Dopo il libro uscito poco tempo fa di Toni Fontana, L’apartheid (Nutrimenti), è arrivato un altro volume che parla di immigrazione. Si tratta di Babele 56. Otto fermate nella città che cambia di Giorgio Fontana (Terre Di Mezzo) che, dal nord-est su cui si concentra il lavoro del giornalista dell’Unità, passa questa volta a raccontare il capoluogo lombardo attraverso le vicende di alcuni stranieri che attraversano la città:
Karkadan, rapper tunisino. Kamal, giocatore di cricket dello Sri Lanka, portinaio per campare, José e Milca, editori peruviani a piazzale Loreto […]. I capitoli del libro sono intervallati da un racconto ambientato sull’autobus numero 56, che percorre avanti e indietro via Padova, una della vie più multietniche di Milano […]. Un giorno esci per andare al lavoro e ti accorgi che il tabaccaio sotto casa – Il tabaché del vintitrì, chiuso da tempo – ha ripreso vita: due ragazzi asiatici sistemano bottiglie di liquori e birra sugli scaffali bianchi. Quel giorno “posso dire di non aver visto soltanto un negozio che riapriva, ma una particella del processo di meticciamento”.