Palombarini: “La catastrofe della giustizia. È dall’inizio degli anni Ottanta che non si propongono riforme serie”

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Era stato invitato a parlare del suo libro, La costituzione e i diritti. Una storia italiana, un testo che abbraccia la storia di Magistratura Democratica (Md) dal primo governo di centro sinistra al quarto esecutivo Berlusconi. Ma Giovanni Palombarini, 74 anni, goriziano, entrato in magistratura nel 1963 e investito di inchieste sul terrorismo negli anni di piombo, ha concentrato parte del suo discorso a Politicamente Scorretto sullo stato attuale della giustizia, che definisce una “catastrofe”. È un campo che conosce bene, quello della magistratura, e che gli è capito di aver subito anche, essendo stato rimosso dalla carica procuratore generale aggiunto della corte di Cassazione per “carenza di motivazione”.

Sta di fatto che Palombarini non è mai piaciuto molto a certi ambienti fin dai tempi in cui contribuì a fondare Md per arrivare, nel corso degli anni, all’esplicito sostegno a battaglie civili, come per le unioni di fatto anche tra persone dello stesso sesso. E dialogando con Pasquale Liccardo, giudice del tribunale di Bologna, e con Carlo Lucarelli, non esprime giudizio positivo.

“Se guardiamo alla crisi della giustizia”, dice appunto, “siamo di fronte a una situazione nella quale non credo sarebbe esagerato utilizzare la parola catastrofe”. Per dare una misura di quanto sia profonda, il magistrato cita un esempio. È quello di un avvocato civilista veneto che sta seguendo un caso che deve giungere a sentenza d’appello. Ma c’è un problema: l’udienza per quel processo è stata fissata per il 2018.
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Torna “Politicamente scorretto” per raccontare mafia e misteri

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Ne è stato pubblicato il programma (in formato pdf) e i singoli eventi, che iniziano il 24 novembre per concludersi il 30, potranno essere seguiti in diretta su BlogosTv. Si parla di Politicamente Scorretto, manifestazione ideata e realizzata da Casalecchio delle Culture e da Carlo Lucarelli che quest’anno giunge alla quarta edizione per proseguire nei suoi obiettivi iniziali: “[una] sua sfida culturale e civile per non dimenticare i tanti misteri che hanno segnato il nostro Paese e per non abbandonare chi tutti i giorni lotta per avere giustizia, a partire dalle vittime di mafia”.

Tra gli appuntamenti, da segnalare l’inchiesta Fare un golpe e farla franca di Enrico Deaglio, Mario Portanova e Beppe Cremagnani all’interno del dibattito “Prima e dopo il G8. 40 anni di protagonismo giovanile tra protesta e repressione”; il film Io ricordo di Ruggero Gabbai su Paolo Borsellino e coloro che hanno perso la vita per mano della criminalità organizzata; e la tavola rotonta Quando la casta si tinge di giallo – Misteri e misfatti nella politica dei partiti con i giornalisti Gianni Barbacetto, Daniele Protti, Sergio Rizzo e Vincenzo Vasile e gli scrittori Giancarlo De Cataldo e Patrick Fogli. Infine gli incontri per gli studenti delle scuole superiori, a cui parteciperà tra gli altri Rita Borsellino, e il laboratorio di giornalismo civico per gli universitari.