Dalla rete: liste di proscrizione e scomparsa giudiziaria dei fatti

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  • RaiNews, Articolo 21: solidarietà ai docenti inseriti nel “blog della vergogna”:

    “Non solo siamo solidali con tutti i docenti inseriti nel blog della vergogna, ma invitiamo anche tutti gli altri siti e tutti gli altri blog a trovare i modi più opportuni, per sospendere la loro attività ordinaria e segnalare l’opposizione della intera rete a questa barbarie”. Lo afferma in una nota Giuseppe Giulietti, portavoce dell’associazione Articolo 21. “Guai a ridurre questa vicenda ad una semplice goliardata – continua Giulietti – già troppe volte ci è successo di chiudere occhi ed orecchie e di riaprirli troppo tardi. Il blog della vergogna e dell’antisemitismo è stato oscurato, ma adesso è necessario che tutti i media pubblici e privati promuovano un’azione coordinata e persino congiunta”.

    Qui l’articolo che parla della lista di proscrizione contro i 162 docenti di religione ebraica.

  • Paolo Barnard, Censura legale:

    Ecco come funziona la vera “scomparsa dei fatti”, quella che voi non conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si usano, invece degli ‘editti bulgari’, i tribunali in una collusione di fatto con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti tecnicamente ineccepibili, ma moralmente assai meno. Questa è censura contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti ancora disposti a dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto nel malaffare, attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di fatto permessa dal comportamento degli editori..
    Gli editori devono difendere i loro giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e devono impegnarsi a togliere le clausole di manleva dai contratti che, lo ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare. Infatti oggi in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici affari legali dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete a sapere, giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano di rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità.

    L’elenco dei servizi curati da Paolo Barnard.

Gli archivi del Corriere online a partire dal 1992

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Gli archivi dei quotidiani sono uno strumento di lavoro che torna utile quando si fanno ricerche su fatti passati. Finora, per consultarli, sostanzialmente si andava in emeroteca destreggiandosi tra microfilm e faldoni da sfogliare oppure si pagavano gli abbonamenti per accedervi via web (scegliendo tra quelli a tempo o a consumo). Il Corriere della Sera, invece, da oggi apre con le edizioni uscite a partire dal 1992 e per avviare una ricerca il punto di inizio è questo: http://archiviostorico.corriere.it. L’archivio storico comprende, oltre al quotidiano, anche i suoi supplementi. Un solo commento dopo averlo provato: finalmente. E si spera che sia solo l’inizio.

Nel nome della letteratura: Israele, la Fiera del Libro e le polemiche

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Per aderire, è sufficiente lasciare un commento al post Nel nome della letteratura sul blog di Loredana Lipperini. L’appello è presente anche su Nazione indiana e Il Primo Amore.

Israele ospite della Fiera del Libro di Torino 2008

Con queste firme esprimiamo una solidarietà senza riserve nei confronti degli organizzatori della Fiera del Libro di Torino, nel momento in cui questo evento di prima grandezza della vita letteraria nazionale viene attaccato per aver scelto Israele come paese ospite dell’edizione 2008. L’appello a cui aderiamo s’intende apartitico, e politico solo nell’accezione più alta e radicale del termine. Non intende affatto definire uno schieramento, se non alla luce di poche idee semplici e profondamente vissute.

In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale governo israeliano, possono tranquillamente – diremmo perfino banalmente! – coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele. Queste manifestazioni sono da sempre così strettamente intrecciate con la cultura occidentale nel suo insieme, e rappresentano una voce talmente indistinguibile da quella di tutti noi, che qualsiasi aggressione nei loro confronti va considerata un atto di cieco e ottuso autolesionismo.

Raul Montanari

Con il tuo sasso: monologo-inchiesta sui fatti di Genova

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Con il tuo sasso di Riccardo LestiniPubblicato da Il foglio letterario di Gordiano Lupi e con prefazione di Lorenzo Guadagnucci (autore di Noi della Diaz. La «notte dei manganelli» al G8 di Genova. Una democrazia umiliata. Tutte le verità sui processi, edito in versione aggiornata da Altreconomia), è appena uscito un nuovo libro a proposito dei fatti del luglio 2001. Si tratta di Con il tuo sasso di Riccardo Lestini, il testo che contiene il monologo-inchiesta che dal 2003 al 2006 ha girato per il paese e che a breve riprenderà a essere di nuovo rappresentato. Ecco di che si tratta:

Un racconto teatrale interamente basato su documenti e testimonianze dirette che, partendo dai mesi precedenti al G8, passando attraverso le vicende dei pestaggi di strada, della caserma di Bolzaneto, della scuola Diaz e della tragedia di Piazza Alimonda, prova a ricostruire “l’altra” verità, sepolta dal silenzio dell’informazione ufficiale, da processi negati, sentenze improbabili e commissioni parlamentari d’inchiesta mai avvenute.

Identificazione, mostra sul crimine finita sotto sequestro

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Identificazione sotto sequestroFoto segnaletiche degli anni cinquanta, sessanta e settanta che diventano arte. Ma è stata sufficiente una recensione uscita su La Domenica di Repubblica perché arrivassero i sigilli: quel materiale il pubblico non lo può vedere. E così la mostra Identificazione, allestita nella galleria Museo del Louvre di Roma, è stata smantellata e sequestrata dal comando patrimonio culturale dei carabinieri. Ideata dal libraio e antiquario Giuseppe Casetti e curata da Achille Bonito Oliva, l’esposizione è (era?) piuttosto particolare:

Migliaia di volti di uomini e donne, vecchi e giovani raccolti e collocati l’uno accanto all’altro come un’unica grande composizione. Indiziati, sospettati, presunti colpevoli o sicuri furfanti fotografati in primo piano o per intero dall’occhio freddo della questura. Accanto a questa rassegna di cosiddetti criminali sono esposte le foto delle refurtive: televisori trafugati, gioielli, banconote, documenti rubati, pacchetti di sigarette di contrabbando, pellicce, statuette, abiti, quadri, pneumatici.

Casetti, per la sua mostra, ha dovuto rispondere a parecchie domande per dare informazioni in merito all’origine di quelle immagini, che costituiscono un pezzo di storia della società, non solo del crimine. Solo che – si legge nell’articolo di Repubblica post-sequestro – quella roba nemmeno dovrebbe esistere perché dovrebbe andare al macero o, se va bene, stivata da qualche parte nell’archivio di stato.

Dalla rete: dallo sparlamento alla sentenza per Europa7

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  • Chiare Lettere, Sparlamento, vita e opere dei politici italiani di Carmelo Lopapa:

    Figli, fratelli, mogli, ex mogli, intere famiglie al seguito. E molti soldi che girano. Prima del crollo, dentro il Palazzo si fa festa. Non senza insulti, dispetti e aggressioni. Carmelo Lopapa racconta quello che ha visto e sentito. Il suo viaggio comincia dalla testimonianza inedita di un funzionario, uno di quelli che dentro il Parlamento ci ha passato una vita. Leggere come impiegano il tempo molti dei nostri parlamentari può far ridere: c’è chi vuole una legge per valorizzare il tortello di zucca o per indire la giornata del maccherone, chi vuole un casinò, un bagno turco, le terme per tutti (solo il 7,3% delle leggi sono approvate, contro il 50% della Germania e l’86 della Spagna). Ma fa anche rabbia vedere come trionfi il trasformismo (“Voltar gabbana è nel DNA degli italiani” dice Mastella), si moltiplichino i Fratelli (“Io non rinnego la massoneria”, parola di onorevole) e i “laici devoti” alla Chiesa.

  • Marco Travaglio – L’Unità, 1 febbraio 2008, Europa7: la sentenza – La tassa Berlusconi:

    A partire dalla legge Maccanico gentilmente offerta dal centrosinistra al Cavaliere nel 1997, per proseguire col decreto salva-Rete4 e con la legge Gasparri varati dal governo Berlusconi II tra il 2003 e il 2004. Giusto in tempo per il suo probabile ritorno a Palazzo Chigi, dunque, si ripropongono intatti i nobili moventi della sua “discesa in campo” del ‘94: salvare le sue televisioni da una qualunque legge antitrust e salvare se stesso dai processi (a Milano stanno per chiudersi quelli per i fondi neri Mediaset e per la corruzione del testimone David Mills, a Napoli sta per aprirsi quello per la tentata corruzione di Agostino Saccà e di alcuni senatori). La soluzione ideale sarebbe depenalizzare anche la corruzione e trasferire la Corte europea da Lussemburgo a Brescia, o ad Arcore, per legittimo sospetto.

La Somalia e la sua guerra senza fine

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La Somalia continua, piuttosto silenziosamente, a essere alle prese con la sua guerra che, dopo tempo che lo si diceva, vede andare via anche le organizzazioni mediche che a lungo ha operato sul territorio. Intanto prosegue l’attività in memoria di Ilaria Alpi, uccisa con Miran Hrovatin a Mogadiscio quattordici anni fa, con il bando 2008 del premio giornalistico alla giornalista dedicato.

  • RaiNews24, Medici senza Frontiere lascia la Somalia:

    L’organizzazione umanitaria ‘Medici senza Frontiere’ (MsF) ha deciso di lasciare la Somalia dove operava su larga scala da 16 anni. La decisione, si spiega, fa seguito all’attacco compiuto contro un loro gruppi di operatori lo scorso 28 gennaio in prossimita’ di Chisimaio, nel sud della Somalia: cinque persone vi persero la vita, tra loro un tecnico francese ed un chirurgo keniano. “Attacchi intollerabili ed oltraggiosi”, li definisce la nota. Il ritiro delle 87 persone di Msf che operavano su 14 progetti in Somalia e’ gia iniziato.

(Via Sbarrax)

Le omissioni accidentali e le testimonianze originali

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Morte accidentale di un anarchicoLa settimana scorsa, è andata in onda una puntata speciale di Ballarò, Spingendo la notte più in là, in cui è stato dato largo spazio all’omonimo libro di Mario Calabresi, il figlio che commissario Luigi Calabresi, ucciso nel maggio 1972 dopo essere stato al centro della vicenda che seguì (ma precedette pure) la morte del ferroviere anarchico Luigi Pinelli.

Nel corso della trasmissione, tra i cui ospiti c’erano anche Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter, e Marco Alessandrini, il cui padre era il giudice Emilio, si è parlato ovviamente molto degli anni di piombo. Sorvolando tuttavia sull’accondiscendenza che lo Stato quanto meno manifestò verso il fenomeno terroristico durante il periodo della strategia della tensione (si veda quanto scrive Giovanni Pellegrino in Il terrorismo, le stragi e il contesto storico-politico per la commissione stragi). E dando per assodati fatti che così chiari invece non sono (l’assenza di Calabresi nel momento in cui Pinelli volò da una finestra della questura di Milano).

A questo proposito, Valerio Evangelisti pubblica su Carmilla la deposizione di Pasquale Valitutti. Oltre alla testimonianza riportata sotto, è interessante leggere anche le considerazioni finali di Evangelisti, il quale pone una serie di interrogativi. A seguire invece il testo della disposizione, pubblicato anche qui.

Io sottoscritto Pasquale Valitutti dichiaro che: giunto in questura all’ufficio politico verso le ore 11 di sabato 13 dicembre, sono rimasto due o tre ore in sala d’attesa. Spostato quindi nel salone seguente quello dove vi è la macchina del caffè ho visto Pinelli seduto vicino ad Eliane Vincileone.

In seguito, da informazioni datemi da Sergio Ardau e dallo stesso Pinelli ho saputo che Pinelli era stato fermato venerdì sera e interrogato lungamente nella stessa serata di venerdì. Nella notte di venerdì non aveva dormito. Pinelli mi è parso seccato e stanco, ma in condizioni normali. Mi ha parlato del suo alibi e mi è apparso sicuro. Più tardi gli è stata fatta una sfuriata da parte di un agente, che saprei riconoscere, perché aveva gettato della cenere per terra (numerosi i testimoni) e lui si è chinato a raccoglierla.

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Il giudizio universale e il ’68 dopo 40 anni

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Il giudizio universale - Il '68 visto dai trentenniSono trascorsi quarant’anni dal 1968 e le celebrazioni dell’anniversario stanno iniziando a vedersi. Una delle prime è contenuta nel numero di febbraio del mensile Il Giudizio Universale che pubblica uno speciale, Il ’68 visto dai trentenni:

Quarant’anni dopo, il Sessantotto giudicato da chi non era ancora nato. Ascanio Celestini: gli slogan dell’epoca (e gli spot di oggi). E ancora: il libretto rosso di Mao, la canzone Contessa di Pietrangeli, il giornale liceale la Zanzara, i fumetti rivoluzionari di Valentina e Mafalda, L’uomo a una dimensione di Marcuse, il film collettivo Amore e rabbia, i volantini degli universitari davanti alle fabbriche, le armi improprie dei servizi d’ordine.

Un tentativo di raccontare quell’anno – come accaduto per il 1977 per esempio qui – sì dal punto di vista dell’entrante tensione che sarebbe cresciuta drammaticamente per tutto il decennio successivo. Ma anche di recuperare ciò che terroristico non era, pur nella sua forte connotazione politica, e capire cosa poi sarebbe rimasto.

Filippo Facci, la Rai, la querela e i danni concreti

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Una querela per aver sostenuto una posizione tutto sommato condivisibile nei confronti della Rai. E ora Filippo Facci si ritrova anche una richiesta di risarcimento di 10 milioni di euro. Si può discutere se ciò che scrive in generale il giornalista sia più o meno di parte, se sia interessante e presenti spunti di approfondimento o se, nel caso specifico della Rai, potesse usare espressioni più eleganti e meno aggressive. Ma la querela e il relativo malloppo che la televisione pubblica pretende non stanno in piedi e non difendono l’immagine della Rai quando invece, per chi provoca danni ben più concreti, internamente si chiede al massimo un’azione disciplinare.