Copyleft: antologia e radio

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Si inizia con un libro pubblicato da Alberto Gaffi Editore nella collana Evasioni. Si tratta del volume Copyleft. Come si legge dalla sua scheda, si tratta di un’«antologia di scritti inediti fra i quali appare quello del nostro autore Saverio Fattori insieme a Monica Mazzitelli (iQuindici), Michele Governatori (Fernandel), Girolamo De Michele (Einaudi), Giuseppe Casa (Rizzoli), nonché un inedito dei Wu Ming. Tutti questi scrittori condividono la scelta del “copyleft”, un pensiero, una politica, una filosofia per cui le storie sono di tutti e nessuno deve poterne bloccare la libera diffusione. La creatività dell’individuo è frutto di scambio tra cervelli, circolazione di idee, plagi più o meno consapevoli, prestiti, suggerimenti, frasi ascoltate di sfuggita nel bar sotto casa… Diciamo spesso che il narratore è una specia di terminale per tutto questo che organizza e struttura la materia per renderla fruibile. Questo è lo scopo ultimo del copyleft applicato alle storie: rendere gratuito il contenuto, restituirlo ai legittimi proprietari».

Inoltre, sono online le prime due puntate di «Radio Inciquid. Libri e diffusione orizzontale della cultura» trasmissione radiofonica curata da iQuindici per Radio Amisnet. Si possono ascoltare le prime due puntate:
http://audio.amisnet.org/inciquid01.mp3
http://audio.amisnet.org/inciquid02.mp3

La newsletter invece di Crime Library, interessante sito su «Criminal minds and methods», annuncia la prima parte di Today’s Special of the Week is Vampire Killers. «Throughout the ages, some human killers have been fascinated and obsessed by the blood of their victims. Two young men are driven to incredible acts of vampirism and cannibalism to satisfy their blood lust. Here also are some of history’s most notorious vampire killers, including Elizabeth Bathory, the Blood Countess».

17 maggio: mobilitazione nazionale anti-brevetti

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L’introduzione dei brevetti software è una delle principali minacce alla tecnologia, alla cultura e all’economia europea. Tutti pagherebbero dalla loro adozione da parte dell’Unione Europea e ribadire la propria contrarietà all’approvazione della direttiva in argomento è un dovere. Per questo è importante sottoscrivere e aderire alla Lettera aperta al mondo della rete. Una mobilitazione contro i brevetti software, in programma per il prossimo 17 maggio per opera del senatore Fiorello Cortiana (Verdi). L’agitazione indetta a livello nazionale trova anche il sostegno di Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, secondo il quale «le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente dalle multinazionali dell’informatica. Esse vogliono la brevettabilità del software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare in Europa. Se l’Europa permetterà la brevettabilità del software le multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo sull’uso del software in Europa». Dunque dire no ai brevetti significa ribadire indipendenza tecnologica, libertà di ricerca, incentivo all’innovazione su una base di reale concorrenza e non contanimata da un portfolio di privative pericolose e onerose.

Per approfondire:

Brevetti software: un appello agli europarlamentari italiani contro la direttiva
Brevetti Software in Europa
Lettera aperta agli europarlamentari

L’avevano tanto amata

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Il signor Pandolfi lo vedevi subito che aveva un peso sul cuore. Non tanto per il suo abbigliamento, tipico di chi sta subendo una grave perdita, nero di fuori a indicare il plumbeo che ha di dentro. Quanto, piuttosto, per le occhiaie, l’espressione smarrita, le palpebre arrossate non celabili dalle lenti scure sfoderate in una giornata grigia.
Rossani l’aveva visto avvicinarsi. Le vetrine sulla sua agenzia di pompe funebri erano fumé fuori, ma chi stava dentro poteva controllare chi passava lungo la strada. Così non aveva avuto problemi nello squadrare l’ometto esile e incerto che stava suonando al campanello. «Un novello vedovo, mi ci gioco il cofano,» si sfidò il becchino. E vinse, come sempre.
La serratura scattò per cedere il passo a Pandolfi il quale, senza scandire una parola né seguire un’indicazione, raggiunse l’ufficio di Rossani nel soffuso friscio delle scarpe strascicate sulla moquette tendente al bruciato.
«Dunque…» esordì lo smilzo.
«Dunque…» gli fece eco Rossani.
«Mia moglie…»
«Condoglianze.»
«Grazie.»
«Mi dica come posso aiutarla…»
Pandolfi, che si era piazzato davanti alla scrivania del suo interlocutore, torse il collo abbastanza per valutare la distanza della poltroncina riservata ai dolenti clienti. E facendo un passo indietro, riportata la testa in posizione naturale, vi si sedette mentre Rossani recuperava il modulo d’ordine e, con espressione di rassegnata serenità, afferrava una stilografica.
«La signora, qual è il suo nome?»
«Anna. Anna Ricotti in Pandolfi.»
«L’evento è accaduto in ospedale o a casa?»
«A casa,» rispose Pandolfi soffiando fuori la risposta come se fosse il bronco di un tisico.
«Dunque è là che dobbiamo… intervenire?»
«Sì, là.»
«E…»
«Scusi se la interrompo,» irruppe l’ometto con sorprendente vigore, «mi prometta, ma me lo prometta davvero, che farete un lavoro con tutta la cura dovuta. Il suo saluto deve essere indimenticabile. Indimenticabile per me, si intende.»
«Certo, si intende.»
«Da me voleva sempre quanto di meglio il mondo potesse offrirle. Non posso tirarmi indietro ora.»
«Comprendo.»
Pandolfi vide il funesto professionista iniziare a prendere appunti, afferrare un catalogo e invitarlo a scegliere legno, fregi, raso per il rivestimento interno, materiale per l’imbottitura. E ancora fiori, tipologia delle corone, testo del necrologio, giorno e orario per la funzione religiosa. Eseguì, fu diligente come uno scolaretto che voglia farsi bello con la supplente, accostò squisitamente i colori e non si fece pregare quando si trattò di afferrare il libretto degli assegni per una dovuta caparra.
«Vediamo. Ora sono le 11.35. Saremo da lei entro l’una. D’accordo?»
«Benone.»
Allora i due si alzarono e Rossati seguì Pandolfi lungo il corridoio che conduceva all’uscita.
«Prometta ancora. Indimenticabile,» chiese di nuovo l’ometto girandosi prima di inforcare la porta.
«Indimenticabile.»
«Ha sempre voluto il meglio. Da me e da tutti coloro che l’hanno amata negli anni del nostro matrimonio.»
«Si intende.»
«Grazie.»
«Signor Pandolfi, non mi ha ancora detto quando è morta la signora.»
L’ometto, che era già sul gradino esterno, tornò a voltarsi e rispose come se fosse la domanda più idiota che gli fosse mai capitato di udire.
«Entro l’una, in tempo perché possiate preparare tutto.»

54, il Brasile e il “copyleft”

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Da Giap#8 del 15 maggio 2005.
54 No Brasil: a capofitto nel copyleft
(De cabeça para baixo no copyleft)

L’editore brasiliano di 54 non si è limitato ad accettare il copyleft “obtorto collo”, come talora capita con gli editori. Dire che ci si è buttato a pesce è poco! Ha messo su un sito speciale, da cui si può scaricare il pdf completo, lasciando i propri dati ma anche no. Come abbiamo detto in un’intervista a un quotidiano paulista, dopo aver spiegato che la maggior circolazione dei nostri libri ha effetti benefici sulle vendite in libreria: “Questo funziona bene in Europa. Riguardo al Brasile, sappiamo che i libri sono troppo costosi per le tasche di molta gente, non c’è una ricaduta automatica dei download sulle vendite, e questo fa della Conrad una casa editrice coraggiosa. Non hanno semplicemente *accettato* la nostra linea sul copyleft: l’hanno appoggiata, e ci hanno investito fino in fondo.”
Il sito è qui:
http://www.conradeditora.com.br/hotsite/54/index.htm

[Unico precedente: l’editore olandese di “54” e (prossimamente) “Guerra agli Umani”, Vassallucci]

La vita e l’universo di Douglas Adams

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Il Biografilm Festival 2005, in programma del 1° al 5 giugno a Bologna, dedicherà la prima giornata del suo programma a un focus su Douglas Adams, il geniale scrittore britannico, autore del libro culto «Guida Galattica per gli Autostoppisti». Oltre all’anteprima del film «Guida Galattica per gli Autostoppisti», tratto dal suo romanzo (in attesa di conferma da parte di Buena Vista Italia), verrà presentato Life, The Universe, and Douglas Adams del documentarista americano Rick Mueller e incontri ed eventi per l’intera giornata saranno dedicati a “la vita, l’universo e tutto quanto” amiamo del grande e visionario Douglas Adams.

Adams, nato nel 1951 a Cambridge è stato autore televisivo e radiofonico per la BBC. Nel corso della sua carriera ha collaboratore alla realizzazione di serie storiche come Doctor Who e Monty Python’s Flying Circus. Ma l’affetto del pubblico di tutto il mondo lo ha conquistato, alla fine degli anni settanta, con La Guida Galattica per gli autostoppisti, un progetto nato come commedia radiofonica, diventato poi una serie di romanzi e, infine, una miniserie televisiva per la BBC.

La prima volta che ho visto i fascisti

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Progetto di scrittura comunitaria. Nel passaggio di Giap 7 in cui se ne parla, si legge anche che «[…] Ipotizziamo uno scenario: sei cresciuto in una famiglia e un ambiente antifascista (comunista, socialista, anarchico, repubblicano, liberaldemocratico, cristiano, poco importa), magari hai nonni partigiani o parenti deportati, ti sei formato sui loro racconti. A un certo punto, crescendo ed entrando più in profondità nel mondo, hai scoperto che i fascisti esistevano anche all’infuori delle saghe narrate in famiglia, non erano come orchi e draghi, anzi, erano pelle, carne, ossa, sguardi, boria, parole proferite vicino al tuo orecchio […]». Fino al 25 aprile c’è tempo per partecipare.

Gargoyle

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Promettono horror di qualità, quelli di Gargoyle Books, casa editrice romana di genere che esordisce con i romanzi Riverwatch di Joseph Nassise (2000, traduzione di Emanuele Rizzotto) e Hotel Transilvania di Chelsea Quinn Yarbro (1978, traduzione di Flora Staglianò). Intanto, bazzicando per la Rete, viene fuori una sindone apocrifa conservata nel santuario abruzzese di Manoppello (Pescara) e che, dall’impero bizantino approda a Roma per poi venire donata ai frati capuccini abruzzesi. E ci si imbatte anche un mistero recentemente scoperto Chiavenna, in provincia di Sondrio, quando si scopre la bara vuota di un uomo deceduto a inizio Novecento: della salma nessuna traccia, of course.