Elezioni in Nigeria: osservatori controllano con SMS

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Elezioni in NigeriaElezioni presidiate non dalle armi, ma da telefoni cellulari. Gli osservatori chiamati a supervisionare le tormentate operazioni di voto di ieri in Nigeria, infatti, fanno parte del Network of Mobile Election Monitors, progetto non-profit e non schierato politicamente ideato da HELP (Human Emancipation Lead Project) con il supporto tecnico di Kiwanja e di FrontlineSMS. E forse questo genere di controllo effettuato nei seggi fa oggi richiedere l’annullamento della consultazione per le presidenziali e le politiche a causa del sospetto di brogli e irregolarità.

Al di là dell’esito, per il quale occorrerà attendere ancora qualche giorno probabilmente, perché ricorrere ai cellulari? Innanzitutto per la penetrazione di questi dispositivi nel tessuto sociale nigeriano: si annoverano infatti 30 milioni di dispositivi su 60 milioni di votanti. Inoltre le infrastrutture, distribuite anche in aree rurali, sono uno dei mezzi di comunicazione più efficaci nella regione del delta del Niger. Senza contare poi che molti modelli, oltre a trasportare il testo, possono anche diffondere contenuti multimediali più complessi. È stata creata una pagina attraverso la quale scaricare il software e avere le informazioni tecniche per l’installazione e l’utilizzo del programma di monitoraggio. Non c’è tuttavia traccia del sorgente né di una policy di rilascio che eventualmente vanno richiesti ai responsabili del progetto.

Per saperne di più:

Una storia di guarigione: primo Oscar sotto Creative Commons

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A Story of HealingDa BYM. Certe opere dovrebbero essere viste (o lette o sentite) quante più volte possibile. È per questo che è da accogliere più che positivamente la notizia del rilascio sotto Creative Commons del documentario A Story of Healing di Donna Dewey e Rock Obenchain. Girato nella zona del delta del Mekong, in Vietnam, il film racconta il lavoro di un’équipe di Interplast composta da cinque infermieri, quattro anestesisti e tre chirurghi plastici e dei loro centodieci pazienti. Il film, uscito la prima volta nel 1997 e già vincitore dell’Oscar, ora è diventato il primo documentario insignito della statuetta d’oro disponibile in rete.

Uno bianca: negato il permesso premio a Gugliotta

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Niente permesso premio per Pietro Gugliotta, l’ex bandito della Uno bianca, nonostante si fosse pensato diversamente poco più di due settimane fa. Lo ha deciso il tribunale di sorveglianza che ha accolto il ricorso presentato alla procura della repubblica di Bologna contro la richiesta di cinque giorni fuori dal carcere per lavorare in una comunità della Caritas. Per il momento, il capitolo è chiuso. Almeno fino all’estate 2008, quando l’ex agente di polizia sarà scarcerato per aver finito di scontare la sua pena, passata da vent’anni a quattordici tra indulto e buona condotta.

Enough project: l’informazione anti-genocidio che passa dal vlog

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Su Citizentube, il vlog-contenitore di taglio politico lanciato da Youtube, viene pubblicata una serie di video sulla situazione in Darfur e ne nasce un canale promosso e dedicato al Enough project, organizzazione che si batte contro i genocidi anche in Congo e in Uganda. Passare attraverso i video ha uno scopo preciso:

The Enough community on youtube, and elsewhere online, seeks to unite and strengthen efforts of grassroots activists and concerned advocates by giving up to date information from on the ground and offering practical pressure points to end the violence.

Elezioni USA 2008: chi finanzia chi

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OpenSecrets.org, a tre mesi dall’avvio delle raccolte fondi dei candidati alle presidenziali USA del 2008, pubblica Banking on Becoming President. I dati sono stati diffusi dalla Federal Election Commission lunedì scorso e sono aggiornati alla fine di marzo. In testa compare la democratica Hillary Clinton con 36 milioni e rotti di dollari, ma – avverte, ne servono altri per poter competere. Particolarmente interessante Contributions from Selected Industries: i gruppi di pressione, le aziende informatiche, quelle sanitarie e l’industria dell’intrattenimento sembrano preferire la ex first lady; i proprietari di casinò e i petrolieri il repubblicano Rudolph Giuliani; gli enti di formazione Barack Obama. A breve infine arriveranno informazioni circa la raccolta di fondi via web.

Un corpo che non può cambiare

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Black and White di Thaniel LeeDal sito del fotografo Thaniel Lee, a proposito di Black and White:

In this world of plastic surgery shows, model search television programs, fake talent shows, and unreal reality TV. I attempt to show a body that cannot change, a body that no amount of plastic surgery will turn into a super model, a body that is not seen in pop culture magazines or MTV […]. I have chosen to document the body as seen through the lens of the camera; the body in which I chose to document is my own. I was born with a condition called Arthrogryposis; this condition has left me with limited use of my arms, legs and fingers. Eleven operations have left me with many interesting scars and stories. Starting in 2000, I began to document my body and the many different shapes contained within. I hope that my work makes people look at their own bodies, and question the existing concepts of beauty that fill our current body obsessed culture.

Belgrado: ucciso il giornalista che indagava sui crimini di guerra

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Dejan AnastasijevicMentre arrivano le prime notizie sulla nuova Columbine, c’è una notizia che è passata quasi completamente sotto silenzio in Italia, con l’eccezione di Osservatorio Balcani: l’omicidio del giornalista di Belgrado Dejan Anastasijevic, collaboratore del settimanale politico Vreme e del Time. BoingBoing pubblica oggi un articolo scritto da Jasmina Tesanovic, che riprende quanto uscito sul sito della storica emittente B92. E in particolare fa notare l’attivista serba che il giornalista assassinato da un’autobomba insieme alla moglie e alla figlia non è stato un obiettivo a caso:

Dejan […] was among the witnesses at the Hague International War Crime Tribunal against Slobodan Milosevic. As a journalist, his main line of inquiry was the connection between war crimes committed by Serbian military and police all over former Yugoslavia in the nineties. A painful issue. Recently the International War Crime Tribunal in Hague held that the regime of Slobodan Milosevic cannot be directly linked to the mass graves in Kosovo and the genocide in Srebrenica. Therefore the Serbian state is not formally guilty of genocide — although genocide took place.

Creative Commons, i contenuti degli utenti e storie horror

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Dal blog di Creative Commons, OECD report on CC declassified:

Participative Web: User-Created Content (pdf, 74 pages) mentions Creative Commons several times. According to the foreword:

This report was presented to the Working Party on the Information Economy (WPIE) in December 2006 and declassified by the Committee for Information, Computer and Communications Policy in March 2007.

Inoltre lo scrittore horror David Nickle accetta la sollecitazione di Cory Doctorow e di altri colleghi e, invece di lasciale nel cassetto, pubblica quattro storie, riunite sotto il nome di Free Lies – Short Fiction and Samples For Your Perusal, rilasciandole con licenza Creative Commons e scrivendo:

Here are some old stories, and some newer pieces too, for you to look at, show to your friends, and stare at on your computer screen while you marvel at the amount of time you’re spending reading about things that never ever happened, and probably won’t ever.

Casalecchio: si parla di media, cittadinanza e Omissis

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Due appuntamenti interessanti alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno nell’ambito di Casalecchio delle Culture: