Stefania Limiti indagata perché non rivela la sua fonte, cioè perché fa la giornalista

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Con tutto il rispetto per la collega Stefania Limiti, è incredibile che senza la rivelazione di una sua fonte non sia possibile individuare né processare i mandanti della strage di Capaci, quella in cui il 23 maggio 1992 furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Eppure alla giornalista, autrice del libro Doppio livello, viene contestato proprio questo dai magistrati di Caltanissetta, con buona pace della libertà d’informazione, e la procura di Roma le ha appena notificato un avviso di fine indagine che potrebbe essere l’anticamera del processo.

Proviamo a fare il punto della situazione. La giornalista, per scrivere il libro, entra in contatto con un ex appartenente alla struttura Gladio che le fornisce una serie di informazioni non sulla strage in sé, ma sulle dinamiche che l’hanno generata e sul fatto che all’origine di quel massacro non ci fu solo la mafia. Informazioni che Stefania Limiti raccoglie, valuta, verifica e alla fine inserisce nel suo libro. Insomma, ha fatto il suo lavoro, né più né meno.

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Italia Noir: il progetto di Antonio Murzio per raccontare il Paese attraverso una “lente di ingrandimento sociologica”

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Italia Noir

No, Halloween non c’entra nulla con il post. C’entra il fatto che un validissimo collega, Antonio Murzio, uno che la nera la fa meglio di chiunque altro (#sappiatelo, editori e caporedattori), ha dato vita a un sito che si chiama Italia Noir:

Questo sito non è una testata giornalistica, ma un aggregatore di notizie, inchieste, approfondimenti selezionati da diverse fonti che troverete citate. Il denominatore comune degli scritti proposti è nel canone del noir, genere letterario, mutuato nel linguaggio della cronaca.

“Considerare il noir come un eccellente strumento di investigazione del cambiamento sociale, una formula letteraria e politica per mettere in evidenza le nuove tendenze del crimine organizzato, della corruzione e della decomposizione politico-sociale che, giorno dopo giorno, si intuisce nei media, in tutti i settori d’attività e nella strada. In questo senso la fede nel genere in quanto lente di ingrandimento sociologica appare indistruttibile”.
(Fernando Martinez Lainez)

Il sito, a cui cercherò di collaborare, è partito e sul suo blog Nero Italia iniziano a girare i primi spunti. Inoltre c’è anche la pagina Facebook dedicata al progetto.