“Sinistri”, il romanzo di Tersite Rossi su un’Italia del futuro prossimo che riparte dalle basi del Novecento

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Sinistri di Tersite RossiQuesto romanzo l’avevo letto quando era ancora sotto forma di manoscritto e lo sto rileggendo adesso che č stato appena pubblicato dalle Edizioni E/O. Si intitola Sinistri e non a caso č stato inserito nella collana Sabot/age. Scritto con l’unico pseudonimo di Tersite Rossi per un lavoro a quattro mani, a volerlo definire lo si potrebbe chiamare thriller politico che parte dal futuro prossimo e che arriva a comprendere il passato (abbastanza) remoto (a un certo punto fa un balzo indietro al 1904, raccontando di anarchismo e socialismo).

E l’autore uno e duplice ci mette dentro istanze che richiamano per certi versi Anonymous, la dissidenza definitivamente schiaccata e – peggio ancora – criminalizzata senza appello, oltre all’uso estremo dello storytelling politico per vendere narrazioni credibili e votabili. Questi i termini nei quali viene presentato il libro:

Anno 2023. Terza Repubblica. L’Italia č un Paese guidato dal trasversale Partito della Felicitā e dal dogma della pace sociale ad ogni costo. Un Paese in cui le opposizioni sono al bando e “allarme” č l’unica parola d’ordine. Un Paese riempito di negozi take-away in cui trovare psicofarmaci, sesso virtuale e lifting a buon mercato. Mentre la societā civile e la pubblica opinione vacillano, un movimento terroristico riemerso dal passato, che si richiama a un gruppo di folli sovversivi mette a dura prova la macchina repressiva dello stato. Tutto ruota attorno a un enigmatico plico di racconti lasciato sulla scrivania del capo della Polizia: č la sfida allo stato, una minaccia mortale al potere. Un romanzo, dieci racconti e un metaforico viaggio a ritroso nella storia del Novecento italiano, per scoprire che le risposte sul nostro futuro si celano nelle ombre del nostro passato.

Qui una recensione al precedente lavoro di Tersite Rossi, Č giā sera, tutto č finito, altrettanto riuscito.