Il testo che segue è tratto del settimanale Diario e si intitola Diario chiude e volta pagina. Fin troppo chiaro, dunque, l’intento di salutare i lettori dopo un’esperienza durata undici anni sotto la guida di Enrico Deaglio. Undici anni di inchieste vecchio stile e di speciali, primi tra tutti Gli imbroglioni su votazioni, voti e conti che non tornano, e sui fatti di Genova al G8 del 2001. Ecco dunque come la rivista saluta i suoi lettori.
Mercoledì 23 ottobre 1996, allegato al quotidiano L’Unità, usciva il primo numero di Diario della settimana, che si autodefiniva giornale dedicato alla «buona lettura», all’inchiesta e al reportage. Dopo un anno Diario se ne andò da solo nel perigliosissimo mare delle edicole. Questo giornale è durato 567 settimane, cercando di fornire nel corso di undici anni la buona lettura che aveva promesso e di non essere travolto dagli eventi. Alla buona lettura iniziale abbiamo aggiunto nel corso del tempo numeri speciali, libri, film.
Per quanto riguarda i «terribili eventi», l’ironia vuole che nascemmo in Italia con il governo Prodi e lì di nuovo siamo in solo apparente tedio e continuità. Ma quanta corrente è passata in mezzo! Berlusconi, Bush, l’11 settembre, bin Laden (la grande inchiesta su «Guantánamo e le procedure dell’indifferenza» che trovate in questo numero chiude le nostre pubblicazioni), Saddam Hussein, gli immigrati appesi alle reti per tonni e quelli che ce l’hanno fatta ad asciugarsi per venire prontamente a bagnare, molesti, il nostro parabrezza.
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