“Aprire gli archivi sul terrorismo? Se lo si vuole fare davvero, lo si faccia subito”

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“Sono trascorsi quasi 31 anni dalla strage alla stazione di Bologna. Se vogliono aprire gli archivi lo facciano subito. Tutto il resto sono chiacchiere”. Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione vittime della strage del 2 agosto 1980 e dell’Unione vittime delle stragi, non ci gira troppo intorno rileggendosi il comunicato stampa che la presidenza del consiglio del ministro ha diffuso a conclusione del giorno della memoria delle vittime del terrorismo di ieri.

Si aprano gli “archivi della vergogna”: retorica o reale intenzione? “Dobbiamo colmare una grande sete di giustizia e di verità, in modo concreto, senza retorica. Lo faremo. E sarà il modo migliore per onorare la memoria delle oltre 400 vittime innocenti della sanguinosa ideologia del terrorismo”, scrive il governo sul suo sito. Onorare come? Esplicitando un’intenzione: aprire archivi ed eventuali “armadi della vergogna” che possano fornire il “sigillo della verità” che ancora manca su quarant’anni di storia italiana.

Vero o falso? Reale intenzione a ottemperare una richiesta ormai pluridecennale di giudici, familiari delle vittime, storici e giornalisti oppure propaganda? Per Bolognesi la verifica è semplice. E soprattutto immediata.

“Il governo ha il potere di accogliere tempo zero le nostre richieste: tutti i documenti relativi agli anni della strategia della tensione, soprattutto in tema stragi, devono essere consegnati immediatamente alla magistratura. Stiamo parlando di documentazione custodita presso le sedi dei servizi segreti, alcuni dei più importanti ministeri (tra cui interni, esteri e difesa), i comandi delle forze di polizia e delle forze armate. Questi sono i fatti che ci attendiamo”.

Ancora niente sul sostegno economico alle vittime. Rimane intanto irrisolta una questione che il governo, nelle sue dichiarazioni, s’è guardato dall’affrontare: l’applicazione della cosiddetta legge 206 del 2004, quella che si impegna a sostenere economicamente le persone rimaste gravemente ferite dagli attentati terroristici e che oggi con lesioni invalidanti. Sono trascorsi 7 anni dall’approvazione di quella legge, ma tra attese per un regolamento attuativo mai giunto e interpretazioni di alcuni articoli ancora non s’è smosso niente.

“Non solo non c’è alcun passo avanti su questo fronte”, prosegue Bolognesi. “Ieri il sottosegretario Gianni Letta, presente alle commemorazioni per la giornata della memoria, si è sottratto alle nostre domande. Ci ha liquidato con un ‘vedrò di far ripartire la macchina’ e poi è andato subito a salutare altre persone. Noi lo interpretiamo come un non voler affrontare la questione, come il solito branco di ministri in fuga. Ecco, al di là dei proclami, ci sono tanti modo per onorare le vittime del terrorismo e delle stragi”.

E a fare memoria arriva l’archivio online di Sergio Flamigni. La nota positiva però c’è. E non riguarda il governo. Ieri, nel parterre di iniziative per il giorno della memoria, è andato online il portale Per non dimenticare della Rete degli archivi che si articola intorno all’archivio sulla storia italiana del giornalista di lungo corso Sergio Flamigni. “È una grande iniziativa e uno strumento ulteriore per la conoscenza di fatti che riguardano tutto il Paese, ma non solo. Noi, come associazione vittime del 2 agosto 1980, siamo parte attiva in questo progetto e faremo il possibile perché questo progetto venga divulgato e conosciuto il più possibile”.