- Heise.de, German Wikipedia receives state funding
For the first time, the German edition of the open Internet encyclopedia Wikipedia will be receiving state funding. Germany will be setting aside part of its budget to improve information about renewable resources in Wikipedia.
- Micheal Geist, Podcasting Legal Guide for Canada
Creative Commons Canada, led by Andy-Kaplan Myrth and Kathleen Simmons, have published a legal guide for podcasting in Canada.
- Creative Commons weblog, Ground Report TV Launches
GroundReport.TV, a streaming citizen journalism news channel online, needs your help! They are looking for CC-licensed documentaries and video news content to broadcast on the channel as well as people interested in reporting live from around the world.
Author: Antonella
27 Giugno 1980: al largo di Ustica
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Luciano Montefusco a proposito di Ustica, del ventisettesimo anniversario dell’abbattimento dell’aereo e dell’inaugurazione del Museo per la Memoria che ospita ciò che è rimasto del velivolo:
Il 27 giugno 1980, alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute del volo 870I-TIGI della Itavia, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone. L’aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica. Non c’erano superstiti. Quel momento segnava l’inizio di uno di quei misteri italiani – come l’attentato in piazza Fontana o la strage di Bologna – che sono sempre rimasti colpevolmente irrisolti.
Nella notte tra il 24 e il 25 Giugno 2006 i resti dell’aereo sono stati trasportati a Bologna dopo esser stati custoditi per circa diciannove anni (il relitto venne recuperato dal fondo del mare nel 1987) in un hangar della base dell’Aeronautica Militare a Pratica di Mare, nei pressi di Roma. Nel capoluogo emiliano verrà allestito un museo a memoria della strage.
Cinzia Andres, Luigi Andres, Francesco Baiamonte, Paola Bonati, Alberto Bonfietti, Alberto Bosco, Maria Vincenza Calderone, Giuseppe Cammarota, Arnaldo Campanini, Antonio Candia, Antonella Cappellini, Giovanni Cerami, Maria Grazia Croce, Francesca D’Alfonso, Salvatore D’Alfonso, Sebastiano D’Alfonso, Michele Davì, Giuseppe Calogero De Ciccio, Rosa De Dominicis, Elvira De Lisi, Francesco Di Natale, Antonella Diodato, Giuseppe Diodato, Vincenzo Diodato, Giacomo Filippi, Enzo Fontana, Vito Fontana, Carmela Fullone, Rosario Fullone, Vito Gallo, Domenico Gatti, Guelfo Gherardi, Antonino Greco, Berta Gruber, Andrea Guarano, Vincenzo Guardi, Giacomo Guerino, Graziella Guerra, Rita Guzzo, Giuseppe Lachina, Gaetano La Rocca, Paolo Licata, Maria Rosaria Liotta, Francesca Lupo, Giovanna Lupo, Giuseppe Manitta, Claudio Marchese, Daniela Marfisi, Tiziana Marfisi, Erica Mazzel, Rita Mazzel, Maria Assunta Mignani, Annino Molteni, Paolo Morici, Guglielmo Norritto, Lorenzo Ongari, Paola Papi, Alessandra Parisi, Carlo Parrinello, Francesca Parrinello, Anna Paola Pellicciani, Antonella Pinocchio, Giovanni Pinocchio, Gaetano Prestileo, Andrea Reina, Giulia Reina, Costanzo Ronchini, Marianna Siracusa, Maria Elena Speciale, Giuliana Superchi, Antonio Torres, Giulia Maria Concetta Tripliciano, Pierpaolo Ugolini, Daniela Valentini, Giuseppe Valenza, Massimo Venturi, Marco Volanti, Maria Volpe, Alessandro Zanetti, Emanuele Zanetti, Nicola Zanetti.
Creative Commons in noir: concorso letterario di Stampa Alternativa
StandardStampa Alternativa bandisce il concorso letterario Creative Commons in Noir aperto ad autori italiani e stranieri per racconti noir in lingua italiana rilasciati con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate. Al concorso sono ammessi testi inediti per scrittori al loro esordio letterario e già affermati. Per l’invio delle opere valgono le seguenti regole: ogni partecipante può concorrere con un unico testo della lunghezza massima di 10 mila caratteri (spazi inclusi) e in calce a ogni racconto va riportata la seguente dicitura: “Questo racconto è rilasciato con licenza Creative Commons-Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia”.
Termine ultimo per la presentazione dei racconti è il 31 ottobre 2007 e la partecipazione è gratuita. I dieci racconti selezionati verranno poi raccolti in un Millelire speciale che potrà anche essere scaricato dalla rete. Infine il regolamento completo del concorso è disponibile qui.
L’intenzione di Vibrisse Bollettino
StandardVibrisse Bollettino riprende le pubblicazioni e a raccontare la ripartenza è il suo ideatore, Giulio Mozzi, che presenta un’intenzione quanto mai velleitaria:
La cosa che vorrei fare con vibrisse nei prossimi mesi, diciamo nel corso del prossimo anno, è: tentare una descrizione del campo letterario italiano contemporaneo. Si tratta di un’intenzione quanto mai velleitaria.
Per “campo letterario italiano contemporaneo” intendo: l’insieme delle relazioni che sono in atto tra i soggetti che hanno che fare con la letteratura, in Italia, oggi: lettori, scrittori, editori, funzionari editoriali, agenti letterari, critici, giornalisti, tipografi, autori di programmi televisivi, librai, grossisti, promotori, insegnanti di ogni ordine e grado, vetrinisti, dirigenti di catene di librerie, eccetera. Scrivo “eccetera” perché mi sembra il caso di essere, almeno all’inizio, inclusivi piuttosto che esclusivi.
Conversazioni sulla creatività
StandardScopo di Conversations about Creativity – Working artists share what works è quello di dialogare con un ampio parterre di personaggio per indagare il loro approccio al lavoro e le modalità con cui coltivano professione e passione. Scrive in proposito l’autore, Cecil Vortex:
I’d always thought art was about sitting around, waiting for inspiration to strike. As a result, I did a lot of waiting and not that much creating. But it turns out, art and inspiration don’t have to (entirely) work that way. You don’t have to just wait. There are actual techniques you can use — habits that help drive inspiration, ways to tackle a blank page and to catch ideas as they spark through the day. Why didn’t anyone tell me that before? Like, when I was 140?
Anyways, hoping not to lose any more time, I began to gather up a personalized set of these techniques — what seemed to work for me. And then I started to wonder, what techniques have other artists come up with?
The result of that question is this here brand-new cv.com feature: “Conversations about Creativity.” Over the next several weeks, you’ll be hearing from dancers, poets, computer graphic effects artists, illustrators, stand up comics, musicians, and a host of other creative professionals about how their creative process works, how they deal with dry periods, and what they do to stay productive, keep their work fresh, and generally tap their personal woosh.
Where are the Joneses: commedia a più mani sotto Creative Commons
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Autori multipli e racconti di guerra
StandardAncora sui testi multiautore. Leggendo di Modus Scrivendi, a cui hanno partecipato i collettivi di scrittura Ippolita (Luci e ombre di Google, Open non è free), Laser (Il sapere liberato) e KaiZen (La strategia dell’Ariete), compare il link a Scrittura Industriale Collettiva che si autodefinisce un “metodo di scrittura a più mani” con tre obiettivi: promuovere la scrittura collettiva a prassi letteraria, scrivere un romanzo aperto e creare una comunità di lettori e autori «attenti all’innovazione e sensibili al tema della condivisione del sapere».
Se il romanzo aperto è in fase di partenza, lo scorso marzo ha iniziato a prendere vita il romanzo SIC #1 (sei autori più due direttori artistici) e la sezione racconti annovera al momento Il Principe (otto mani), Un viaggio d’affari (quattordici mani) e Racconto SIC #3 (ancora quattordici mani). Forum e blog completano l’insieme degli strumenti mentre tra i link si finisce su una tesi di laurea: l’autore è Beniamino Sidoti e il titolo è Scrivere insieme. Semiotica delle scritture collettive.
In ultimo, mentre Ippolita ha creato Riso, una piattaforma wiki per scrivere in modo collaborativo con una licenza BSD, e parteciperanno lunedì prossimo a Le forme del sapere nella rete, volevo citare un post pubblicato su False Percezioni, anche se non legato all’argomento in oggetto: l’intervista a Jasmina Tešanović, attivista tra l’altro di Donne in nero e autrice di Diary of a Political Idiot – Normal Life in Belgrade, racconto al femminile di una città sotto le bombe. In proposito, dice nell’intervista:
Although I am a professional, I would never identify with media in Serbia, or even more the writers, whose egos were too big for them to hit the streets and talk to the people. I am still on those streets and in the courts for war crimes, taking notes of the stories that are our history.
Dalla rete: diverse forme di tabù
Standard- Bifo su Information Guerrilla, La Madonna piange sperma
Ricordate la sollevazione islamista contro le vignette danesi? Un disegnatore impertinente aveva pubblicato dei fumetti in cui Maometto appariva in pose sconvenienti e folle di fanatici si erano riversati nelle strade dei paesi islamici minacciando sfracelli. L’opinione pubblica occidentale era insorta in difesa dei sacri valori della libertà di espressione. Era parso ovvio che la libertà di espressione non può accettare come propri limiti i tabu pruriginosi di qualche maggioranza religiosa. Ma le cose si evolvono.
- OneMoreBlog, Una legge sbagliata, prepotente e velleitaria
Mettere d’accordo Feltri, Sansonetti e Travaglio era un’impresa apparentemente impossibile. C’è riuscita la nostra classe politica.
- Leonardo, “Da poveri eravate più allegri”. Not so gay anymore
È un luogo comune, anzi un sistema di luoghi comuni. I gay e gli anni Ottanta – gli spensierati anni Ottanta – la spensieratezza dei gay. Mi rendo conto che tutto questo è illusorio, che molti omosessuali nello stesso periodo non ballavano Baltimora né indossavano Versace, ma stavano nascosti e soffrivano molto. Ma da qualche parte nel mio cervello si è annodato questo concetto: Gay=Felice. Tom Robinson ai concerti cantava Sing, if you’re glad to be gay. Sing if you’re happy that way. Sembrava allegro e sardonico. A rileggerla, la canzone è una sequela di violenze, censure, repressioni poliziesche. Ma Tom sembrava ancora allegro di ballare sulle rovine.
Lessig: una lettura degli ultimi anni e di quelli futuri
StandardDal blog di Lawrence Lessig, Required Reading: the next 10 years:
The bottom line: I have decided to shift my academic work, and soon, my activism, away from the issues that have consumed me for the last 10 years, towards a new set of issues.
[…]
First, and most importantly, I am not leaving Creative Commons, or the iCommons Project. I will remain on both boards, and continue to serve as CEO of Creative Commons. I will speak and promote both organizations whenever ever I can — at least until the financial future of both organizations is secure. I will also continue to head the Stanford Center for Internet and Society.
[…]
Finally, I am not (as one friend wrote) “leaving the movement.” “The movement” has my loyalty as much today as ever. But I have come to believe that until a more fundamental problem is fixed, “the movement” can’t succeed either. Compare: Imagine someone devoted to free culture coming to believe that until free software supports free culture, free culture can’t succeed. So he devotes himself to building software. I am someone who believes that a free society — free of the “corruption” that defines our current society — is necessary for free culture, and much more. For that reason, I turn my energy elsewhere for now.
Desaparecidos: le ragioni dell’ergastolo ai militari argentini
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Sono state depositate nei giorni scorsi, tre mesi dopo la lettura della sentenza avvenuta il 14 marzo 2007, le motivazioni a conclusione del processo contro Jorge Eduardo Acosta, Alfredo Ignacio Astiz, Jorge Raúl Vildoza, Antonio Vañek e Héctor Antonio Febres, gli uomini accusati del sequestro e dell’omicidio di tre cittadini italiani durante la dittatura argentina. Disponibili integralmente in formato pdf sul sito 24 Marzo, realizzato da Jorge Ithurburu, le cento e rotte pagine spiegano perché gli imputati sono stati condannati all’ergastolo dalla Seconda Corte d’Assise di Roma:
avere, agendo di concerto ed in concorso tra loro e con il Massera [si tratta di Emilio Eduardo Massera, comandante della Marina militare argentina, peraltro iscritto alla loggia P2 con tessera numero 478, N.d.r.] e con altre persone non identificate, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, nell’ambito del “Processo di Riorganizzazione Nazionale” instaurato dalla dittatura militare in Argentina con il “golpe” del 24 marzo 1976, nelle loro qualità di ufficiali della Marina […], cagionato la morte, dopo averne disposto od operato il sequestro, e dopo averli sottoposti a tortuna, di Angela Maria Aieta (sequestrata il 5/8/1976) e di Giovanni e Susanna Pegoraro (entrambi sequestrati il 18/6/1977).
Il legnoso linguaggio giudiziario racconta così della fine nel nulla che fecere i tre cittadini italiani, prelevati da casa e finiti in mare insieme ad almeno altre tre decine di migliaia di persone, a cui vanno aggiunti gli oltre duemila omicidi politici. I condannati si sono viste riconosciute le aggravanti della premeditazione e di crimini contro l’umanità.
Qui l’audio della lettura della sentenza.
Aggiornamento dell’11 gennaio 2008 da Peacereporter:
Jorge Fernadez Nestor Troccoli, un ex agente dei servizi segreti uruguaiani chiederà la testimonianza dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Lo ha riferito l’avvocato difensore di Troccoli. L’ex agente era stato arrestato il mese scorso in provincia di Salerno nell’ambito di un’indagine sui desaparecidos italiani durante gli anni del piano Condor, un programma di uccisioni mirate architettato dai regimi dittatoriali in America Latina. L’uomo è accusato della sparizione di alcuni italiani tra il 1976 e il 1977 e le indagini rivelano la possibilità che Kissinger fosse a conoscenza del cosiddetto “Piano Condor”. Intanto la corte d’ appello di Salerno ha presentato la richiesta di estradizione di Troccoli, presentata dall’Uruguay, al ministro della Giustizia Mastella, richiesta avversata dalla difesa dell’ex agente dei servizi segreti uruguaiani.