Riscrive il testimone di giustizia di cui si era già pubblicato un altro intervento. Ecco quali sono le sue considerazioni questa volta.
Orami i giochi sono fatti, le liste chiuse e allora viene da chiedersi qualcosa a proposito degli 81 testimoni di giustizia sotto protezione, uomini e donne che – a dire di uomini delle istituzioni, politici e società civile – sono degli esempi, eroi, simboli di quell’Italia che vogliamo. E allora perché degli 81 testimoni di giustizia nessuno è candidato alle elezioni europee?
Qualcuno potrebbe dire che non sono competenti, preparati o forse non sarebbero all’altezza. Quindi bisogna iniziare da un paio di paragoni: chi è europarlamentare uscente e chi oggi è in lista? Partiremo dalla rettitudine morale, credendo che i testimoni di giustisia siano testimonial di tale virtù. Continuiamo con quel grande senso di dovere e attaccamento alle istituzioni. Bene, chi può dire il contrario per i testimoni di giustizia?
Segue poi quel senso di sacrificio e di sopportazione che è parte di ogni testimone di giustizia, quell’intrinseca voglia di verità, di legalità che è parte integrante del loro essere. Dunque, ora il paragone fatelo voi uomini e donne della società civile. E se la domanda viene posta a qualcuno, la risposta che giunge è sempre la stessa: quegli esempi tanto osannati, tanto citati, vanno tirati fuori al momento opportuno un po’ come un coniglio dal cilindro.
Sarebbe bello ora ricevere una risposta di chi è stato incaricato a formare le liste, ma siamo sicuri che la linea del silenzio è costante in quei soggetti noti alla politica. Le liste sono cosa seria, direbbe qualcuno, e poi cosa c’entrano i testimoni di giustizia? Loro devono vivere nascosti, fuori dal mondo, e poi sarebbe pericoloso far fare loro politica. Sì, vero, è pericoloso perché chi vede, chi sente e chi parla è pericoloso e non solo per le mafie.
Forse queste analisi sono troppo profonde se si pensa che a vari testimoni di giustizia alle precedenti votazioni non è stato permesso votare. Eh sì, addirittura è stato negato il diritto al voto e non perché erano interdetti o indagati o imputati di chissà quale reato. Ma solo solo perché chi ha prediposto la tutela ha ritenuto inutile il voto, esoso l’accompagnamento in località di origine o ha pronunciato sempre la solita frase: è pericoloso.
Davvero? Più pericoloso che accompagnare un politico sotto scorta a votare? Forza, forza che questa Italia sta cambiando. Se in bene o in peggio non ci è dato sapere. Resta però un dato di fatto: i testimoni di giustizia non li vuole nessuno.