Dalla rete: diverse forme di tabù

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  • Bifo su Information Guerrilla, La Madonna piange sperma

    Ricordate la sollevazione islamista contro le vignette danesi? Un disegnatore impertinente aveva pubblicato dei fumetti in cui Maometto appariva in pose sconvenienti e folle di fanatici si erano riversati nelle strade dei paesi islamici minacciando sfracelli. L’opinione pubblica occidentale era insorta in difesa dei sacri valori della libertà di espressione. Era parso ovvio che la libertà di espressione non può accettare come propri limiti i tabu pruriginosi di qualche maggioranza religiosa. Ma le cose si evolvono.

  • OneMoreBlog, Una legge sbagliata, prepotente e velleitaria

    Mettere d’accordo Feltri, Sansonetti e Travaglio era un’impresa apparentemente impossibile. C’è riuscita la nostra classe politica.

  • Leonardo, “Da poveri eravate più allegri”. Not so gay anymore

    È un luogo comune, anzi un sistema di luoghi comuni. I gay e gli anni Ottanta – gli spensierati anni Ottanta – la spensieratezza dei gay. Mi rendo conto che tutto questo è illusorio, che molti omosessuali nello stesso periodo non ballavano Baltimora né indossavano Versace, ma stavano nascosti e soffrivano molto. Ma da qualche parte nel mio cervello si è annodato questo concetto: Gay=Felice. Tom Robinson ai concerti cantava Sing, if you’re glad to be gay. Sing if you’re happy that way. Sembrava allegro e sardonico. A rileggerla, la canzone è una sequela di violenze, censure, repressioni poliziesche. Ma Tom sembrava ancora allegro di ballare sulle rovine.

Il manuale Cencelli dell’assessore Sgarbi

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Against Banned Books - Florian.bA Milano apre tra pochi giorni la nona edizione della rassegna La biblioteca in giardino per portare manifestazioni culturali anche in periferia, nei rioni, laddove – ci si lamenta – non c’è mai nulla per i cittadini. Tuttavia Vittorio Sgarbi, dopo che Palazzo Marino ha negato il patrocinio al Festival internazionale del cinema gay e lesbico, si esibisce in una delle sue e, in una crociata da far invidia al Ventennio, se ne esce dicendo ciccia a chi va a chiedere i finanziamenti comunali. A meno che – il margine di trattativa concesso – non si prendano alcuni accorgimenti. E dice in proposito il rissoso assessore alla cultura:

Non si capisce per quale motivo dobbiamo spendere una cifra di quell’entità per presentare solo autori di un certo schieramento, quindi ho deciso di integrare la lista delle personalità invitate. Nessuna censura, ma solo la volontà di bilanciare la proposta con autori di altra area politica”.

Lo scrittore Gianni Biondillo pubblica su Nazione Indiana una lettera aperta rivolta a Sgarbi. Lettera che sottoscrive tra gli altri il critico Gian Paolo Serino e che, molto concretamente, al di là di polemiche politiche più o meno pretestuose, scrive:

Le chiedo, da folle, da sognatore, di attivarsi per quel patrocinio, le chiedo quella solidarietà, attiva, sul campo, che le biblioteche rionali di tutta la città chiedono a chi li amministra. E con loro anche tutta la popolazione che per disgrazia o per fortuna, in centro non vive e non vivrà mai.

Entra in gioco la redazione di OneMoreBlog che bolla le uscite di Sgarbi così:

un numero d’avanspettacolo tratto dal Nuovo Manuale Cencelli della (si fa per dire) Cultura.

E Sandrone Dazieri, dopo lunghe – e condivisibili – considerazioni sul G8 di Genova e la macelleria messicana, conclude scrivendo:

Professor Sgarbi, e che cazzo! Ma da quando le iniziative culturali si fanno con il manuale Cencelli? Non vi siete stufati, voi e quelli come voi, di lottizzare tutto? E poi, non e’ colpa degli organizzatori di Big se gli scrittori fascisti scrivono di merda. A parte questo, come fa a dire che siamo tutti di sinistra? Ci ha letto?

Casalecchio: si parla di media, cittadinanza e Omissis

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Due appuntamenti interessanti alla Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno nell’ambito di Casalecchio delle Culture:

Ghost Cowboy: la storia del Far West per immagini d’epoca

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Miners McMillan and Hubbard got their game near Deadwood during the winter of 1887 and 1888 Un blog che ripercorre la storia del Far West attraverso fotografie scattate a cavallo tra il XIX e il XX secolo e che riprende tematiche come la caccia ai nativi, l’impossibile integrazione degli immigrati – in particolare quelli cinesi -, la rincorsa alla nuova frontiera, la lotta ai desperados e la vita negli insediamenti coloniali e minerari che sorgevano man mano che si andavano creando nuovi villaggi:

Ghost cowboy – True tales of Adventure in the American West is about real tales from the 19th-century American frontier, when the Old West was still young. Most of the posts are actual news items from the 1800s and early 1900s.

Uno straccio di laicità

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Uno straccio di laicitàDa FdC. Un’iniziativa che parte delle radio – ControRadio di Firenze l’ha lanciata e diverse altre emittenti del circuito di Popolare Network l’hanno rimbalzata in giro per l’etere – e si aggancia alla rete per potersi propagare ancora di più. È uno straccio di laicità e la sua attuazione pratica è piuttosto semplice: legare un nastro di un colore specifico a borse, auto, biciclette, zaini, motorini. Un po’ come avviene con frammenti di tessuto bianchi per Emergency o per molte altre iniziative analoghe. E il motivo è già intuibile fin dal nome. Come si legge sul sito di ControRadio:

Lanciata quasi per gioco […], la campagna ha subito dilagato […] per dichiarare pubblicamente la nostra voglia di laicità e la nostra contrarietà alle pesanti e quotidiane ingerenze del Vaticano nella vita politica italiana. E scegliete voi il colore. Gli ascoltatori hanno scelto: rosa scuro (porpora?) […]. Siamo tutti divorziati (e aspettiamo la comunione), siamo tutti conviventi, siamo tutti gay, siamo tutti credenti e tutti laici. Ma vogliamo che lo stato sia laico. Contro lo scontro di civiltà. Contro la campagna vaticana martellante, pesante e volgare, giorno dopo giorno che “iddio mette in terra”. A questa volontà scientifica di provocazione, laici e credenti (uniti nella lotta) rispondono in maniera pacifica, simpatica e non violenta.

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Haunted Mansion: online il supplemento a fumetti

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The Haunted Mansion SupplementVia 2719 Hyperion, The Haunted Mansion Supplement:

Stephen Worth, Director of the ASIFA-Hollywood Animation Archive, very generously passed on scans of a wonderful vintage Disneyland document to post here at 2719 Hyperion. The Haunted Mansion Supplement appears to have been a supplemental publication to the internal newsletter Backstage Disneyland, and was produced to commemorate the 1969 opening of the Haunted Mansion. It is a tongue-in-cheek send-up of WED Enterprises, the company’s theme park design division that would ultimately evolve into Walt Disney Imagineering.

The highlight of the piece is a two-page Mad Magazine-inspired comic strip by William Barry.

Enormous thanks to Steve for sending this on. The online ASIFA Archive is an unbelievable resource of animation history and popular culture. If you haven’t already, check it out. You will be amazed at the sheer volume of content there, and new material is added almost daily.

Pari fino in fondo

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1 pacs avantiMentre in Italia si continua a discutere sulle unioni di fatto, da PlanetOut giunge la notizia che Church of Sweden OK with gay weddings. Il tutto con tanto di pressione sul governo scandivano affinché venga modificata la legislazione vigente, che – seppur preveda unioni civili anche tra persone dello stesso stesso dal 1995 – in tema di matrimonio contempla schemi “tradizionali”. E aggiunge l’articolo:

The Angus Reid Global Monitor conducted a poll regarding EU integration and social attitudes and found that Sweden had the second-largest public approval ratings for legalizing same-sex marriage. 71 percent of Swedes approve of same-sex marriage. 51 percent of Swedes approve of adoption for same-sex couples.

Tolto dalla circolazione Capitan America

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Captain America Dies on the PageVia Abc News, si legge nell’articolo Captain America Dies on the Page quanto già inizia a circolare in rete. Il mandante è indubbiamente la Marvel i cui dirigenti non hanno tenuto in alcuna considerazione lo stato di servizio della vittima, in attività dal 1941, e i risultati che poteva vantare, 210 milioni di copie vendute tra libri e fumetti in 75 nazioni (e lingue) differenti.

Il noventatreenne “padre” di Cap, Joe Simon, che lo ha assistito nella sua trasformazione da emaciato studente riformato a eroe nerboruto, commenta laconicamente che “avremmo veramente bisogno di lui adesso” ripensando ai personaggi di dubbia fama contro cui la sua creatura si era battura. Ma – avanzano fonti di stampa – non è detta l’ultima e definitiva parola: il celebre personaggio potrebbe tornare sotto un’altra forma e sembrerebbe in programma un film ispirato alla sua saga.

Wikipedia: un film e ancora sulla pubblicità

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Wikimedia FoundationTruth in Numbers: The Wikipedia Story è un documentario che dovrebbe essere ultimato per la fine di quest’anno e la cui uscita è prevista per il giugno 2008. Tramite una piattaforma wiki, si può contribuire con idee, proposte per il montaggio, nominativi di persone da intervistare. Per arrivare a risultato specifico:

an intimate study of the rise of Internet technology and one man’s (and one hundred million volunteers’) quest to provide free knowledge to the entire world. Jimmy Wales created the collaborative online encyclopedia that anyone can contribute to and edit freely utilizing ‘Wiki’ technology. Wikipedia is one of the most important websites alive today. “We built the 17th [now 9th as of 1/08/07] most popular website on the internet worldwide, how have we done this? It’s you, you’ve done it, I’ve done it we have all done it as volunteers, to me that’s an amazing thing”, Jimmy Wales. Both widely praised and criticized in the media for its user-created encyclopedic, potentially inaccurate, and highly controversial “anyone-can-edit” structure, Wikipedia has quickly become one of the most talked about digital movements of out time.

Al momento è possibile vedere il primo trailer del film e il making of delle riprese effettuate a Beijing, in Cina.

In merito invece alla già discussa questione della pubblicità di Wikipedia, Jimmy Wales torna a parlarne su Ars Technica affermando che:

I can’t say if I would ever support something like that, but I can say that I currently maintain the same position I always have: I am opposed to it.

Questo malgrado l’allarme lanciato di recente sulla crescita del progetto e sul sto sistema di finanziamento di cui si può leggere (in italiano) su Blogs4Biz qualche resoconto partendo da qui e qui.