Dalla rete: le cifre irachene e le emittenti birmane

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  • Christian Elia, La guerra delle cifre
  • Il calcolo del numero delle vittime del conflitto iracheno, iniziato a marzo 2003 e tuttora in corso, sta diventando una battaglia nella battaglia. Secondo uno studio del governo iracheno, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), pubblicato oggi dal New England Journal of Medicine, sono 151mila i decessi per morte violenta in Iraq dal marzo 2003 al giugno 2006.

  • Gianluca Ursini, La pirateria difende la democrazia
  • Il regime birmano cerca di mettere la museruola alla circolazione delle informazioni nel proprio paese, con il proposito di oscurare le tv satellitari, che forniscono ai birmani le notizie che i media di stato non diffondono. Ma i militari non sono in grado di controllare tutti i proprietari di antenne satellitari del paese, come hanno spiegato a PeaceReporter alcuni esuli rifugiati in Europa.

Dalla rete: mazzieri, mazzati e sfide di bilanciamento

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  • Peter Gomez, Il progetto Mastella:

    Oggi il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi è finito agli arresti domiciliari. La procura di Roma lo accusa di corruzione e concussione. Verzaschi fino al 2005 militava in Forza Italia ed era l’assessore alla Sanità della giunta regionale del Lazio guidata da Francesco Storace. Nel 2006, quando già si sapeva che era sotto inchiesta, Clemente Mastella lo aveva fatto entrare nell’Udeur e gli aveva dato una poltrona di sottosegretario. Seguendo un percorso analogo erano poi confluiti nel mini-partito del ministro della Giustizia, Alessandro Musco, un professore di letteratura medioevale amico del pentito di mafia Francesco Campanella, che pochi mesi dopo sarebbe stato condannato in primo grado per riciclaggio di tangenti, e il diessino Angelo Brancaccio, un consigliere regionale campano, indagato per corruzione e peculato, appena scarcerato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

  • The Economist, Cyberlawyer 2.0:

    As he prepares to embark upon his new campaign, Mr Lessig—whose conversation frequently sounds footnoted, so often does he credit the book or person who inspired the point he is making—is already examining the model used by organisations such as MAPLight.org and the Sunlight Foundation, both of which provide databases that enable American voters to see which groups fund particular politicians, what their voting records are, which companies they own shares in, and so on. These are good examples of how technology can promote transparency. “Technology will be a crucial part of solving this problem,” he says, because it “challenges the balance of power”.

Dalla rete: giornalismo, fiducia e specializzazione

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  • John Pilge, The cyber guardians of honest journalism:

    What has changed in the way we see the world? For as long as I can remember, the relationship of journalists with power has been hidden behind a bogus objectivity and notions of an “apathetic public” that justify a mantra of “giving the public what they want”. What has changed is the public’s perception and knowledge. No longer trusting what they read and see and hear, people in western democracies are questioning as never before, particularly via the internet. Why, they ask, is the great majority of news sourced to authority and its vested interests? Why are many journalists the agents of power, not people?

  • Steve Boriss, Citizen Journalism is dead. Expert Journalism is the future:

    The model that will work — that will make news better, not worse — is one that combines the talents of topic experts throughout the web with those who have a knack for aggregating and editing their material to satisfy an audience. While Citizen Journalism has had no successes, this model has.

Dalla rete: quattro libri per quattro argomenti differenti

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Una serie di segnalazioni di libri diversi tra di loro, ma accumunati dall’avere una serie di aspetti interessanti:

  • Autori vari, Le fiabe di Gramos: questo libro rientra nelle iniziative promosse dal blog Acme del Pensiero di Morgan Palmas per il piccolo Gramos e per la campagna Help 2.0.

    Lui è Gramos. È un bambino. Vivrà grazie a tutti voi. E un po’ anche a me, che sono solo un piccolo libro contro l’indifferenza.

  • Giuseppe Caliceti, Canti emiliani dei morti: VibrisseLibri festeggia con questo poema, che è “anche un racconto delle avanguardie poetiche negli anni Settanta e Ottanta”, il suo primo compleanno. Da qui si può scaricare il libro completo.

    Privi di ogni tentazione retorica o melodrammatica, i canti arrivano dritti allo stomaco.

  • Marco Pagani, Amandla!: nuova pubblicazione di Edizioni XII che questa volta presenta un romanzo di fantascianza scritto da un docente di fisica.

    Lui, David, sarebbe stato l’eccezione quantistica e la prova vivente che ogni tanto è possibile vincere e sconfiggere le statistiche certezze della termodinamica. È possibile, se uno ci crede abbastanza.

  • Valerio di Stefano, Valeriodistefano.com 2007 – Un anno di blog: già il titolo fa comprendere di cosa si tratta.

Evangelisti su Carmilla: Romania fa rima con etnia?

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Per determinate segnalazioni, ormai passo quasi del tutto da Tumblr, ma merita un’evidenza a parte l’articolo comparso oggi su Carmilla, Romania fa rima con etnia?, di Valerio Evangelisti sulla presunta emergenza di cittadini romeni presenti in Italia. E considera giustamente Evangelisti:

Non si possono applicare loro, insomma, i consueti alibi che giustificano il razzismo dilagante in questa porcheria di paese: lo “scontro di civiltà”, la “lotta al terrorismo”, la differenza di culture, e via delirando. I rumeni si chiamano così proprio per l’impronta lasciata loro dall’annessione a Roma – ammesso che simili argomenti abbiano un senso. Anzi, quando l’impero romano era ormai scomparso, là se ne teneva vivo un brandello. Dico questo per prevenire le obiezioni delle canaglie fasciste, sempre pronte ad asservire la storia per giustificare i propri delitti. Non vi serve cercare Dna particolari. La Romania era ed è più latina di quanto non lo sia l’ipotetica “Padania”. Se siete fascisti, siatelo fino in fondo. Se siete “padani”, andate affanculo. Da bravi barbari, vi bevete l’acqua del dio fiume, con larve annesse.

Prosegue sottolineando come la sinistra al governo e il leader del partito democratico non è che si differenzino molto dai loro oppositori in parlamento. O che differenzino molto tra nazionalità e crimine:

A mia conoscenza, mai il governo degli Stati Uniti ha convocato diplomatici italiani per rinfacciare loro ciò che stavano facendo, in territorio americano, gli affiliati alla Mano Nera o a Cosa Nostra. Pescava i colpevoli, se ci riusciva, e li sbatteva in galera. Solo da noi si fa ricadere un crimine su un popolo intero, e si prende a pretesto un delitto per criminalizzare una nazionalità nel suo complesso.

E WuMing aggiunge sul numero di oggi di Giap:

Atmosfera da pogrom. Nel 1997 accadde qualcosa di molto simile con gli Albanesi – se non peggio, perché in quel caso non c’era nemmeno un omicidio con stupro a fare da detonatore, soltanto disperati che fuggivano in massa da un futuro di merda. Siamo andati a ripescare gli articoli di allora: governo Prodi, Veltroni vicepremier, fiumi di inchiostro sul popolo di sinistra che si scopre razzista e tutto sommato non diverso dall’elettorato della Lega Nord, un decreto xenofobo varato su pressione del centrodestra e condannato dalla comunità internazionale (in quel caso la possibilità, per la nostra Marina, di bloccare navi albanesi anche fuori dalle acque territoriali italiane), infine una strage (terribile, più di cento albanesi morti annegati nel canale d’Otranto, quasi certamente speronati da una nave italiana, caso immediatamente insabbiato e rimosso dalla coscienza collettiva).

Dalla rete: giornalismo investigativo e due novità editoriali interessanti

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  • ProPublica, New non-profit investigative news organization to be led by Paul Steiger:

    A new, non-partisan, non-profit newsroom producing journalism in the public interest will launch here in January under the name ProPublica. Paul E. Steiger, former managing editor of The Wall Street Journal, will serve as president and editor in chief. ProPublica, when fully staffed in 2008, will include 24 fulltime reporters and editors, the largest staff in American journalism devoted solely to investigative reporting. ProPublica will be supported entirely by philanthropy and will provide the articles it produces, free of charge, both through its own Web site and to leading news organizations selected with an eye toward maximizing the impact of each article.

  • Barbara Lipkien Gershenbaum, Book of the Dead by Patricia Cornwell:

    When the story opens, Scarpetta and Wesley are “[i]nside the virtual-reality theater [with] twelve of Italy’s most powerful law enforcers and politicians, whose names, in the main, forensic pathologist Kay Scarpetta… and forensic psychologist Benton Wesley both… the only non-Italians” [in the room]. Both are… consultants for the International Investigative Response (IIR), a special branch of the European Network of Forensic Science Institutes (ENFSI). They are there because the Italian government is in a very delicate position.

  • Max Falkowitz, Exit Ghost of Philip Roth:

    After living as a hermit in a forest cabin for 11 years, Nathan Zuckerman, now 71, must head to New York for surgery. A shadow of his hungrily virile, robust self, he is now unable to control his urine flow. Driven to restore some of his once-mighty phallus’s dignity, he seeks out prostate surgery. He is worn and tired; these early descriptions of his life in the cabin and the surgery are at once suavely comic and tenderly sad, while still preserving the nobility of his solitude.

Anthroptic: guardare, riconoscere e scrivere

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AnthropticCarlo segnala un progetto che suona assai interessante. Si tratta di Anthroptic, ideato dall’artista Ethan Ham e dallo scrittore Benjamin Rosenbaum. L’idea è molto semplice:

It consists of a set of stories that were inspired by photos from Flickr.com. Each photo is one in which a facial recognition software program sought to identify a face.

Una descrizione più esaustiva del progetto si trova qui e da sottolineare che i risultati del lavoro di Anthroptic vengono rilasciati con licenza Creative Commons così come lo sono le foto prese da Flickr.com che vengono “drammatizzate” da Rosenbaum. A questo punto inizi il viaggio con il prologo e prosegua con le fotografie.

Solo una domanda: se questo progetto fosse italiano, sarebbe considerato attività editoriale? No, perché, con i tempi che corrono c’è da stare attenti e va a finire che ai navigatori si prova a fargliela d’estate quando anche loro, sciagurati, vanno in vacanza.

Dalla rete: giornalismo, digitalità e blog

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  • Charlie Beckett, Networked journalism: for the people and with the people

    The war is over. There is no new media vs old media anymore. The old battle between the professional and citizen journalist is also at an end – we are all on the same side. That was the message from the Networked Journalism Summit in New York last week.

    The guru of networked journalism is US media blogger, entrepreneur and teacher Jeff Jarvis. He told the summit: “Journalism can and must expand even as the institutions that do journalism shrink. The future is ‘pro-am journalism’, doing things together.”

    Networked journalism is where the people formerly known as the audience contribute to the whole editorial process. The public write blogs, take pictures, gather information and comment as part of newsgathering and publishing. The professional journalists become filters, connectors, facilitators and editors.

Dalla rete: i dardi tratti verso obiettivi diversi

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  • Loredana Lipperini, Et simini eius:

    Disse, esattamente, Lessing: “È doloroso, alla mia età, vedere tutte queste ragazze superficiali e ignoranti far finta di essere orgogliose della loro femminilità”. Da una delle autrici in questione arrivò la risposta: “Con i miei libri ho solo cercato di dare voce alle donne della mia generazione, non alle vecchie”. Era Helen Fielding, la creatrice di Bridget Jones.

  • Marcello Baraghini, “La seconda morte di Daniele Boccardi”, prima e seconda parte:

    Aggiungo che mi batterò fino alla fine della mia attività pubblica affinché agli eredi venga negata la possibilità di disporre, in modo esclusivo e discrezionale, delle opere di loro parenti. Le opere, specialmente quelle straordinarie, come quelle di Daniele, appartengono all’Umanità.

  • Morgan Palmas, Giudicare se si conosce, utopia in Italia?

    Ho letto con calma i commenti seguiti alla pubblicazione di un breve articolo della giornalista Flavia Amabile su Ornella, la signora senzatetto della quale ho scritto più volte. Osservo senza stupore come molte persone giudichino a spada tratta fatti che non conoscono […]. Giù dritti con dardi e biasimi.