D’Alema ci scrive chiedendoci di sospendere la nostra lotta, ritenendo che i nostri argomenti, proprio perché interrogano la coscienza individuale, sono “questioni che non si possono ridurre al campo di scontro in una campagna di per sé tesa e difficile”. All’onorevole D’Alema io rispondo che la politica, nel bene o nel male, è tutto questo. È vita o morte, civiltà o violenza. Alla violenza di questa cinica esclusione dei diritti fondamentali dei cittadini, rispondo io con il mio corpo, che gli oscurantisti, gli integralisti politici clericali e verdi, vorrebbero costringere in un gigante di pietra; risponde Emma con la sua sete di verità; rispondono i premi Nobel e gli scienziati.

Via Fronte della Comunicazione

Patrick O’Brien: un documentario sulla vita con la SLA

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Patrick O'Brie and ASLNei giorni in cui non si placa il dibattito legato alla vicenda di Piergiorgio Welby e alla sua richiesta (rifiutata) di interrompere le cure che lo mantengono in vita per morire con dignità, dagli Stati Uniti – via BoingBoing – giunge la storia di Patrick O’Brien, filmaker trentaduenne a cui nel 2004 è stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) riducendo la sua aspettativa di vita a non più di cinque anni. Oltre ad aver creato una fondazione per la ricerca e il sostegno alle persone affette da questa e da altre patologie neurologiche degenerative, ora esce un documentario che ricostruisce l’esistenza del giovane dal giorno della diagnosi e testimonia la progressione della malattia. Sia il film che altri contributi visivi possono essere acquistati e il ricavato andrà alle attività della fondazione. A questo indirizzo, invece, si può sostenere l’associazione Luca Coscioni.

Il muro del Darfur

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The Dafur WallQuattrocento mila numeri sequenziali, uno per ogni persona assassinata nel genocidio del Darfur. È The Dafur Wall, che raccoglie donazioni a partire da un dollaro. A ogni donazione, si “accenderà” un nuovo numero passando dal grigio al bianco e gli introiti così raccolti andranno a Medici senza Frontiere, Save the Children, Save Darfur e Sudan Aid Fund. Artefici dell’iniziativa, invece, sono padre e due figli, Dan, Jonah e Matt Burke, ingegneri informatici e psicologo, che dirigono la Darfur Foundation. A disposizione c’è anche un blog in cui si informa dell’andamento della campagna.

Piazza Fontana e gli “amici americani”

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Piazza FontanaPrendendo spunto da alcune riflessioni di Sbancor contenute nell’articolo 12 dicembre 2006: nessun imputato per l’anniversario pubblicato da Carmilla a trentasette anni di distanza dalla strage di Piazza Fontana, aggiungo qualche passaggio in riferimento agli “amici americani” e alle ingerenze atlantiche. Sulle quali dice Sbancor:

[oggi esistono] solo tracce, e probabilmente solo dell’ultimo livello. Ma abbastanza per capire il gioco. Sulla presenza dei servizi segreti della Grecia dei “colonnelli” non c’erano mai stati dubbi. Certo, molto c’è da lavorare sui documenti che via via verranno “declassified” dalla CIA. Se verranno declassificati anche quelli sull’Italia.

A proposito di Piazza Fontana e degli “amici americani”, nella relazione riguardante l’Organizzazione “O” redatta dal V Comando Militare Territoriale, si leggono le parole del generale Gianadelio Maletti, ex ufficiale del controspionaggio italiano. Parole che risalgono al marzo 2001 e che furono pronunciate al processo per l’attentato alla Banca Nazionale dell’Agricoltura: Continue reading

Empty Show: US Army, Return to Sender

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L’Empty Show è un movimento artistico nato e cresciuto in Australia che varie volte si è manifestato nel corso degli ultimi anni. Nei fatti, decine di persone si radunano per decorare, ritrarre, filmare e ridare vita attraverso il colore e la creatività a case abbandonate, spazi dismessi e aree che, seppur in disuso, sono messe sotto chiave.

L’ultima ha avuto luogo un paio di settimane fa a Melbourne e, come sempre è accaduto in queste occasioni, non sono mancati messaggi di carattere fortemente politico, come quello a fianco. Altre immagini dell’ultimo appuntamento sono disponibili qui e qui.

Per chi volesse ripercorrere velocemente la storia dell’Empty Show attraverso le fotografie, può navigare nella galleria pubblicata su Flickr che raccoglie alcuni scatti dell’evento del 2003. Inoltre, in merito alla manifestazione e alle sue istanze politiche, si può consultare anche il blog A Space Outside.

Margherite alla candeggina

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Margherite alla candegginaSerata di letture e collage giusto per tirare qualche somma sulla questione “chiudiamo Internet per tutelare le future generazioni”. A Berlusco’, ricordate de chi t’ha voluto bene, urlava poco più di cinque anni fa Francesco Rutelli “ospite” dell’Ottavo Nano. Mentre lui continua a fumarsi margherite, sicuramente ha ragione chi adombra il fondato sospetto che le faccia girare anche ai compagni di partito. Come Giuseppe Fioroni. Che, fulminato dalla via cinese a Internet, in serata ha fatto mettere “in costruzione” il suo blog dopo che da più parti gli è stato notare che non sta bene parlare di lotta alla pornografia in rete e tutela dei minori quando i commenti della sua agorà politica con i cittadini, più che un dialogo, sono (erano) una carrellata dello spamming più inflazionato che circola in rete. Ma ora il problema è risolto: spenti i cellulari e il sito, per Natale arriverà la regolamentazione e magari anche le figurine che la spiegano.

Your tag cloud, mr. President

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Una tag cloud che contiene le parole pronunciate più frequentemente dai presidenti degli Stati Uniti. L’ha realizzata un informatico di origine indiana, Chirag Mehta, partendo da 360 documenti contenuti nell’Enciclopedia Britannica e ThisNation.com che comprendono discorsi, interventi pubblici, dichiarazioni ufficiali e lettere dal 1776 al 2006.

VideoTheVote.org: il Grande Fratello si fa videoblogger

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Video The VoteUn occhio (elettronico) contro i brogli elettorali. E non è quello del Grande Fratello o, meglio, è quello di un Grande Fratello formato elettore. Si tratta di VideoTheVote.org (qui un video di presentazione), che dice:

In 2000 and 2004, problems plagued the polls in different parts of the country: long lines, eligible voters turned away, voter intimidation, misallocation and malfunctioning of voting equipment. They were underreported on Election Day. Days and weeks later, a more complete picture of voter disenfranchisement emerged—but it was too late. The elections were over and the media had moved on. Starting this election, citizen journalists—people like you and I—will document problems as they occur. We’ll play them online, spread word through blogs and partner websites, doing our part to make sure the full story of our elections is told.

Elezioni USA: una guida per i blogger

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Una guida per i blogger che seguiranno le elezioni del prossimo 7 novembre. Dopo l’invito a seguirle via Google Earth, ora arriva dagli studenti del Center for Internet and Society dalla Stanford University Law School l’appello a sottoporre una serie di domande su aspetti legali e specialistici su cui concentrarsi. Lo scopo è quello di compilare una FAQ a uso di chi indosserà gli abiti del citizen journalist.

Il pretesto di Reggio Emilia

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diritto d'autorePrendendo spunto da una recente ricerca sui sistemi radiotelevisi pubblici europei secondo cui il caso italiano, in base a regolamentazione, politica e indipendenza, rientra tra le worst practices, due parole su uno spettacolino andato in onda venerdì in tarda serata che sembra confermare la ricerca.

RaiDue, 23.30 circa: Maria Giovanna Maglie, Luca Telese e Gigi Moncalvo (che in passato aveva dato segno di gradire poco chi parla di lui), durante la puntata di Confronti, hanno messo in campo un tendenzioso dibattito a tre fuori fascia protetta. Pretesto della discussione è stata la contestazione a Gianpaolo Pansa durante la presentazione del suo ultimo libro a Reggio Emilia e la discussione è stata una raffica di sentenze contro la Costituzione fondata sul lavoro e sulla Resistenza, i «no-global» che viaggiano con auto che non si adattano al «proletariato attivo», alcuni partiti dell’attuale maggioranza che avranno mica istigato le agitazioni anti-Pansa?, Giorgio Bocca che alla sua età…, Santoro che si mette in mezzo a una lite tra Storace e Minniti, le prostitute che evadono le tasse, Dario Fo ospite di Serena Dandini biasimato perché non fa satira sulla sinistra al governo ma sulla chiesa, Vittorio Sgarbi che si erige a baluardo anti-fascista intascando il cachet della Pupa e il Secchione ma – furbetto – si fa sbattere fuori.

E via di questo tenore in una specie di predicozzo populista inneggiante ai celoduristi di Vicenza. Probabilmente ha ragione chi parla di Una destra alla Pinochet per toni e aggressività. Del resto qualcuno di loro non stimava profondamente statisti dalle ampie vedute?