La galleria dei mostri giocattolo

Standard

General Mills Count Chocula (c1975)La galleria dei mostri giocattolo nasce con uno scopo bizzarro: quello di preservare le diverse sfaccettature della cultura popolare che rischiavano di andare perdute man mano che determinati giocattoli venivano ritirati dal mercato. Il sito, vecchiotto nella struttura ma divertente nei contenuti, è stato creato da un appassionato del ramo, il giornalista Raymond Castile, l’ideatore anche dell’analogo State of Horror, e molte delle immagini finora pubblicate arrivano dalla sua collezione personale. A lui, nel corso del tempo, si sono aggiunti altri contributori.

Al momento, su Gallery of Monster Toys sono state create sezioni dedicate agli Anni Sessanta, Settanta, Ottanta e Novanta e oltre ai giocattoli propriamente intesi si possono trovare anche figurine e manifesti risalenti ai diversi periodi catalogati. Per lo più, le diverse figure spettrali si ripetono: Dracula, Frankenstein, la Mummia, gli alieni, i licantropi. Interessante vedere come cambia il loro design con il trascorrere del tempo e come di decennio in decennio vengono rivisti.

La casa dei fantasmi

Standard

The Ghost House 1The Ghost House 2

“Da bambino, giocavo spesso in una vecchia casa della mia strada. Da che avevo memoria, me la ricordavo vuota e così era rimasta – si diceva – da quando il giovane occupante si era tolto la vita. A volte, quando stavamo giocando, si sentiva – e lo sentiamo ancora come se fosse oggi – una porta che si stava aprendo… Ora in quella casa ci sono tornato per dipingere in due punti un fantasma in bianco e nero. L’ho fatto per sfidare chiunque provi a entrarvi”.

The Ghost House, Skul, Ghent (Belgio).

In caso di attacco nucleare

Standard

Pinocchio a NordestL’importante è avere un piano d’azione. Un blogger, Ward Jenkins, ha recuperato e fotografato una parte di un “manuale d’uso” del 1962, Fallout Shelter Handbook. Scrive Jeankins a commento della copertina:

I found this amongst piles of musty smelling magazines and articles at a booth at the Inman Park Arts Festival several years back. The cover is classic: your average white American family enjoying life as best as they can after an atomic attack. What I love the most about it is that Mom is in her day dress, apron and all, preparing dinner, and Dad is relaxing in his jacket, smoking a pipe, having just finished reading the liner notes to something by the Ray Coniff Singers, probably.

The rest of the handbook is some interesting stuff if you dig construction how-to’s — this could’ve been sold at a Home Depot if they had them at the time. There are some very interesting ads in the handbook, too. Check out the rest of the images I’ve scanned to see more.

Venerdì 17

Standard

Knight Templar - From the Chronicle of France or of St. Denis (Source: Wikipedia)17 o XVII. Che anagrammato diventa VIXI. Che in latino è un verbo al tempo perfetto. Che tradotto in italiano vuol dire vissi (e magari ora non più). Già per questo ci sarebbe da ricorrere alla scaramanzia. Si pensi poi che il 17 se la litiga con il 13 sulla vera data di un evento storico: perché accadde un venerdì dell’Anno Domini 1307, mese di ottobre, che Filippo il Bello diede ordine di sterminare i Templari (sicuramente in quell’occasione qualche maledizione fu lanciata). A dire il vero, però, le due cifre se la litigano per mania di protagonismo e folklore popolare: la drastica fine dell’ordine ispirato da Bernardo di Chiaravalle avvenne il 13 ottobre.

Ma ci sarebbero altre ragioni per far ritenere il 17 un numero sfortunato: il diluvio universale, secondo l’Antico Testamento, iniziò il 17° giorno del secondo mese (ma si concluse lo stesso giorno del settimo mese). I pitagorici lo aborrivano perché, misero, se ne stava tra il 16 e il 18, perfetti nella loro rappresentazione di quadrilateri 4×4 e 3×6. Luigi XVII, misero pure lui, inciampò nella Rivoluzione Francese e nel 1795, malaticcio e cagionevole, morì carcerato nella prigione del Tempio (che peraltro fu in precedenza luogo sacro dei Templari). Continue reading

Non fare la guerra, fai un caffè

Standard

Fai un caffè, non la guerraDai proiettili per i mortai alle macchine per il caffé: la trasformazione avviene per mano di Azmeraw Zeleke, artigiano di Mekele, cittadina etiope a un centinaio di chilometri dal confine eritreo, che ora vende – seppur a fatica – i suoi manufatti ai bar della nazione africana. Dicendo:

These shells have all been used. We all need peace and we don’t want war but once these shells have been used, we should use our skills to do something with them. Sometimes I think about the fact they were used for war but I want to change them to do something good. They could be a symbol of war but I am doing something good out of the bad.

Alla faccia delle discutibili posizioni di Starbucks da quelle parti.

Il lupo mannaro del Maine investito ad agosto

Standard

Maine Mystery BeastAggiornamento del 7 giugno 2007: su Cryptomundo compare l’articolo Maine Mystery Beast Back? con recenti notizie che fanno pensare a nuovi animali del genere in giro per Wiscasset.

Un lupo mannaro si è recentemente aggirato per il Maine. Certo che lo staterello americano, location preferita da Stephen King e più estemporaneamente anche da altri scrittori piuttosto cupi come Dean Koontz, qualcosa di strano lo deve pur avere se determinate storie vengono ambientate tutte lì. E l’agosto scorso, gli abitanti della cittadina di Turner, provando qualche autentico brivido, avranno pensato che non erano pazzi quando sostenevano che un licantropo si aggirava da anni per le loro campagne.Corre il giorno 16, infatti, quando arriva la prova con una notizia riportata da FoxNews: Maine Mystery Beast Possibly Killed by Car. Un banale incidente stradale sulla Route 4 e il mostro che aveva sbranato nelle settimane precedenti un paio di cani di grossa taglia è passato a miglior vita. C’è poi chi è particolarmente ottimista e pensa che con quell’arrotamento sia stata levata di mezzo la strana bestia, «un ibrido di qualcosa», che nei precedenti quindici anni aveva terrorrizzato gli abitanti della contea di Androscoggin. Sul posto arriva anche il criptozoologo Loren Coleman per capire meglio il tipo di animale con cui si ha a che fare e viene pubblicato sul blog di CryptoMundo un reportage dello stesso Coleman (peraltro anche il Sun si mette a seguire l’argomento). Continue reading

Lo spam diventa cartone animato

Standard

giustiziaUn cartone animato rigorosamente ispirato allo spam e ai suoi contenuti, dai più diffusi ai più originali. Se ne parla su BoingBoing.net e lo stanno realizzando i Brothers McLeod, già autori di un film d’animazione uscito lo scorso anno per la Marvel, Dog Tired, mentre la seria è stata battezzata con il nome di Spamland. «Si infiltra nelle nostre caselle di posta elettronica. Rovina piccoli momenti della vita. Abbiamo deciso di andare alla riscossa e inserito frasi random in piccole storie per una nuova serie», scrivono sul loro sito gli autori.

Il blog si rifà la faccia

Standard

Nuova grafica e aggiornamento di WordPress (che passa alla versione 2.0.3) per il blog. Ancora da sistemare in diverse sue parti una volta che avrò finito di studiare il codice, abbastanza differente rispetto alla versione precedente. Un ringraziamento a Claudio, per il supporto tecnico dopo che ho tentato di distruggere (inavvertitamente) oltre due anni di dati.

Gargoyle

Standard

Promettono horror di qualità, quelli di Gargoyle Books, casa editrice romana di genere che esordisce con i romanzi Riverwatch di Joseph Nassise (2000, traduzione di Emanuele Rizzotto) e Hotel Transilvania di Chelsea Quinn Yarbro (1978, traduzione di Flora Staglianò). Intanto, bazzicando per la Rete, viene fuori una sindone apocrifa conservata nel santuario abruzzese di Manoppello (Pescara) e che, dall’impero bizantino approda a Roma per poi venire donata ai frati capuccini abruzzesi. E ci si imbatte anche un mistero recentemente scoperto Chiavenna, in provincia di Sondrio, quando si scopre la bara vuota di un uomo deceduto a inizio Novecento: della salma nessuna traccia, of course.