Kate Webb, la veterana dei reportage di guerra

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Kate WebbAveva raccontato la guerra in Vietnam e poi la Cambogia, le Filippine, l’Iraq del 1991 e ancora molti altri conflitti in Asia per trentacinque anni. Era Kate Webb. Da Women have war stories of their own:

Kate Webb, a 23-year-old copy editor in Australia, went to Saigon on a one-way ticket, with precious little cash and no job lined up. As a woman, the only work she could get at first was writing soft profiles of American soldiers for their hometown papers.

When Webb made it into the field, the men paid her lots of attention while things were quiet. They called her “high pockets” in honor of the way her fatigue shirt fit. But when the shooting started, it was a different story. One night in a hole during a mortar barrage, she overheard one soldier ask, “I wonder what happened to that lady reporter?”

“I’m down here,” she yelped.

Most women covering the war felt the real reason the military didn’t want them in combat had little to do with their vulnerability under fire. It was the distraction they might cause.

Alcuni articoli sulla giornalista australiana:

Strategie per parlare e progetti per amplificare

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  • Observer UK, The BBC man, the Scientologist – and the YouTube rant

    A Journalist at Panorama, the BBC’s flagship current affairs series, has been reprimanded for losing his temper and screaming with rage during the making of an investigation into the Church of Scientology.

  • Wired, Terror-Hunters’ Human Scent Collectors

    Terrorists: You can run. But with that body odor, you can’t hide. That’s the idea behind a new program from the Technical Support Working Group, or TSWG. The research arm of the government’s anti-terror fight is looking to for someone to build “a rugged, reliable, and compact system for canine handlers to collect human scent for future use to track a specified target.”

  • Slashdot, US Military Launches YouTube Channel

    The US military has launched its own channel on YouTube, in efforts to shift the media’s focus of Iraq from a negative to a more positive light, and to ‘counter the messages of anti-American sites.

  • Fronte della Comunicazione, I Bianciardini: un sogno da un centesimo, almeno

    Ci siamo chiesti, sin dalle prime ore delle vicende che ci hanno reso complici orgogliosi, come potevamo rendere un tributo non retorico e stantio a Bianciardi per quanto lui aveva scritto e fatto, e soprattutto per dare di nuovo corpo alla rabbia, all’anarchia, all’ironia e alla ribellione che hanno animato i suoi brevi anni di vita.

Resuscita quindi è

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Dal blog Resuscito quindi sono:

Stamattina sul marciapiede c’era la Morte.
Stava riparando la sua falce fienaia.
L’ho vista dall’autobus.
Aveva un cane nero, vivo, che la guardava mentre cercava di rimettere a posto la lama.
La gente passava di corsa, acchiappando al volo le copie di Metro, City e Leggo.
E lei se ne stava nascosta dietro una colonna, senza la sua tunica nera.
Il cane così annoiato che prima o poi avrebbe iniziato a parlare.
È bel problema, quello di trovarsi con la falce rotta a metà.
Forse dopo passo, e gli chiedo come va.
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A proposito di giorno della famiglia

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Vittorio Zucconi a proposito di famiglia, giorni della famiglia e fanciulli:

Ma per niente al mondo, danari, onori, inquadrature in televisione, applausi, benedizioni di presbiteri od orazioni di presuntuosi, la porterei su una piazza. Perché non c’è nulla di più triste e osceno che adoperare i bambini come props, si dice al cinema, come attrezzi, mobilia, scene, comparse, effetti speciali per servire gli interessi e i rancori politici degli adulti. Se noi grandi, relativamente parlando, abbiamo un osso da rosicchiare con altri grandi, vediamocela tra noi, da adulti.

Causa Comune: un viaggio nei “commons” digitali

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Causa Comune di Philippe AigrainDi Causa Comune si era già parlato tempo addietro annunciando che era in arrivo la traduzione italiana. E domani, alla vigilia dell’uscita in libreria cui seguirà contestualmente la messa online del pdf su Libera Cultura, il libro di Philippe Aigrain pubblicato da Stampa Alternativa, sarà presentato alla Fiera del Libro di Torino con un dibattito dal titolo È tempo di beni comuni.

Dalla prefazione scritta da Juan Carlos De Martin, responsabile italiano di Creative Commons Italia, per intanto si può leggere:

Come argomenta Philippe Aigrain nel suo lavoro, all’inizio i programmatori, più in grado di comprendere la rivoluzione in atto, in seguito molti semplici utenti di Internet, hanno scelto di aggiungere le proprie creazioni al ‘commons’ digitale come reazione a un rischio importante: veder compromesso il potenziale, ancora largamente inespresso, della rivoluzione informazionale ovvero l’emergere di «nuovi modi di pensare, di rappresentare, di scambiare, di creare, di memorizzare». Una rivoluzione che consiste nell’emergere di «nuovi modi di pensare, di rappresentare, di scambiare, di creare, di memorizzare», e che Aigrain non esita a considerare simile per importanza alla «rottura paleolitica e neolitica determinate dallo strumento, dalla parola e dal segno, e con l’apparizione della scrittura, frattura fondante dei tempi storici».

La reazione ha preso la forma della creazione collaborativa – o della difesa, nel caso di infrastrutture – di beni comuni, percepiti come essenziali ai fini di preservare e rafforzare la libertà stessa di creare, usufruire e condividere informazioni.

Inverosimiglianza/2

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Finalmente catturato il mostro acquatico del Missouri. Dai testimoni viene descritto così:

it is unlike any creature of earth, air or water, that we have ever seen. It is not a fish, nor is it an alligator, or crocodile, or a turtle, but resembles the pictures we have often seen in books of the mythical dragon. It is a hideous looking and apparently savage monster – the last remnant of a past age. It has a huge, slimy, scaly body, short, strong legs, immense claws, long, serpent-like tail and sharp teeth, set in, like those of a saw. It chaws up ravenously everything with which it comes in contact, but seems loth [sic] to leave the water even in quest of food, and can only be seen where drawn out by the chain with which it is made fast.

Possibilista l’esperto di UFO e fenomeni paranormali Jerome Clark:

There is, of course, not the remotest possibility that this story is true, but it’s a great yarn anyway.

Il prossimo è il mostro di Loch Ness per sradicare soprattutto forme di superstizione che portano a celebrarlo, oltre che su Internet, anche nei giardini britannici.

Inverosimiglianza/1

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Sul blog di Leonardo, si torna a parlare di indagini delicate come quella in corso a Rignano Flaminio, speciali televisivi e isteria collettiva. In questo post, più di ogni altro risulta interessante la citazione di una dichiarazione di Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, a commento del live notturno di Studio Aperto:

Un contenitore [quello del telegiornale Mediaset] che ha permesso a pochi sonnambuli, vista e considerata l’ora tarda della messa in onda, di comprendere come e quanto la pedofilia non sia più da considerarsi patologia individuale ma aberranza collettiva e lobbistica.

Un solo commento in proposito: curioso il ricorso all’aggettivo “lobbistica” da parte di Marziale. Soprattutto perché fa venire in mente – almeno a me – le denunce contro gli inesistenti complotti giudaico-massonici ad opera di altrettanto inesistenti savi di Sion. I lobbisti, per quanto ne so io, fanno un altro mestiere. Ma quelli erano altri tempi e ora, forse, il linguaggio è stato aggiornato.

Inoltre, sempre in tema, ieri sera Marco Strano partecipava in qualità di psicologo e criminologo a Primo Piano in una specie di veglia in attesa della decisione del tribunale dei riesame sugli arresti di Rignano. Strano non fa affermazioni particolarmente bizzarre, si attiene a generici concetti attinenti alla pubblicistica in materia.

Fino a quando si parla, a commento delle indagini in corso sull’asse Sicilia-Germania, di “migliaia di cittadini italiani” denunciati per presunto possesso di materiale pedopornografico. Sul fatto che le denunce siano scattate ho pochi dubbi, ma un dato del genere ha poco senso se poi non lo si rapporta ai rinvii a giudizio o alle archiviazioni e, nel caso dei rinvii a giudizio, il rapporto poi andrebbe fatto con le condanne e le assoluzioni. Solo in questo modo si avrebbe un dato verosimile. Il resto è fumo.

Candele per la laicità

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Grazie alla segnalazione arrivata come commento al post precedente, dopo uno straccio di laicità e DICO sì (se n’era parlato qui e qui), giunge la notizia di un’altra iniziativa che intende ribadire la distanza che deve essere mantenuta tra stato e religione. È Families Night:

Sabato 12 maggio parte del mondo cattolico si riunirà a Roma per il “Family Day”. Una manifestazione, nata chiaramente come risposta alla proposta governativa dei Dico, che vuole promuovere un unico modello di famiglia: quello descritto nel manifesto della CEI.

Il “Family Day” è figlio dei “Non possumus”, di una concezione atavica di famiglia che non comprende le famiglie di fatto, e cioè le coppie non coniugate che convivono stabilmente, con o senza prole, od anche i nuclei familiari composti da coppie omosessuali o costituiti dal singolo genitore e dai figli riconosciuti.

Noi crediamo che anche a queste altre famiglie vadano riconosciuti i diritti già acquisiti nella stragrande maggioranza dei paesi europei.

Così l’invito è che l’11 maggio, alle 21.30, si accenda una candela contro “l’oscurantismo”. Ulteriore manifestazione di questo tenore è il family today.

E ora è la volta dei brevetti sullo yoga

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Old School YogaMentre sta montando la protesta per il protocollo d’intesa che il governo italiano ha firmato con Microsoft (qui qualche altra conversazione in corso), lo scrittore Suketu Mehta pubblica sull’International Herald Tribune un articolo che sembra più una pièce grottesca che il reportage di un fatto che sta accadendo. In Can you patent wisdom? racconta infatti dei brevetti che si vorrebbero introdurre sullo yoga. Si legge nel pezzo:

I grew up watching my father stand on his head every morning. He was doing sirsasana, a yoga pose that accounts for his youthful looks well into his 60s. Now he might have to pay a royalty to an American patent holder if he teaches the secrets of his good health to others.

The U.S. Patent and Trademark Office has issued 150 yoga-related copyrights, 134 patents on yoga accessories, and 2,315 yoga trademarks. There’s big money in those pretzel twists and contortions – $3 billion a year in America alone. It’s a mystery to most Indians that anybody can make that much money from the teaching of a knowledge that is not supposed to be bought or sold like sausages.

The Indian government is not laughing. It has set up a task force that is cataloging traditional knowledge, including ayurvedic remedies and hundreds of yoga poses, to protect them from being pirated and copyrighted by foreign hucksters. The data will be translated from ancient Sanskrit and Tamil texts, stored digitally, and available in five international languages, so that patent offices in other countries can see that yoga didn’t originate in a San Francisco commune.

Del resto, non è un tentativo isolato. Alcuni precedenti per esempio hanno avuto per oggetto il riso basmati, i rimedi naturali e le informazioni genetiche.

Dalle (nuove) vie per i fumetti ai (nuovi) divieti per i milblog

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  • Salon.com, Steal this comic – From superheroes to “The Simpsons,” ultraviolence to kid stuff, our guide to Free Comic Book Day offers graphic fun for all

    Five years ago, the weekend that the first Spider-Man movie came out, the American comics industry launched an experiment: Free Comic Book Day, in which thousands of comic book specialty stores around the country gave away comics to readers young and old.

  • BoingBoing, Army’s new regulations may restrict soldiers’ blogs

    Some fear the new rules could end up silencing first-person web journals published from combat zones. The uproar circles around an Army regulation issued April 19 which updates earlier language about operational security (or “OPSEC”) and blogs.

  • Martin Moore Blog, Why blog?

    Blogging’ is the ability to self-publish. As such it’s a technical term not an editorial one. What I mean by that is that it’s about how not what. Lumping all blogging together isn’t helpful. One blogger may be a diarist, another a commentator, another a journalist. Hence why a code for all bloggers is misguided.

  • Gutenberg.org, 2 B R O 2 B by Kurt Vonnegut

    Not copyrighted in the United States. If you live elsewhere check the laws of your country before downloading this ebook.