Da poche settimane hanno fatto la loro comparsa sul web in versione digitale. Sono i Valachi Files, quelli che si legano alla vicenda di Joseph Valachi, l’italo-americano che fu il primo vero pentito della mafia d’oltreoceano. Autore del progetto online è il giornalista Luca Rinaldi che dice: “Mi sono interessato alla vicenda nel 2013, anno in cui cadeva il cinquantesimo anniversario dell’avvio delle deposizioni di Valachi davanti al comitato McClellan dopo gli interrogatori condotti dall’agente dell’Fbi James P. Flynn. Comitato aperto con una relazione dell’allora ministro della giustizia Robert Kennedy che sembra scritta oggi: mentre qui erano tempi in cui ancora imperava ‘finché i mafiosi si ammazzano tra di loro non è un problema’ e partiva una già ingolfata commissione parlamentare antimafia, Kennedy definisce il crimine organizzato ‘uno dei più grandi business degli Stati Uniti d’America'”.
La pubblicazione dei documenti inizia a metà dello scorso dicembre con una citazione – “Cinquant’anni fa ‘la mela marcia’ svelava agli Stati Uniti (e al mondo) i segreti di Cosa Nostra” – e un link a un pezzo che Rinaldi ha scritto per il giornale online Linkiesta, Storia di Joe Valachi, il primo pentito della storia. Dopodiché si sono succedute le scansioni dei documenti originali, come l’albero della famiglia di Vito Genovese, di Carlo Gambino, di Joseph Bonanno o di Giuseppe Magliocco. E ancora altri “file” ricostruiscono l’impero di Stefano Magaddino o l’elenco degli arresti scaturiti dalle dichiarazioni di Valachi.