Telestreet e blog: grandi querele a piccole voci

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Telestreet è un libro firmato da Franco Berardi “Bifo”, Marco Jacquemet e Giancarlo Vitali scritto quando era ancora in discussione la legge Gasparri e piombavano addosso alle tivù libere le prime tegole di quello che è stato definito il “crackdown delle telestreet”. Il libro, di per sé, ha lo scopo di raccontare come si sia costituito in Italia un monopolio delle emittenze e dunque dell’informazione. Ma il prossimo 8 marzo, gli autori dovranno presentarsi a Padova – città in cui il volume è stato stampato – per rispondere alle accuse di diffamazione mosse dal manager Mediaset Fedele Confalonieri. La notizia, Mediaset against Telestreet, sta rimbalzando su diversi circuiti internazionali (meno all’interno dei confini nazionali) e spiega come il testo affronti il tema delle relazioni tra potere politico e mass media in Italia da almeno un decennio a questa parte.
Va detto che, forse ancora più che in passato (sarà l’approssimarsi della scadenza elettorale?), la morsa di ciò che non si può dire sta diventando più ampia. Dopo le defenestrazioni in Rai di Santoro, Biagi, Guzzanti, Beha, Hendel, Guerritore e molti altri, infatti, non sono solo Bifo e i suoi coautori ad avere problemi di questi tempi. Come Confalonieri, anche Gigi Moncalvo, capostruttura di Rai2 nonché ex direttore della Padania e attualmente conduttore della trasmissione Confronti, se l’è presa con chi ha osato dire troppo e così ha fatto spedire a casa di due blogger una querela per diffamazione. La vicenda viene spiegata bene in un lungo articolo apparso sull’Unità e riportato da Carmilla, Gigi Moncalvo. Il giustiziere della rete che querela i blog. Ma che avrebbero fatto i blogger, che per la cronaca sono Anna Settari di SoloTesto e Nick di Te Le Visiono? Hanno mosso alcune critiche a Confronti, semplicemente.
Per inciso, da notare ciò che l’Osservatorio di Pavia dice sul telegiornale della seconda rete del servizio pubblico, secondo quanto riportato dall’Unità: Par condicio? Il Tg2 non sa cos’è. Che sarà pure il quotidiano diretto dopo la ripartenza da quel cattivone di Furio Colombo, prontamente rimosso, ma le statistiche sono statistiche e sulla loro interpretazione non ci sono poi così tante strade.

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