Il manifesto del dominio pubblico per aprire l’accesso alla conoscenza

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È online il manifesto del dominio pubblico, al momento in inglese ma in corso di traduzione in varie lingue. In sintesi, i suoi principi, lanciati dal progetto europeo Communia, coordinato dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino, riguardano questi aspetti:

Storicamente il pubblico dominio, ovvero quelle opere dell’ingegno che si possono usare liberamente, come gli scritti di Alessandro Manzoni o le musiche di Giuseppe Verdi, ha rappresentato un bene comune di cruciale importanza per lo sviluppo della cultura […]. In base alla corrente normativa sul diritto d’autore (o copyright), fanno parte del pubblico dominio quelle opere mai coperte dal copyright (perché non originali o perché meri fatti, leggi scientifiche, ecc.) o che non lo sono più per la scadenza del limite temporale di protezione previsto dalla legge (in molti paesi 70 anni dopo la morte dell’autore). Nella definizione adottata dal progetto Communia, il termine assume tuttavia un carattere più ampio, estendendosi alle varie forme di “accesso aperto” alla conoscenza, come le opere rilasciate con una licenza Creative Commons. Incluse in questa accezione di “pubblico dominio” sono anche le eccezioni e limitazioni al diritto d’autore previste dalla legge (diritto di cronaca, ecc.), eccezioni che nei paesi anglosassoni si articolano secondo la dottrina del “fair use”.

Qui l’elenco delle lingue disponibili mentre per aggiungersi alle persone e alle realtà che hanno aderito al progetto c’è a disposizione una pagina di sottoscrizione. Inoltre il progetto è presente anche su Facebook.

OilProject e i molteplici aspetti del concetto di innovazione

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OilProjectÈ una scuola virtuale libera e gratuita, OilProject, che aveva iniziato a occuparsi di informatica concentrandosi sul mondo del software libero. E ora si estende e spazia ruotando sempre intorno a un concetto specifico: quello di innovazione. Mantenendo la sua filosofia di fondo, basata sul principio del copyleft, con quest’autunno amplia gli argomenti che affronta. Per rendersene conto si dia un’occhiata al calendario disponibile sul sito: si parte mercoledì prossimo, 11 novembre, con Patatrac. Crisi economica: perché e fino a quando a cura di Roberto Vacca e si prosegue il giorno successivo con Anna Masera e Giornalismo e giornalisti tra crisi e opportunità dell’era Internet. Per i successivi appuntamenti, che si altereranno fino al 16 dicembre, i temi affrontati varieranno dai vaccini all’informazione dal basso, dall’economia alla storia della scienza, dalla democrazia elettronica alle origini della cultura occidentale. Ed ecco i motivi di questo ampliamento di argomento:

Il senso del percorso è far percepire come il paradigma dell’Innovazione sia unitario, multidisciplinare e trasversale. La ricetta? Offrire ai navigatori i contributi di persone con i background più disparati. Ci si meraviglia sul perché in Italia ci sia una scarsa consapevolezza rispetto (ad esempio) ai temi della regolamentazione della Rete, della tutela delle libertà che Internet offre e della ricerca scientifica. Fino a quanto queste dinamiche verranno ricondotte ad aspetti tecnici e all’universo degli “smanettoni”, però, la partita sarà persa. Questo vale dovunque: in Italia soprattutto, visto che l’altissima età media alimenta un modello culturale “zavorra”.

Per sapere in pratica come partecipare, si dia un’occhiata a questa pagina.